La voce è il tratto distintivo che più tendiamo a memorizzare di ogni personaggio. Crediamo che sia strettamente collegato al suo essere, e che ogni sbavatura o tratto inatteso sia pronto a svelarne inaspettatamente la sua vera anima. Forse è per questo che Herbert White, per quanto ne sappiamo, preferisce non dire quasi niente.
"Il romanzo dell'anno", titolo sufficientemente provocatorio da non passare inosservato pur mantenendo, a fine lettura, tutte le aspettative che si è preso la responsabilità di suscitare nel lettore, grazie anche ad un plot twist finale degno di tutte quelle storie che, pur nella loro semplicità lineare, proprio non vogliono deluderti. E infatti non ti deludono neanche per un attimo.
Emanuel Carnevali, morto di fame nelle cucine d'America,
Sfinito dalla stanchezza nelle sale da pranzo d'America,
Scrivevi.
E c'è forza nelle tue parole.
Sopra le portate lasciate a...
Al Centro per la Ricerca Oceanografica dal quale è riuscito a scappare lo chiamavano Aquarius Mostruomo, per Dorothy sarà Larry. Si tratta sostanzialmente un uomo-rana parecchio alto e con un debole per gli avocado. Tutto sommato sembrerebbe innocuo.
Le famiglie a volte sono dei formicai decisamente sovrappopolati, ma in 600 pagine c'è spazio per tutti, anche per un eventuale salvifico scontro finale.
L'incubo più grande accade quando Poe è pronto a mettere da parte ogni impeto romantico e a dirti che la poesia non è altro che un meccanismo perfetto.
"Da quel giorno, i sinistri marittimi cui non si poteva attribuire una causa determinata furono messi in conto del mostro. A quel fantastico animale, fu imputata la responsabilità di tutti i naufragi misteriosi il cui numero è purtroppo considerevole."