Wish you were here…(UK)
Scusate l'OT ma dovevo farlo
C’è un gruppo in particolare che mi ha accompagnato dall’infanzia, quando mio padre metteva su i dischi con quel tipo che cantava con la voce strana, fino ad ora che ha ottenuto un posto d’onore sulle pareti del mio soggiorno, i Pink Floyd. E quando mesi fa ho scoperto, sul gruppo supersegreto di SALT editions, che era uscito un nuovo fumetto che parlava proprio del mio gruppo preferito, non ho resistito. Il fumetto in questione si chiama “Wish You Were Here” (Edizioni BD per la collana Rock) con sceneggiatura di Danilo Deninotti, disegni di Luca Lenci e lettering di Laura Tartaglia con copertina psichedelica di Giovanni Marinovich.
È un piccolo volumetto dalla cover coloratissima e all’interno..è tutto colorato di rosa (beh non poi così sorprendente dopo tutto). Insomma, tutto questo rosa accompagna la storia dei giovanissimi Pink Floyd, dalle prove nel seminterrato del Signor Leonard, ai primi tour e, infine, alla fama. Ma la vicenda ruota in particolar modo sulla figura di Syd Barrett, voce e autore dei primi successi della band, e sul rapporto con gli altri membri della band, soprattutto Roger Waters e David Gilmour, che io chiamerei le due prime donne dei Pink Floyd post Barrett. Ho detto rapporto? Forse sarebbe meglio dire presenza/assenza di Syd Barrett nella storia dei Pink Floyd. Come saprete, infatti, dopo aver contribuito in maniera essenziale alla nascita di questa band leggendaria (e averne scelto il nome!), Syd si allontanerà dagli amici, perseguitato da demoni che nessuno è mai riuscito veramente a comprendere, vuoi la dipendenza da sostanze allucinatorie o una malattia psichiatrica non definita. É la sua assenza, successivamente, che caratterizzerà il percorso musicale della band, dai continui rimandi nei testi di “The Dark Side Of The Moon”, all’album “Wish You Were Here” (non per niente titolo del graphic novel) e, in particolare, al capolavoro assoluto “Shine on you crazy diamond”, dedicata proprio a Syd, in cui sono contenuti i celebri versi “Now there’s a look in your eyes/ Like black holes in the sky”.
Proprio intorno a questi versi, gli autori del graphic novel costruiscono la loro immagine di Syd Barrett, dai grandi occhi neri e troppo spesso completamente inespressivi, eppure così profondi ed insondabili. Forse è questa la cosa che, tutto sommato, più ho apprezzato del graphic novel, ovvero la desolante mancanza di risposte o spiegazioni alla deriva della mente del musicista. La narrazione, infatti, è affidata ad un punto di vista completamente esterno ai protagonisti e si occupa esclusivamente di raccontare i fatti attraverso avvenimenti realmente accaduti e simbolici nella storia del gruppo, sfruttando anche continui rimandi ai testi delle canzoni o alle copertine degli album, come l’utilizzo di vignette a forma di prisma o la fabbrica di “Animals” utilizzata come sfondo. Nelle pagine conclusive, poi, le vicende sono state adattate in modo da rimandare al film “Pink Floyd The Wall”, e quindi vediamo un obeso Syd dagli occhi vuoti radersi le sopracciglia davanti allo specchio prima di andare a vedere una sessione di prove del gruppo, negli studi di Abbey Road, proprio mentre i musicisti stavano lavorando a “Shine on you crazy diamond”.
Nonostante abbia apprezzato il punto di vista esterno della narrazione, il graphic novel manca un po’ di introspezione e riflessione. Infatti, le vicende si susseguono freneticamente, senza sosta, i personaggi sono presentati molto brevemente e mai in modo approfondito, ed è difficile, quindi, godere pienamente la storia senza avere di base una buona conoscenza della band. Penso, poi, che dal punto di vista grafico si sarebbe potuto osare di più in quanto a citazioni o rimandi, non solo attraverso una vignetta a forma di prisma. Diciamocelo, siamo davanti a una delle più importanti band di musica psichedelica e si sta parlando dell’evoluzione della follia di uno dei suoi fondatori, eppure di psichedelico non c’è proprio un bel niente nei testi, nei disegni o nella suddivisione della pagine. I disegni hanno uno stile molto spigoloso, quasi nervoso e le pagine danno un bell’effetto complessivo, però non si evolve insieme alla vicenda e penso che questa sia una grande occasione mancata.
In fondo, però, il graphic novel rimane una lettura molto piacevole soprattutto per gli amanti dei Pink Floyd o per chi vorrebbe conoscere un po’ meglio questa band leggendaria (di extracomunitari) e le vicende umane dei suoi componenti. Dietro alla sua stesura c’è un grande lavoro di ricerca e, come ha ammesso lo stesso autore, è un peccato che per una sua dimenticanza manchi la parte di bibliografia. Vi consiglio di leggerlo con in sottofondo “Shine on you crazy diamond”, che, oltre a essere un pezzo meraviglioso, dura quasi il tempo necessario a finire il fumetto.
Noi di SALT ne avevamo già parlato qui!
Titolo: Wish You Were Here
Sceneggiatura: Danilo Deninotti
Disegni: Luca Lenci
Lettering: Laura Tartaglia
Cover: Giovanni Marinovich
Casa editrice: BD edizioni
Anno di pubblicazione: 2015