Lisbona è pericolosa, perché appare inoffensiva. Con quell’aria un po’ malconcia, sembra una zingara spettinata da cui ti fermi giusto per divertimento, perché tanto...
Un dolce struggimento, l’oceano, la nebbia atlantica calata sui lampioni accesi al tramonto. E' la saudade che Tabucchi racconta in "Viaggi e altri viaggi".
Che cos'hanno in comune la Bossa Nova e Ingmar Bergman? Apparentemente nulla, ma a pensarci bene, una parole: saudade. O, se preferite, l'amore che resta.