Stan Getz & Charlie Byrd | Samba Triste
Samba Triste e Bossanova, panorami domestici e latinoamericani
Pochi strumenti sono in grado di riempire la mancanza di parole come il sax.
Stan Getz è uno che di parole non ne usa, d’altronde era un bossanovista e la bossanova è il genere un po’ sornione che permette di dire certe cose indicibili in maniera distaccata, senza lasciar intendere quanto sia vera la saudade, quanto sia manierismo o posa, abitudine allo spazio e al tempo e alla proverbiale nostalgia.
Il sax di Stan Getz è completamente, definitivamente morbido ed espressivo, squisitamente languido e godereccio.
Ne viene un’atmosfera di enormi silenzi, caratterizzata da un dondolante languore e una malinconica ironia, frutto di un vivido mondo interiore. Si tratta di una tematica più che sperimentata, basti pensare alle atmosfere calde e piene di Tristeza de nos Dois di Sergio Mendes e a Folhas Seca: la casa è irrimediabilmente, nostalgicamente vuota e il bicchiere di vino, disgraziatamente pieno.
La bossanova è un genere pigramente malinconico, pensieroso e vissuto, perfetto nei momenti di rilassatezza e apertura in cui l’attenzione è focalizzata su un godibile presente, piuttosto che su un futuro poco delineato. Questo genere di musica non sforza e non spinge, si limita, pigramente, a cullare perdendo la vena collettiva del samba e acquistando un particolare significato intimo, contemplativo.
Come tanti pezzi jazz, Samba Triste nasconde un nucleo diverso oltre l’apparente spontaneità: è musica essenzialmente sofisticata che può andare bene per una mezz’ora amabile, o da ascoltare e riascoltare e riascoltare ancora. Versatile e in un certo modo imprevedibile, è un sottofondo piacevole ma non banale.
Rispetto all’energia travolgente del jazz classico, allo spasimo sofferente del blues, la bossanova è una delle rare espressioni di una pace a cui dà voce il sax, che rimane avvolgente e vellutato, pieno di passionalità.
Che comunque caldo fa caldo.
La bossanova di Stan Getz, Charlie Byrd e Gilberto evoca spettinati e torridi scenari latinoamericani e contemporaneamente, ha il particolare aroma di cornici domestiche concrete: Jazz Samba, la prima fortunata collaborazione di Getz e Byrd , servì al sassofonista statunitense a pagare le tasse universitarie dei figli, mentre la voce incerta e dolcemente flebile di The Girl from Ipanema, contenuta nel capolavoro Getz/Gilberto, appartiene a Astrud Gilberto, che fino al momento dell’incisione del brano era una casalinga brasiliana che faceva da interprete al marito.
I due furono amanti, in una di quelle situazioni imprevedibili ma non improbabili, scatenate dalla calura estiva. Il sinergismo, l’afa, il panorama urbano, la saudade.
La bossanova è musica tranquilla, della tranquillità degli animi sicuri. Non c’è spazio o tempo per spasimi e gesti inconsulti, ma solo la profumata percezione del raggiungimento di un equilibrio sinfonico e interiore. Vuoi le esperienze, vuoi la maturità che non hanno bisogno di tante parole. Vuoi che la parola, la spiegazione è il linguaggio della testa, mentre la musica creola accompagna l’entropia del disordine creativo.
[…] Theme for a Taiwanese Woman in Lime Green quanto autoreferenziale in Fancy Man. Un occhiolino alla bossanova più sofisticata, un froufrou di piume e tanta, troppa […]