Thunder Road, le esequie musicali di Jim Cummings
Non esiste una maniera univoca o corretta di mostrare il proprio affetto ad un caro estinto. Lo sa bene il poliziotto Arnaud, che si appresta a dare l’ultimo saluto a sua madre nel brillante corto di Jim Cummings Thunder Road. Non esiste una maniera corretta e forse tutte le possibili azioni, in un giorno come questo, sembrano assurde o ridicole; tutte le emozioni semplicemente fuori luogo o imbarazzanti. Ed è proprio questo il centro nevralgico di Thunder Road: perché le emozioni sono così imbarazzanti?
Alla Signora Arnaud, madre e nonna modello, cittadina americana, che ha per anni aiutato i figli, piaceva Bruce Springsteen. Ed il suo figlio maggiore, di professione poliziotto, passato “dalla parte dei buoni” dopo essere fonte di guai per la famiglia, vuole renderle omaggio col suo artista preferito. Cantando e ballando. Piangendo, anche. Forse rendendosi ridicolo ai presenti.
Eppure non è imbarazzo ciò che si prova guardando il cortometraggio, ma una forte emozione e simpatia (nel senso greco del termine di “sentire con”) nei confronti del protagonista (e perché no? Anche un po’ di divertimento). Merito di una messa in scena di rara bellezza da parte del regista (e sceneggiatore e interprete) Jim Cummings. Un unico piano sequenza, ma così lento ed impercettibile che quasi non ce ne accorgiamo, ci porta vicino al giovane poliziotto. Sempre più in profondità nel suo discorso funebre, strampalato e sconclusionato, come ogni discorso funebre. Fino al canto e al ballo, con la voce rotta dalle lacrime. Gli altri presenti quasi non esistono, a parte la figlioletta del poliziotto: vengono tagliati fuori dalla scena. Il cordoglio, per quanto folle ed imbarazzante, è un momento estremamente personale.
La sceneggiatura è di rara raffinatezza, così come la recitazione. I pochi particolari (per esempio il lettore presumibilmente della figlia, gli errori nel far partire la canzone) in una messa in scena altrimenti spoglia, riflettono un’attenzione alla scrittura del testo molto profonda. Ugualmente interessante e d’impatto è la recitazione. Dal primo istante in scena, si percepisce tutto il nervosismo e la difficoltà emotiva di un uomo che deve per ragioni di lavoro e sociali essere tutto d’un pezzo. I passaggi repentini dalla commozione alla tranquillità, sul suo viso, rimarcano questo punto. Finché non parte la musica, dove finalmente i sentimenti possono avere il sopravvento, senza più costrizioni da parte della società.
Non è una semplcie elegia funebre.
Officer Arnaud loved his Mom.