Youth, di Paolo Sorrentino

Youth, di Paolo Sorrentino

Terzo e forse migliore fra i film italiani in concorso a Cannes 2015, Youth di Sorrentino è un film dichiaratamente di finzione, girato in un’atmosfera sospesa e rarefatta, come solo un albergo di montagna può creare. Sul palcoscenico di questo hotel si avvicendano vari personaggi, intrecciandosi o solo sfiorandosi, e trovano spazio i due strepitosi protagonisti del film, Caine e Keitel (sebbene tutto il cast di davvero ottimo).

Pur partendo da un impianto registico e narrativo simile, Sorrentino supera la difficoltà di coniugare realtà dei personaggi e finzione che aveva contraddistinto La Grande Bellezza, realizzando un affresco più godibile (forse anche per il fatto che la Svizzera montana non è -per bellezza e polemiche- Roma), sebbene lievemente appesantito da dialoghi talvolta artificiosi.

Interessante riflessione sul tempo e sui tempi, scandita da una musica che assurge al ruolo di personaggio a sé stante.

Voto: 8

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