Ti ho cercata un sacco sai? di Guido Catalano

Allora, la puntata della settimana scorsa, un brillante articolo sull’altrettanto brillante Bergonzoni, mi ha ricordato che non bisogna per forza scomodare pezzi da museo o morti suicidi per trovare un poeta che ci piaccia parecchio.

Quindi questa settimana vi segnalo un tizio veramente egregio, così vivo e vegeto che potete anche andare a sentire i suoi reading (li trovate qui). Sto palando di Guido Catalano, torinese, classe 1971. Propria en pütel, come si direbbe da noi, che però mi sta piacendo un sacco. Toni popolari, versi dolci e un grande humor, mi fa venire voglia di mettere un vestito leggero e sdraiarmi in un campo di margherite.

Vi lascio con la sua poesia “Ti ho cercata un sacco sai?”, una delle mie preferite, ma vi consiglio di spulciare un po’ il suo sito (sempre questo) dove potete trovare quasi tutti i suoi lavori. Poi magari vi comprate il libro. Poi magari piace anche a voi e si va tutti insieme a un suo laiv a far festa.

Ti ho carcata un sacco sai? di Guido Catalano

– ti ho cercata un sacco sai?

– e come hai fatto a trovarmi?

– prima ho seguito il sentiero di mollichine di pane

– e poi?

– il bat-segnale

– e poi?

– la stella cometa

– e poi?

– le tracce dei tuoi piedi nella sabbia

– e poi mi hai trovata?

– sì

– raccontami come è andata

– eri bella

– ero simpatica?

– eri sorridente

– ero contenta

– ero impacciato

– però mi hai baciata

– come fosse l’ultima cosa che facevo prima di partire per la guerra

– poi abbiamo fatto una passeggiata?

– sì, mi hai chiesto se mi piaceva il tuo vestito

– avevo un bel vestito?

– blu

– e rosso

– sì, blu e rosso corto, molto bello, un sacco primaverile

– c’era il sole?

– c’eravamo tu, io e il sole

– hai fatto bene a cercarmi

– sei stata brava a farti trovare