Le nebbie di Avalon è la rilettura del ciclo arturiano in chiave matriarcale ovvero, detta in modo più amichevole e senza voler spaventare nessuno, secondo il punto di vista di - rullo di tamburi - una donna, Morgana.
Keats con una poesia che parla direttamente ai nostri sensi ci conduce in posti migliori di quelli nei quali siamo nostro malgrado precipitati tramite l'elogio di una bellezza intangibile, che supera il tempo.
Cosa c’entra la drammatica dipartita delle rane con il tentativo di salvataggio di una carriera finanziaria e, più in generale, di una vita che sta per schiantarsi al suolo? C’entra. C’entra tanto quanto i popsicles alla banana e delle vecchie diapositive di Timbuctù possono aiutarti nella scelta di una giusta via di mezzo da seguire tra materialismo e spiritualità.
Un dialogo ininterrotto tra le anime dei defunti unito a citazioni di fatti di cronaca e biografici - più o meno autentici - inserite in un romanzo ambientato interamente in un cimitero, nell'arco di una sola notte.
Leonard Cohen è Sylvia Plath se Sylvia Plath fosse una cantante, è John Keats se John Keats fosse ebreo, è Bob Dylan se Bob Dylan fosse canadese. Leonard Cohen è tutte queste persone insieme eppure Leonard Cohen non è mai uscito da se stesso.
Uno dei libri più censurati nelle scuole americane, per colpa probabilmente della totalizzante rappresentazione della distruzione vista come unica via d'uscita al disastro adolescenziale.