Weekend nel cuore del Veneto: Vicenza tra arte e delizie enogastronomiche
Vicenza: vivace ma non troppo affollata, chic ma non cara, piena di graziosi localini e di bellissimi palazzi. Ideale weekend in Veneto.
Se ami l’arte e gli aperitivi, il Veneto sarà la tua destinazione ideale. Questa convinzione influenza molto spesso le mie scelte quando si tratta di organizzare un weekend fuori porta, magari all’ultimo minuto.
Dalle Dolomiti all’Adriatico, passando per le vigne e il Lago di Garda, il Veneto è una delle regioni più visitate d’Italia proprio perché offre moltissime alternative su cose da fare, da vedere, da bere e da mangiare. Per tutti questi motivi, e considerando che dista solo due ore e mezza da Milano, questa volta abbiamo scelto Vicenza: vivace ma non troppo affollata, chic ma non cara, piena di graziosi localini e di bellissimi palazzi.
Dove alloggiare e mangiare a Vicenza
Dopo una settimana di caccia al parcheggio a Milano, eravamo decisi a lasciare la macchina da qualche parte e dimenticarcela per un po’. Così abbiamo optato per il The Glam Boutique Hotel, a due passi dal centro. Accogliente, ben curato e super instagrammabile, ha come particolarità principale “un sacco di cose interessanti” appese alle pareti. Il personale è gentilissimo e, se si vuole qualche dritta su cosa vedere e dove mangiare, chiedere a loro è sempre un’ottima idea.
Il ristorante Al Pestello, per esempio, ci è stato consigliato dal ragazzo alla reception. Piccolo e intimo, offre un menù con piatti di cucina tradizionale rivisitati dalla giovane chef Elena, che utilizza solo materie prime locali. Oltre ad essere un posto dove si mangia benissimo, le persone che ci lavorano amano davvero quello che fanno, e si vede: nonostante fossimo l’ultimo tavolo rimasto, invece di metterci fretta, si sono fermati a chiacchierare con noi.
La camera standard al The Glam è forse un po’ piccola, ma l’arredamento è ben curato e il letto è comodissimo, una cosa che non si può sottovalutare: è stato un piacere tornarci dopo una giornata in giro. Una chicca: di solito evito le monodosi di shampoo e sapone degli alberghi (diversamente dai “collezionisti” del genere), ma questa volta mi è bastato lavarmi le mani, attratta dal packaging: il sapone aveva un profumo fresco e particolare che mi ha fatto venire voglia di provare anche shampoo, doccia schiuma e crema corpo (ma non ho rubato niente, giuro).
Un altro punto di forza è la colazione. La sala è tranquilla e ha quell’atmosfera molto Wes Anderson. Il buffet è ben fornito, sia di dolce che di salato, e nel weekend è aperto fino alle undici, quindi si può fare con calma. L’hotel offre anche riviste e quotidiani da sfogliare durante la colazione, un dettaglio che adoro e che mi mette subito in modalità “vita lenta”.
Cosa vedere a Vicenza
Il bello di Vicenza è che tutte le attrazioni più famose sono concentrate lungo o nei dintorni di Corso Palladio. Questa lunga via pedonale, fiancheggiata da portici pieni di bar e negozi, attraversa il centro storico da Piazza Matteotti a Piazza del Castello. Il cuore della vita cittadina, invece, è Piazza dei Signori: un trionfo di archi e colonne in marmo bianco che circondano l’edificio simbolo di Vicenza: la Basilica Palladiana.
La Basilica Palladiana, che domina su Piazza dei Signori e la più piccola Piazza delle Erbe, non è affatto una chiesa. Il nucleo è il Palazzo della Ragione, in stile gotico, con un soffitto incredibile che ricorda la carena di una nave. Andrea Palladio, il geniale architetto che ha “brandizzato” tutta la città, ha ingentilito l’edificio con archi e logge. Al pianterreno ci sono bar e negozi molto chic che continuano la tradizione delle botteghe medievali, mentre dalla loggia superiore si accede a una terrazza che dovrebbe offrire una vista splendida al tramonto (purtroppo, nel mio caso era nuvoloso).
Il Palladio Museum, dedicato all’architetto simbolo della città e ospitato all’interno di Palazzo Barbarano, progettato naturalmente da Palladio e unico edificio che l’artista vide completato, è tutto tranne che noioso. Fin dalla prima sala, ideato dagli studiosi del Centro Palladiano, il museo si propone di rendere l’architettura accessibile anche ai non esperti, riuscendoci brillantemente grazie a moderne installazioni e effetti multimediali visivi e sonori, oltre ai classici pezzi da museo.
Il Teatro Olimpico è, secondo me, la vera sorpresa della città, soprattutto perché né le foto né le riprese televisive gli rendono giustizia. Capolavoro di Andrea Palladio (strano!), è il primo teatro stabile coperto dell’età moderna, celebre per la sua scenografia all’antica e la prospettiva da vertigini. Non sarà difficile rimanere seduti sugli spalti ad aspettare lo spettacolo di luci che si svolge ogni ora, perché è un luogo dove semplicemente si sta bene. A quanto pare, nemmeno le recensioni rendono l’idea.
Silvia Cannas Simontacchi