Una giornata in Stazione Centrale a Milano

Una giornata in Stazione Centrale a Milano

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Il ritardo dei treni non sarà più un problema!

Photo Credit: MondoTram.it

(..) Tutto sfavillava, tutto riluceva, le grandi superfici e gli spigoli riprendevano vita, sprizzavano barlumi, verniciavano di lucore le grosse pareti e gli architravi massicci, li smaterializzavano. “Chi l’avrebbe detto”, pensò. “Altro che vecchia carcassa. È meglio della Grand Central Station. Più bella anche di Victoria Station”. Esagerato. Ma per Morpio quella era molto più di una ripulitura. Era una rigenerazione. Restituiva fiducia nel futuro. E siccome il futuro italiano era esaurito da tempo, bisognava ricavarlo dal passato: per una volta non dal solito Rinascimento, ma da questo catafalco protonovecentesco. Progettata nel 1912, inaurata diciannove anni dopo, la stazione sembrava l’avesse fatto apposta, a restare seminascosta per quasi un secolo, sotto una maschera di fuliggine, come una bella ragazza travestita da barbona, per riapparire solo adesso in tutto il suo fulgore veteromodernista. (..)

Questo è Tiziano Scarpa che nel secondo capitolo de’ Il brevetto del geco racconta la Stazione Centrale di Milano attraverso gli occhi di Morpio, il protagonista di questo meravigliosamente assurdo romanzo. È incantevole come il suo raccontare la stazione ti faccia rivivere con occhi diversi il paesaggio urbano che ogni giorno si muove davanti ai nostri occhi in una vita, quella del pendolare, sempre frenetica e mai in pausa eccezion fatta, lo so bene, per i ritardi dei treni.

Ed è forse per questa brutta abitudine che ho imparato a rifugiarmi proprio in Stazione Centrale a Milano. Potrei prendere il treno verso casa anche da Lambrate ma perché rinunciare a lustrarmi gli occhi ogni volta? La stazione milanese in Piazza Duca d’Aosta, proprio come racconta Tiziano Scarpa, è stata progettata nel 1912 dall’architetto Ulisse Stacchini che non poté prevedere l’arrivo della prima guerra mondiale e l’interruzione dei lavori per la nuova stazione che doveva sostituire quella che sorgeva in piazza della Repubblica, demolita, poi, dopo l’inaugurazione della nuova, nel 1931. A colpire maggiormente il viaggiatore odierno sono i restauri e i lavori di riqualificazione che sono stati eseguiti nella stazione tra il 2005 e il 2010, interventi e migliorie che Morpio ci racconta nei suoi vaneggiamenti e che tutti noi possiamo ammirare nella realtà: chi l’avrebbe mai detto che una stazione potesse nascondere meraviglie architettoniche degne del più bel palazzo ducale? Un luogo che pare un museo a cielo aperto e, per il pendolare sempre in attesa dei treni, uno spazio rivalutato con negozi e ristoranti accoglienti che inganneranno nel migliore dei modi l’attesa del turista, del viaggiatore improvvisato e, soprattutto, del nostro amico perennemente in balia dei mezzi pubblici. Qui di seguito alcuni suggerimenti di novità (e bontà!) per ogni momento della giornata.

Photo credit: Autogrill.com
Photo credit: Autogrill.com

Il profumo delle brioches e del caffè caldo che invade l’ingresso di questa novità confortevole e curatissima vi farà subito ringraziare l’aver letto di questo posto in un articolo scritto da una celiaca molto invidiosa delle prelibatezze a base di frumento che si possono qui gustare e che si trova proprio all’uscita dei gates che dividono i binari dal resto della stazione. Come fa una celiaca a sapere che sono così gustose? Oltre al profumo di dolci appena sfornati, direi l’espressione sul viso di ogni pendolare che si gusta il proprio manicaretto prima di rinchiudersi in ufficio! Un consiglio: appena entrate precipitatevi ai tavoli verso il fondo del locale.. troverete una vista mozzafiato sulla Galleria delle Carrozze!

  • Pranzo: cartoncini da W.O.K.
Photo Credit: W.O.K.
Photo Credit: W.O.K.

Anche voi appassionati di riso saltato con soia e verdurine? W.O.K. vi offre la rara esperienza di mangiare saporiti primi piatti in comodi cartoncini che tanto ricordano le Gilmore Girls nelle loro amate cene sedute sul divano. Il menù è vario e ricco di piatti gustosi e subito pronti con scelte vegetariane e salse particolari che possono essere consumati sia in loco o, grazie al pratico packaging, ovunque preferiate.

 

  • Pomeriggio: shopping!

Nella stazione Centrale di Milano, l’opportunità di spendere i propri risparmi è una tentazione a cui è impossibile resistere. Un libro da Feltrinelli, un maglioncino da Mango e una sciarpa da Zara sono solo alcune delle possibilità che la stazione offre con negozi per tutte le tasche e per tutti gli stili: avrete solo l’imbarazzo della scelta!

  • Cena: a lume di binari.. ops, candela!

Ne’ Il brevetto del geco di Tiziano Scarpa c’è una scena dolcissima dove Adele e Ottavio si ritrovano a bere un caffè guardando i treni dall’alto partire e tornare. È una scena molto dolce, forse anche per i loro discorsi che si intrecciano alla vista della navata centrale della stazione, ma immaginandosi al loro posto pare impossibile non meravigliarsi davanti a quegli infiniti ritorni, sognando di viaggiare lontano e inventandosi le destinazioni di ogni treno. Immedesimatevi in tutto ciò pensando, poi, di poter sognare ad occhi aperti con davanti carne alla griglia cotta quanto più vi piace: il Roadhouse della stazione centrale di Milano si trova proprio sopra la navata centrale!

Per qualsiasi dubbio e qualsiasi curiosità potete visitare Milano Centrale: il ritardo del treno, per una volta, sarà quasi una fortuna.

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