Questo non è un articolo che scherza sul Molise che non esiste. Forse.
Mini tour del Molise tra borghi e piatti da non perdere.
Forse quella sul Molise che non esiste è la battuta più abusata di sempre. Così abusata che si è dotata anche di una versione internazionale declinata in Molisn’t.
Quante volte avete sentito dire, infatti, che il Molise è una regione tutta da scoprire? Poche, probabilmente.
A questo proposito, il pastificio La Molisana in un articolo di approfondimento ha sfatato il famoso modo di dire dimostrando che non è affatto vero che il Molise “non esiste” e mettendo in luce tutti i punti di forza di questa bellissima regione italiana.
Per contribuire al riscatto di questa terra piccola e sorprendente è il caso di elencare alcuni dei luoghi e delle zone da non perdere, senza trascurarne la cucina. Anzi.
Le tre cose da non perdere
Ed ecco a voi dunque tre tappe obbligatorie per un piccolo tour del Molise, tra montagna e mare, per portare con sé un ricordo indelebile di questa regione:
– Castelpetroso. Incastonato su un colle, tra le valli di Bojano e Carpinone, Castelpetroso è un centro popolato da poco più di mille persone, con un borgo medievale davvero incredibile e suggestivo. Intorno all’anno mille vi venne costruito un castello progettato dai Longobardi che oggi ne è diventato il simbolo.
– Venafro. Detta città delle trentatré chiese per il numero di luoghi di culto presenti sul suo territorio, Venafro è un altro borgo ricco di storia, le cui origini risalgono addirittura al popolo italico dei Sanniti, che combatté nel III secolo a.C. contro Roma – indovinate chi ha vinto. La zona, comunque, è conosciuta anche per essere stata teatro di aspri combattimenti tra i tedeschi e gli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. Circondata da mura, anche Venafro ha il suo castello d’ordinanza; nel centro, poi, trovate un anfiteatro, un teatro e tracce di un acquedotto romani.
– Termoli. Volete visitare il Molise senza rinunciare al mare? A Termoli si può: questa città mescola la storia e la tradizione con una natura più moderna e improntata al turismo – comunque non di massa. La bellezza del mare di Termoli non potrà non stupirvi (no offense, Puglia), così come il Castello Svevo e la cattedrale ospitati nel centro storico della città.
Il Molise esiste (anche a tavola!)
Sentiamo spesso parlare di piatti caratteristici di alcune regioni, mentre le specialità di altre sono decisamente meno note. Il Molise – incredibile ma vero, eh? – rientra in quest’ultima categoria, sebbene la sua tradizione culinaria abbia tanti piatti gustosi e assolutamente degni di nota.
Tra le paste più famose del luogo ci sono i creoli alla molisana, simili agli spaghetti alla chitarra: nella ricetta tipica vengono conditi molto semplicemente con pancetta, aglio, cipolla e pecorino grattugiato, una rivisitazione di quella che a Roma è conosciuta come gricia.
Da assaggiare assolutamente anche i cavatelli e i maccheroni, mentre tra i secondi va provato l’agnello, preparato solitamente con cacio, uova e olive secondo la tradizione locale (oppure aromatizzato con aglio, lardo, vino bianco e rosmarino, nella versione più caratteristica di Termoli).
Al di là poi di un interminabile, vario e sempre buonissimo elenco di affettati, salumi e formaggi nostrani, il Molise offre anche piatti di pesce come il baccalà con le verze e le patate, i calamaretti ripieni, i merluzzi alla marinara, i polpi secchi e le cozze ripiene.
E ora provate a dire che non esiste.
Bon appétit.
[guest post, #IP]