Tonki, il regalo ecologico ai vostri ricordi più belli
Può del cartone riciclato custodire i vostri ricordi più belli? Sì. Può una ragazza di 23 anni lasciare il lavoro che ama (ripeto: il lavoro che ama, non quello di ripiego) per lanciarsi in un’avventura (amorosa e non solo)? Sì. Vi è difficile credere a tutto ciò? Non dovreste! Perché la storia che vi sto per raccontare è la prova di come una grande idea nata per caso (e per amore) può diventare il lavoro più bello e inaspettato che qualsiasi persona si possa aspettare, ragazza di 23 anni compresa.
Al centro di questa bella storia c’è Tonki, un quadrato nel quadrato, la stampa di una foto con la cornice incorporata che ha la praticità di essere un unico pezzo di cartone sul quale, appunto, viene direttamente stampato il vostro scatto preferito. Proprio poco tempo fa mi raccontavano di uno stampatore e delle sue lamentele sulla gente che ha smesso di voler vedere le proprie foto negli album di famiglia, di persone che sostanzialmente hanno smesso di stampare le proprie istantanee . Non è che forse , più semplicemente, si sono stancate del solito formato? Questo è ciò che hanno pensato anche Alessandra e Ruggero quando hanno ideato Tonki ed è proprio il successo di questo quadrato di cartone il tema della mia chiacchierata con lei, la ragazza che a 23 anni ha voluto seguire una delle sue passioni senza sapere che tutto ciò avrebbe cambiato la sua vita.
Ma prima solo una piccola premessa: non vedevo Alessandra da dieci anni, più precisamente dal mio primo anno all’istituto tecnico superiore. E la premessa è per dirvi che dieci anni sono una vita, o meglio, quattro o cinque vite se i dieci dividono i 15/16 (la pura adolescenza) dai 25/26 (quella che mi piace chiamare giovinezza). Eppure lei non è cambiata, ha sempre il solito gran sorriso e la voglia di raccontare la propria avventura con tutto l’entusiasmo e la vivacità che la contraddistinguono
Ciao Ale! (baci, abbracci e diverse chiacchiere su come il tempo sia passato). Prima di lanciarci nel mondo di Tonki e del suo successo, ti va di raccontare ai lettori di Salt Editions chi sono Alessandra e Ruggero? (Se ancora non si fosse capito Ruggero è la dolce metà di Alessandra e viceversa ndr).
Alessandra è la ragazza che aveva un’agenzia di viaggi: era il lavoro che amavo e che facevo con gioia. Ruggero, invece, è il ragazzo che viene da una famiglia di stampatori, quando ci siamo conosciuti lui si stava per laureare in Scienze di Internet.
Come è nata l’idea di Tonki? (sorride, le scappa una risata e gli occhi le si illuminano)
Era da tempo che pensavamo a qualcosa di nuovo. La mia passione per la fotografia e le radici della sua famiglia nel mondo della stampa ci hanno portato a pensare a come l’universo dei quadri fosse fermo a centinaia di anni fa, di come sarebbe stato bello creare qualcosa di nuovo per i giovani, un prodotto bello, economico, ecologico ma soprattutto anche facile da spedire. In quel periodo, poi, io stavo a Londra dove viveva mia sorella. Ruggero decise di venirmi a trovare ma invece di prendere un aereo si mise uno zaino in spalla e si avvicinò al bordo della strada tenendo fra le mani un pezzo di cartone con sopra la scritta a pennarello “London”. Quando arrivò da me ancora aveva fra le mani l’indicazione che aveva convinto un camionista a dargli un passaggio. Quasi d’istinto, ci attaccai sopra una nostra foto con l’idea di conservare il tutto come un ricordo prezioso: capimmo subito, però, che quel piccolo gesto avrebbe cambiato le nostre vite. Tonki è nato così e dalla sua nascita, il 7 ottobre 2012, sono ormai passati tre anni..
(Sospiro con gli occhi a cuoricino). La cosa che sin da subito mi ha sorpreso è che i Tonki vengono spediti smontati: c’è un motivo dietro a questa scelta?
Se inizialmente la preferenza fu prettamente economica (così smontati i Tonki si potevano spedire con una semplice raccomandata) col tempo ci siamo accorti che dietro si nascondeva qualcosa di più emozionante: quando una persona viene coinvolta nel montaggio l’oggetto diventa un po’ più suo, non è un più un prodotto qualunque ma un qualcosa costruito con le proprie mani e da appendere e continuare a guardare con soddisfazione. Tonki non è fatto solo per essere appeso al muro: prima bisogna averci a che fare.
Dal primo Tonki ordinato a oggi sono passati più di 45 mila fan sulla vostra pagina Facebook.. Quanto vi hanno aiutato i social?
Per noi è stato fondamentale l’utilizzo dei Social! Ci han permesso di far conoscere Tonki in tempi rapidissimi e a creare diverse collaborazioni, la più divertente (e ad effetto!) di questi ultimi anni è stata quella con Instagramers Italia. Insieme, organizzammo un concorso dove chiedemmo ai partecipanti di mandarci le foto più belle della loro città: i migliori scatti furono stampati su diversi Tonki che insieme ai vincitori appendemmo in giro per i vari capoluoghi italiani partecipanti al concorso. Fu così che Brescia, Torino, Milano, Bologna, Roma, Firenze e Pisa furono riempite di cornici di cartone con foto colorate; come una specie di tour che permise un passaparola mai immaginato e una pioggia di ordini veramente inaspettato.
E gli ordini, ora, arrivano anche dall’Olanda e da Oltreoceano..
Proprio così! Qui in Italia abbiamo una produzione, uno spazio dove due persone si occupano fisicamente della stampa e dell’imballaggio (fatto a mano!). Da questa produzione partono gli ordini gestiti dalla sede commerciale italiana e da poco più di un anno da quella olandese. Da febbraio 2015, invece, abbiamo aperto una produzione anche in Canada e una sede commerciale a New York.. il nostro sogno è di poter vedere Tonki conquistare il mondo!
E il futuro?
Per ora siamo completamente concentrati su Tonki. Ogni giorno non è mai uguale al giorno prima e ogni mese è diverso da quello precedente. Dal primo giorno siamo in continua crescita e tuttora continuiamo a espanderci sempre più.. Siamo così contenti e soddisfatti del nostro lavoro che quasi stentiamo a credere di aver trovato qualcosa che piace così tanto.
La vostra è una storia così bella e il vostro entusiasmo così palpabile che sicuramente nascondete un segreto: quale è il sale della vita di Alessandra e Ruggero e, di conseguenza, di Tonki?
DIVERTIRSI! Il nostro punto di forza è parlare a chiunque come se fosse nostro amico, non ci spaventano le persone in giacca e cravatta. Tutto quello che noi facciamo lo facciamo perché siamo giovani: obiettivamente se non riusciamo noi a cambiare qualcosa, non ci riuscirà nessuno. L’importante è proprio cercare di essere noi stessi: sempre e comunque.
P.S. A chi alla parola montare ha pensato al panico di dover metter mano a cacciaviti e chiavi inglesi niente paura: al nostro incontro Alessandra mi ha regalato tre Tonki, due montati e uno smontato. La sottoscritta, ovvero la persona con meno manualità al mondo, è riuscita senza nemmeno un’imprecazione a costruire il proprio che ora sta proprio appeso sopra la scrivania da cui vi scrivo. E credetemi, conoscere ciò che sta dietro a questo pezzo di cartone rende Tonki ancora più bello e speciale.