Quando la storia giocava a Biliardino

Quando la storia giocava a Biliardino

C’è stato un tempo, durante il ventesimo secolo, in cui i conflitti che hanno cambiato gli equilibri del mondo si giocavano anche intorno ai tavoli delle avanguardie intellettuali e sui taccuini dei poeti e degli scrittori. Un filo conduttore unisce le vite di questi uomini e donne straordinari, una vita che forse è meno celebre di quella degli altri, ma che in qualche modo forse ci riguarda più da vicino e che sicuramente ha contribuito a rendere alcuni dei nostri pomeriggi più spensierati. Probabilmente non lo sapete, ma si tratta di Alexandre Campos Ramirez, in arte, o forse dovrei dire noto anche con l’identità di, Alejandro Finisterre o de Fisterra, ovvero intellettuale, poeta galiziano antifranchista, inventore del biliardino (e del voltapagine a pedale per musicisti) e protagonista assoluto della prima opera a fumetti in cui Alessio Spataro è autore unico: “Biliardino” (Bao Publishing).

Seguendo le tappe principali della vita di Alejandro, l’autore ci racconta la storia delle grandi battaglie che hanno cambiato l’aspetto del mondo, dalla guerra civile spagnola, al Sessantotto, al Golpe cileno del ’73 nelle quali il nostro protagonista si ritrova sempre in qualche modo invischiato, prima come attivista antifranchista, poi come editore e contrabbandiere di libri proibiti e, infine, come imprenditore di discreto successo perseguitato da vecchi nemici. A salvarlo ogni singola volta, anche nelle situazioni più impossibili, è la sua incredibile capacità di improvvisare e arrabattarsi, trasformandosi anche in ladro, dirottatore di aerei, esperto di folklore autoctono, e soprattutto cambiando innumerevoli identità.

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Detta così potrete pensare che tutto il graphic novel sia quasi una trattazione storica, ma, in verità, gli eventi storici fanno da sottofondo a vicende prima di tutto umane, a partire dal bombardamento di Madrid, in cui il nostro protagonista viene gravemente ferito ad una gamba, obbligandolo a un lungo soggiorno in una casa di cura per minori. È lì che, vivendo insieme ad altri ragazzini mutilati, inventerà il suo Futbolìn, in modo che tutti potessero giocare a calcio, in qualche modo. E quando nel suo peregrinare incontreremo i vari personaggi “famosi”, in un gioco infinito di citazioni e omaggi, il loro pensiero non sarà affidato solamente alle loro parole racchiuse in balloon, ma soprattutto verranno caratterizzati dall’aspetto e dai gesti che abilmente disegna Spataro, proveniente dal mondo della satira. Ad esempio, durante la discussione tra Sartre e Camus che riguarda il cuore stesso del loro pensiero, non ci troviamo semplicemente davanti allo scontro tra due delle menti più influenti del ventesimo secolo, ma assistiamo al battibecco tra un tizio bassetto, strabico e un po’ iracondo e un altro tizio spocchioso con la puzza sotto il naso. Tutto questo è possibile grazie all’essenza stessa del fumetto, in cui, non mi stancherò mai di dirlo, la comunicazione può avvenire su innumerevoli canali diversi.

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Spataro, proprio come il suo protagonista, riesce a districarsi tra le diecimila vicende che vuole racchiudere nel suo libro in maniera davvero sorprendente. La narrazione è sempre molto fluida, e la quantità dei personaggi non risulta un ostacolo alla comprensione della storia, in parte perché comunque sono quasi tutti abbastanza conosciuti, ma in ogni caso mi è piaciuto ogni tanto andarmi a rivedere su internet le vite di quelli che ricordavo meno, o verificare che gli episodi raccontati fossero davvero accaduti. Un’altra bella trovata, poi, è quella di colorare le pagine solo con sfumature di rosso e blu, ovviamente i colori classici del biliardino, ma anche i colori simbolo dei due schieramenti della guerra civile spagnola, che vedeva contrapposti i franchisti e le loro camicie blu ai repubblicani, ispirati dal marxismo. C’è da specificare che comunque questi due colori non sono utilizzati in modo becero: proprio come le innumerevoli contraddizioni-sfumature presenti soprattutto nel fronte repubblicano della guerra, nessun personaggio è mai dipinto completamente di un solo colore.

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Sono stata davvero rapita dalle pagine di questo fumetto e sono rimasta veramente impressionata dal lavoro di rigorosa e minuziosa ricerca che nascondono queste pagine e che sicuramente ha impegnato il suo autore per tantissimo tempo. Quest’anno, al Comicon di Napoli, ha sfiorato il Premio Micheluzzi come Miglior Fumetto, ma ha ottenuto un traguardo forse ancora più importante: varcherà i confini dell’Italia per raggiungere la Spagna, terra natale di Alejandro Finisterre, con il nome di “Futbolìn”. Leggetelo per scoprire vite comuni di uomini e donne straordinari, e per divertirvi a riconoscerne i ritratti e le citazioni nel bel mezzo di quel casino di partita giocata dalla storia nel ventesimo secolo.

 

Titolo: Biliardino

Autore: Alessio Spataro

Casa editrice: BAO Publishing

Anno di pubblicazione: 2015

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