«Pronto, buongiorno! Ha vinto un premio Nobel»
Questo è il contenuto della Magic call che annuncia l’assegnazione del prestigioso premio al brillante interessato. Succede ogni anno, a Stoccolma, con una puntualità da fare invidia a uno spartito musicale: ogni giorno della settimana dal 7 al 14 ottobre, alle 9:30, il comitato del Nobel si riunisce per eleggere i laureats. Seguendo la tradizione, la prima giornata è dedicata alla Medicina, poi nell’ordine Fisica, Chimica, Pace (l’unico annunciato e assegnato a Oslo), Economia e Letteratura.
Ogni giorno, succeda quel che succeda, alle 11:15 Staffan Normark, segretario permanente della Royal Swedish Academy of Science, chiama i vincitori, ignorando bellamente l’esistenza del jetlag.
I geni, dall’altra parte della cornetta, ricevono la telefonata nelle situazioni più disparate: nel bel mezzo della notte, durante una seduta di shopping con la moglie, all’ora dell’aperitivo con gli amici, dal dentista o, addirittura, in volo, come accadde al chimico Richard Ernst, che ricevette la gloriosa chiamata su un jet (non chiedetemi come faceva a esserci campo, non sono un premio Nobel io).
Normark ha ormai identificato tre tipi di reazione alla sua telefonata: quelli che non ci credono e pensano a uno scherzo di dubbio gusto, quelli che non riescono più a proferir parola, e quelli che se l’aspettavano – e che si suppone non avessero né appuntamenti dal dentista né sbronze in corso con gli amici.
Effettuate le chiamate ai diretti interessati – valgono anche quelle senza risposta! – alle ore 12, i nomi dei vincitori vengono resi pubblici. Le candidature dei non selezionati rimangono invece sigillate in archivi segreti per 50 anni… Chissà dunque che anche qualcuno di voi non sia già stato preso in considerazione!
I precedenti premi Nobel possono suggerire nominations per i futuri candidati, ma tranquilli, se non conoscete premi Nobel personalmente sappiate che, più di frequente, sono istituzioni qualificate, accademie o personaggi di spicco che propongono i potenziali vincitori.
Statistiche alla mano, vi sono più probabilità di ottenere il Nobel se non avete gli occhiali, o se ne portate di assurdi come Emil Fischer, nobel per la chimica nel 1902. Continuando a considerare i vincitori dal 1901, pare abbiano più chances i nati in primavera, specialmente il 21 maggio, data di compleanno di sette medagliati.
Uomini, attenzione: benché siate la netta maggioranza dei vincitori -solo 45 nobel conferiti a donne (dato 2015), di cui due a Marie Curie – sarete più facilmente selezionati se vi rasate regolarmente, nonostante siano ammesse alcune eccezioni (vedi il premio Nobel per la fisica Wilhelm Rontgen).
Se volete un Nobel e non volete sposarvi, puntate al Nobel per la pace, consegnato per il 31% a single. In quanto all’età, il più giovane nobel fu il fisico venticinquenne William Lawrence Bragg, ma non disperate: l’età media è attorno ai 65 anni, e il più anziano vincitore, Leonid Hurwicz, ha ritirato il suo premio per l’Economia a 90 anni.
Ovviamente, in caso di vittoria, dovrete assolutamente attenervi al dress code del Nobel Banquet: cravatta bianca e frac per i signori, e abito lungo per le dame. Anche per questo, potrete preoccuparvi a tempo debito: tra la fantomatica telefonata e l’effettiva premiazione, infatti, fior fior di scienziati hanno calcolato il tempo necessario a organizzare il viaggio, rifarvi il guardaroba e preparare IL discorso: circa due mesi.
La Cerimonia di consegna dei premi Nobel ha infatti storicamente luogo il 10 dicembre, nell’imponente Stockholm Concert Hall. Dopo l’effettiva premiazione, 1300 fortunati invitati prendono parte all’evento più glamour di Svezia, nei suggestivi saloni del Municipio: il Nobel Banquet. Se volete parteciparvi senza essere tra i vincitori, ingegnatevi per trovare il modo di farvi mettere in lista da capi di Stato o dai reali di Svezia – fanciulle, puntate tutto su Carlo Filippo! – o fatevi amico qualche Nobel: ne vale la pena.
Vi basti pensare che il menu, rigorosamente top secret, è selezionato a settembre (dunque prima della scelta dei vincitori!) dalla Fondazione dei Nobel. Si tratta di piatti proposti da tre grandi chef, atti a soddisfare i palati più raffinati e le menti più sopraffine: ad ogni appetitosa pietanza, viene infatti abbinato un nome alquanto fantasioso, con ampi e ridondanti riferimenti al tema della serata, ed esclusivamente in francese fino al 2005.
Ecco dunque arrivare in tavola il Parfait Glace Nobel o la zuppa di Tartaruga Chiara o ancora gli Involtini di petto d’anatra affumicato con mango e bietole e croissant Nobel (?!). Se simili elenchi di pietanze vi stuzzicano, sbizzarritevi a selezionare i menu dal 1901 a oggi – disponibili sul sito dei premi Nobel – e divertitevi con google translator…
Se invece preferite le sorprese e volete assaggiare personalmente le pietanze da geni, prenotate allo Stadshuskällaren. Nonostante il suo nome richiami quello di un mobile IKEA, questo ristorante è uno dei locali storici della città, ed è situato proprio a qualche metro dal municipio. Non solo, qui potrete gustare tutte le cene dei Nobel Banquet, e perfino utilizzare lo stesso servizio di piatti in ceramica finissima. Nel prenotare, per un minimo di dieci persone, non dimenticatevi di indicare l’annata preferita… E di preventivare una spesa compresa tra i 150 e 170 euro.
Se pensate che sia un po’ troppo caro, immaginatevi già nel giorno in cui vincerete il Nobel: non solo guadagnerete gloria e fama imperitura, ma pure un “simbolico” riconoscimento in denaro da 265 milioni di dollari, direttamente dal fondo lasciato da Alfred Nobel a questo proposito.
Nel frattempo, ovunque siate, tenete d’occhio il vostro cellulare alle 11:15, ora svedese.
E, soprattutto, reagite come se non ve lo aspettavate, detto sinceramente, fa più simpatia!
Elisa Cugnaschi
[…] Ecco gli articoli di questo numero: SOUND ACTION LITERATURE TRAVEL […]
[…] talvolta piuttosto acuta, mi è precluso) e, in secondo luogo, lasciò disposizioni per istituire il premio Nobel (che da circa 23 anni ho smesso di ritenere […]
[…] siete in buona compagnia. Nato nel 1989 per volontà dell’ex manager degli ABBA Stig Anderson – svedese come Alfred Nobel, che quasi un secolo prima istituì l’omonimo e ben più celebre premio – questo riconoscimento internazionale è stato ufficiosamente definito “il premio Nobel della […]