Terror! di Ben Rivers
Perfetto esempio di forma che si fa contenuto, Terror! è un insieme di spezzoni di film horror degli anni settanta e ottanta. Oltre al lodevole esercizio di montaggio, il cortometraggio rivela una precisa intenzione narrativa nell’autore. Gli spezzoni seguono una logica di climax di tensione, partendo dalla sguardo sulle abitazioni, dai piccoli gesti delle vittime, per terminare nell’orgia grandguignolesca di sangue finto che ci aspettiamo.
L’apposizione delle scene tagliate mostra un filo conduttore che attraversa il genere: gli stessi gesti, le medesime inquadrature, sono ripetute in diversi film senza soluzione di continuità. Come se la narrazione del genere fosse un unico grande film, di cui noi vediamo solamente una parziale riduzione.
E questo grande Film altro non è che la messa in scena delle nostre paure, spesso irrazionali. Il nemico, l’Altro, il mostro, non viene mai inquadrato, perché le paure scaturiscono da chi le vive e sono solo successivamente trasferite all’esterno. Non è un caso, dunque, che il corto termini con i protagonisti che si svegliano dal brutto sogno o che rivelano lo scherzo che ha attraversato tutto il film. Come a dirci che le nostre paure sono così fragili, da svanire al sorgere del sole.
Non solo per appassionati del genere (ma questi si cimenteranno a riconoscere tutti i film citati)