Sabrina di Nick Drnaso, l’assenza essenza
O di come ci siamo abituati al terrore.
Chissà se c’è mai stato un vero e proprio momento dal quale ci siamo abituati a guardare in faccia il terrore e a non farci più impressionare da esso. Sarà stato il 27 gennaio del 1945, quando con l’apertura dei cancelli di Auschwitz l’orrore si mostrò al mondo. Oppure il 2 agosto del 1980, quando l’orologio della stazione di Bologna si bloccò alle 10:25, ricordando che i cosiddetti anni di piombo non erano ancora finiti tra automobili esplose e autostrade squarciate. Decennio dopo decennio, media dopo media, tutto è diventato sempre più reale: visi rigati dalle lacrime, mani che chiedono aiuto fra le onde del mare e locali con folle di giovani tenuti in ostaggio da coetanei. La paura ha cambiato forma, mezzo di comunicazione e distanza, avvicinandosi sempre più all’uomo tanto da non sembrare più tale e perdere a volte, quasi completamente, la sua identità. Sabrina di Nick Drnaso, edito in Italia da Coconino Press e primo graphic novel a essere candidato al Man Booker Prize, tocca fra i tanti temi proprio il terrore, stupendo per la totale assenza di timori nei suoi confronti.
Sabrina è la protagonista assente di questo romanzo grafico realizzato dal giovane fumettista statunitense, classe 1989. La incontriamo nelle prime tavole, Sabrina, mentre coccola i gatti a casa dei suoi, per poi vederla sparire dopo essersi chiusa la porta d’ingresso alle spalle. Quello che le è accaduto non verrà mai davvero mostrato al lettore, non ci sono fra le tavole spiegazioni sull’accaduto eccezion fatta per un video che riprende l’orrore del suo massacro e che alcuni dei protagonisti hanno potuto vedere, confrontandosi così con tutta la crudeltà con la quale Sabrina è stata uccisa. È per questo che Calvin si sveglia la notte: ricorda i dettagli di quella che sembra una carneficina, momenti di terrore che il militare rivive nel cuore della notte pur avendo deciso di propria spontanea volontà di guardare il filmato, spinto da chissà quale curiosità morbosa che ovviamente non può condividere con Teddy, l’amico d’infanzia e fidanzato di Sabrina trasferitosi a casa di Calvin da Chicago dopo la sparizione della protagonista.
La salute mentale dei personaggi creati da Nick Drnaso è quanto mai instabile. Calvin tenta di aiutare Teddy senza saper gestire in realtà nemmeno la propria vita, quella che condivideva con una moglie e una figlia ora però lontane da lui. Teddy, a sua volta, non ha saputo reggere la scomparsa di Sabrina, e tanto meno il lutto, scegliendo per questo di allontanarsi dalla famiglia della fidanzata e cambiare stato pur di tentare di lasciarsi alle spalle ciò che è accaduto, chiudendosi in un silenzio tutto suo nel quale cerca, però, la voce della radio e di tutte quelle persone che online si sentono in dovere di commentare la sparizione/omicidio della ragazza.
Per entrambi i personaggi, infatti, comincia a muoversi attorno a loro un universo di email, interviste radiofoniche, commentatori dal poco tatto che paiono voler portare in superficie il dubbio della vera esistenza di quel video, di quell’unica testimonianza dell’uccisione di Sabrina. Perché se davvero quel video esistesse, come mai solo alcune persone l’hanno visto? Non potrebbe essere, piuttosto, un tentativo per inventarsi una verità più comoda e volta a confondere le idee? La ricerca del complotto e il voler necessariamente dare una propria opinione si rincorrono in queste pagine in cui è il terrore il vero protagonista: quello per la crudeltà umana, sì, ma anche per la cattiveria nascosta nella mente delle persone.
Quello scelto da Nick Drnaso è un tema decisamente attuale, una riflessione su tutto ciò che i media hanno portato (e causato) nel corso del tempo seguito da un interesse volto al racconto delle stragi che passa anche dall’11 settembre 2011, quando tutti noi ci siamo ritrovati davanti allo schermo della TV a veder crollare due simboli di New York, cuori spezzati e vite lanciate nel vuoto. Momenti tragici citati dal fumettista americano che fa di Sabrina il simbolo di come nell’era della comunicazione sia diventato veramente impossibile comunicare.
Una mention speciale, infine, allo stile di Nick dove ogni piccola espressione del viso diventa un punto di matita, un dettaglio pronto a raccontare un intero universo. Se le tavole del fumettista sembrano quasi riprendere i disegni essenziali e monocromatici da vademecum per la sicurezza in volo, ecco che diventano però lo strumento ideale per le parole che arricchiscono le pagine alternando fake news ad orrori.
Una cosa è certa: per i primi tempi, dopo aver letto Sabrina, non leggerete più le notizie sul giornale nello stesso modo.
Titolo | Sabrina
Autore | Nick Drnaso
Casa editrice | Coconino Press
Anno | 2018