Will McPhail – Entra. | Il taglio più profondo nel foglio bianco

Le relazioni interpersonali, la comunicazione e l’empatia sono sempre state e sono ancora oggi argomento di riflessione in generale e ispirazione per artisti di ogni mezzo ed estrazione.

Ma non è facile toccare questioni simili senza correre il rischio di semplificare o risultare melensi da un lato, così come all’estremo opposto, di aggrovigliarsi in un gomitolo di ragionamenti ed elucubrazioni mentali fino a mancare del tutto il bersaglio.

Will McPhail, vignettista del New Yorker, ha provato a dire la sua con il suo ultimo graphic novel Entra.. Arrivato un po’ in sordina da queste parti e pubblicato da Tunué editori, scoperto sostanzialmente per caso, ha rappresentato un’autentica rivelazione.

Si potrebbe pensare ad una storia quasi autobiografica dato che Nick, protagonista della vicenda, è anch’egli un illustratore, la cui incapacità di scalfire la superficialità dei rapporti umani e di creare connessioni vere, intense e profonde lo attanagliano quotidianamente.

Entra. è una graphic novel in bianco e nero, almeno nelle sue prime pagine, in cui vignette asciutte e spesso stilisticamente essenziali racchiudono personaggi goffi con i loro occhi a palla ed una espressione a metà tra il disagio e lo stralunato. Le interazioni tra Nick e i clienti del bar che frequenta abitualmente o tra Nick e gli inquilini del suo palazzo sono grottesche per noi come per lo stesso protagonista, almeno fino a quando, sempre rigorosamente per caso, la sua strada non incrocia quella di Wren, giovane oncologa dall’umorismo cinico e tagliente che rivoluziona definitivamente la sua visione delle relazioni umane ed il suo modo di approcciarsi ad esse.

Si inizia finalmente a vedere il colore degli occhi di chi si ha di fronte su quello sfondo in bianco e nero, fino a riuscire ad entrare in un vero e proprio altro mondo fatto di colori intensi e situazioni assurde. La realtà bidimensionale acquista proporzioni enormi e profondità.

Il vero cambio di paradigma si ha però con la madre di Nick, personaggio fondamentale, che ad un certo punto ha bisogno davvero di pochissime parole per dare al figlio uno schiaffo morale epocale:

“Io non sono solo ciò che sono per te, Nick”

“Ma tu sei mia mamma”

“Io sono Hannah”

Sarà proprio l’intreccio con le due donne, Wren e la madre di Nick, a definirne la storia e la crescita, inevitabilmente dolorosa.
Ma, per quanto possa sembrare dalle mie parole, Entra. è tutto fuorché una lettura pesante. È intensa, in certi momenti è anche un pugno nello stomaco e la lacrimuccia non fatica a venir giù, ma Will McPhail riesce a trovare un equilibrio tra i due estremi di cui parlavamo all’inizio di questo articolo e lo fa grazie ad un ingrediente segreto, che tanto segreto non è: l’ironia.

Tutto, in questo graphic novel, trasuda ironia sagace e sottile, dalle espressioni ai dialoghi, per non citare le esileranti insegne dei locali che Nick trova sulla sua strada. È un’ironia che vorrebbe probabilmente essere un’armatura per la vita reale, ma che non risulta mai invadente o posticcia e, piuttosto, dà quel tocco personale che rende Entra. Un lavoro davvero unico e meraviglioso.

Ed è proprio così che Will, il nostro autore, vince la sfida: ridendoci su e facendoci fare lo stesso. Facendoci ridere, per esempio, di una gaffe con un idraulico che rivela tutto il disagio di Nick, che è anche il nostro. Ma che, sorpresa sorpresa, è anche il disagio dell’idraulico stesso.
Facendoci ridere anche con una storia che è in grado di creare una voragine in qualunque lettore abbia un briciolo di sensibilità verso certi temi.

E, alla fine di questa storia, quegli occhioni a palla non denotano più straniamento, ma stupore.
E sul viso compare un sorriso sereno che è il giusto epilogo di questo bellissimo viaggio.

DISCLAIMER: Nessun esemplare di Mac64 è stato maltrattato durante la stesura di questo articolo.

Titolo | Entra.
Autore | Will McPhail
Casa editrice | Tunuè
Anno | 2023