The PilGREENs: il giro del mondo in Tuk Tuk

The PilGREENs: il giro del mondo in Tuk Tuk

Dalla Thailandia alla Francia con un Tuk Tuk elettrico.

Ragazzi, tenetevi forte ed allacciate le cinture (è il caso di dirlo!) perchè abbiamo incontrato per voi The PilGREENs. Non si tratta di un gruppo musicale monocromo né di una setta religiosa anglofona, ma di tre individui che si stanno lanciando nel progetto più entusiasmante e straordinario della loro giovane esistenza: attraversare 20000 (avete letto tutti gli zeri? VENTIMILA!) chilometri a bordo di un tuk tuk elettrico, da Bangkok a Tolosa.

Siete affascinati dai 20 mila chilometri, che poi oltretutto sono pure spalmati su sedici paesi diversi, ma forse non avete ben presente cosa sia un Tuk Tuk? Prima di introdurvi i nostri eroi, urge dunque descrivere il loro baldo destriero a tre ruote: il mezzo di locomozione più approssimativo e tipico del sud est asiatico. Una sorta di Apecar, ma più leggera, un filino più larga e incredibilmente più pacchiana: un ammennicolo spettacolare e rumorosissimo che raggiunge la velocità massima di 50 km/h, ritocchino in più, decorazione in meno, lucine incluse.

Il Tuk-Tuk è ovviamente l’inizio di tutte le cose, almeno per i tre The Pilgreens. Ce lo racconta Karen Koulakian in persona, Franco-Armeno classe ’89, una passione sfegatata per il contatto con la gente, cantante a tempo perso nel panorama dei bar Bangkokiani, strappatore di sorrisi a tempo pieno. “All’inizio è nato tutto per gioco, una di quelle cose che si dicono tanto per dire: arrivati in Tailandia dove i Tuk Tuk si -e ti- rincorrono, mi è solo venuto in mente “quanto sarebbe figo tornare in Francia con un robo così?”.

Ludwig, Karen e un esemplare di Tuk Tuk.
Ludwig, Karen e un esemplare di Tuk Tuk.


Ma Ludwig Merz (’87) non è un tipo che le cose le prende alla leggera. Innanzitutto è mezzo ingegnere (solo mezzo, il resto è nerd!), poi è Tedesco. E’ uno di quelli che, cascasse il mondo, sarebbe già lì pronto con un app a dirti su quale astronave salire per goderti lo spettacolo e in quale istante dovresti lanciarti giù con un paracadute per sballarti al massimo.

Inutile dirvi che per lui questa storia è stata seria fin da subito. “L’idea era semplicemente geniale. Avevamo solo bisogno di un progetto più grande, qualcosa che potesse aiutarci a raccogliere fondi…e qualcosa che mettesse in valore anche le nostre competenze, magari coinvolgendo le università del nostro doppio diploma”. E così fu: l’IAE di Tolosa dà qualche dritta ai pargoli per trasformare le loro ambizioni da materia onirica a business plan, e la Mahidol University di Bangkok si fa sponsor di maggioranza di quest’iniziativa. Ma perchè? E poi chi è il terzo membro della squadra?

Remy Fernandes-Dandré (’92) è un Pirenaico di sangue portoghese, temperamento vivace, sguardo da fotografo, anima di ogni serata dalla salsa al rock n roll, pizzaiolo e mediatore brillante. Ha reso il duo trio bilanciando la distribuzione di Pilgreens nel mondo: lui è infatti il solo attualmente basato a Parigi, da dove controlla tutti i partenariati e gestisce i contatti da jetlag europeo. “Quando gli altri mi hanno parlato del loro progetto non ho saputo tirarmi indietro..e poi la scelta del tuk tuk elettrico eleva l’esperienza a tutt’un altro livello!”.

Remy alle prese con sponsor e valigie
Remy alle prese con sponsor e valigie

E’ infatti con l’arrivo di Remy che si fa sempre più strada l’idea di approfittare di un viaggio così eccezionale per farsi promotori delle energie rinnovabili e ambasciatori dell’elettricoall over the world” – una bella iniziativa che è piaciuta anche agli investitori. Il tuk tuk definitivo è dunque dotato di due batterie e di un pannello solare, che dovrebbe garantire una certa autonomia energetica ai nostri paladini… “ma, per sicurezza ( e per entrare in contatto con la gente del posto)” – ci confessa Karen- “potremo anche alimentare il nostro bolide tramite una semplice presa di corrente”.

Qual è dunque l’invidiato piano dei The PilGREENs? Attraversare 16 paesi diversi in 120 giorni, veder defilare paesaggi incredibili a dosi di massimo 200 km al dì, fare incontri di ogni taglia e forma d’occhi, sfondare il muro del suono con l’adrenalina della scoperta (e a 50 km/h di media) e incontrare personalità legate all’energia elettrica ed al suo uso nel campo della mobilità, stringendole in un prezioso electro-network. Una volta arrivati a destinazione (secondo calcoli tedeschi “in autunno, tendenzialmente ottobre ma magari ci scappa novembre”) i The PilGREENS, oggi un’associazione, sperano di poter condividere le loro conoscenze in ambito energetico e proporre soluzioni adatte a ciascuno dei paesi attraversati. Ma i tanti aspiranti Marco Polo o i fan di Phileas Fogg s’infiammeranno forse pure di più al sentirsi raccontare qualche frammento di vita vera, gli aneddoti semifantastici da spasmodica realtà. No problem, Il trio ha già pensato a tutto: potete (già) seguirlo su FB, e fare un salto sul sito www.the-pilgreens.com. La partenza è prevista per inizio luglio, loro saranno riuniti, pieni di redbull e pazzi di gioia, il tuk tuk sarà verde elettrico sia dentro che fuori e la strada sarà lunga e piena di imprevisti: “C’est fantastique!

Guardateveli in cartone animato qui e poi seguiteveli dal vivo qui.

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