Verdena/Iosonouncane | Split
Un EP tematicamente e musicalmente tagliente emerge dalla fusione del rock anarchico dei Verdena e dall’elettronica estetica di Iosonouncane. Quattro tracce potenti quanto ermetiche, studiate nei minimi particolari per creare un’atmosfera densa di tensione sensuale da mozzare il fiato e indirizzata verso l’assoluto.
Il panorama, naturalmente, è “altro“.
Curate quanto dirette, le rielaborazioni di Tanca, Carne, Diluvio e Identikit contenute in Split rifiutano il concetto di mezza misura e puntano a un’esplosione grezza, che trascini in spirali oscure e profonde. Il petrolio, la morchia, gli orbitali più neri.
L’anima centrale del sound dei Verdena è l’assolo -tecnicamente magistrale- di una chitarra incisiva che dà un nuovo carattere immediato e oscuro alle cover di Tanca e Carne. Vedi in particolare il finale liberatorio della prima, espresso in un minuto e mezzo di assolo, vedi il basso che è la spina dorsale della seconda. Al lirismo estatico di Iosonouncane si sostituisce una percussione violenta e disarmante.
Il carattere fortemente sensuale delle due tracce di Die viene accentuato dal mormorio (la fame che ha trovato fame) della voce di Alberto Ferrari che spinge, senza tregua.
L’elettronica di Iosonouncane (un elettronica di classe, selettiva e poco plasticata) approfondisce e interiorizza Diluvio e Identikit, pezzi contenuti nel secondo volume di Endkadenz, arricchendole di un nuovo, sofferente lirisimo. Le tracce, rimanendo fedeli all’interpretazione originale, assumono sfaccettature nuove e inespresse, una malinconia di fondo, ipercurata e mastodontica.
Quattro tracce, così come dovrebbero essere.
Da notare è la sintonia dei testi della band bergamasca e di Jacopo Incani, una sensibilità profonda e affine nonostante le interpretazioni e il background fondamentalmente diversi.
Titolo| Split
Artista| Verdena/Iosonouncane
Pubblicazione| Settembre 2016
Durata| 24′
Etichetta| La famosa etichetta trovarobato