Odio Favolandia – Una fluffosa favola moderna

Odio Favolandia – Una fluffosa favola moderna

C’era una volta una dolce e patuffolosa bimba dai boccoli verdi che sognava di poter vivere una meravigliosa avventura nel mondo delle fiabe. Sapete quel che si dice: a volte i desideri si avverano! Ma bisogna stare molto attenti a quel che si desidera, perché la nostra Gertrude, dopo essere stata risucchiata dal pavimento della propria camera da letto ed essersi letteralmente schiantata al suolo nelle terre di Favolandia, scoprirà, suo malgrado, che non è tutto caramelloso quello che è colorato con colori fluo, che non è tutto puccioso ciò che ha le sembianze di un gattino e che non tutte le storie che iniziano con c’era una volta hanno un lieto fine.

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Queste sono le premesse di “Odio Favolandia”, disponibile anche nella versione variant “Fanculo Favolandia”, ovvero il titolo originale proposto dall’autore. La serie, pubblicata nella versione italiana a Ottobre 2016 da BAO Publishing, vede Skottie Young, noto per le sue collaborazioni con Marvel, come sceneggiatore e disegnatore, Jean-François Beaulieu ai colori e Nate Piekos al lettering. Pubblicata originariamente in lingua inglese con la Image Comics, la serie ha raccolto un grande successo tra la critica, accaparrandosi anche gli elogi di Neil Gaiman, che attualmente collabora con Skottie Young alla stesura di racconti per bambini (e non smetterò mai di ripetere: Neil Gaiman = qualità).

Ma entriamo più nel dettaglio della “favola”. La nostra Gert, per tornare a casa dai suoi genitori, si mette in viaggio alla ricerca della chiave per aprire la porta posteriore di collegamento al suo mondo, nella migliore tradizione dei racconti Fantasy. Suo prode compare e “spalla cinica” è Larrington Wentsworth III, una lucciola con gravi problemi di dipendenza da alcol, che dovrebbe guidarla attraverso le lande coloratissime di Favolandia in una ricerca che dovrebbe durare giusto un paio di giorni, ma con scarso successo. Infatti, la nostra eroina si ritrova 27 anni dopo sempre imprigionata in quel mondo sgargiante, scaturito evidentemente da una mente sotto l’effetto di un terribile cocktail di allucinogeni e steroidi, e, quel che è peggio, ancora costretta nel corpo di una bimba, nonostante dentro sia invecchiata, diventando una trentenne psicopatica, violenta, sboccata e disillusa dalla vita.

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Il magico viaggio di Gert si trasforma, quindi, in una carneficina splatter, perché niente e nessuno riesce ad ostacolare questa furia quando ha in mano una qualsivoglia arma, o un oggetto più o meno contundente o semplicemente quando può contare sulla sua dentatura imperfetta. Queste lievi atmosfere, degne delle peggiori puntate degli “Happy tree friends”, sono condite con un linguaggio assolutamente inclassificabile, e quel che è meglio è che le peggiori parolacce sono scritte con caratteri coloratissimi e cartoonosi. Impossibile, inoltre, non accorgersi degli espliciti richiami ai classici Disney e alle classiche fiabe dell’infanzia, soprattutto per i personaggi rappresentati in copertina, ma anche a pilastri della cultura Pop come Star Wars, Guida Galattica per Autostoppisti e il Signore degli Anelli.

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Il team di artisti funziona a meraviglia e il fondersi dei loro stili è ciò che trasforma un albo a fumetti in un vero e proprio bad trip fluorescente. Il ritmo è sempre tenuto altissimo dai dialoghi ricolmi di cattiveria e violenza psicologica e dai combattimenti sanguinolenti, mentre i disegni, in stile libro per bambini e dai colori che vanno dalla saturazione estrema alle tinte pastello, sono una vera e propria overdose per la vista.

Insomma, se siete delusi dalla vita, se ce l’avete a morte con le favole che ci hanno propinato fin da bambini perché ci hanno illuso sull’esistenza del “e vissero per sempre felici e contenti”, o anche se semplicemente siete dei romantici e inguaribili misantropi non potrete non trovare irresistibile, e catartica, questa serie. Il tutto è sempre condito da una buona dose di autoironia, perché non bisogna prendersi troppo sul serio quando si racconta di quanto può fare schifo anche la più “fluffa” delle storie. E, per finire, al Lucca Comics ho avuto la fortuna di far firmare la mia copia proprio da Skottie Young (non vi dico che rissa si era formata per avere anche lo sketch!), ed è proprio un tizio simpatico, motivo in più per seguirlo nelle disturbanti avventure della sua Gert e per mandare ogni favola tutti insieme allegramente a fan**lo.

Titolo: Odio Favolandia

Editore italiano: BAO Publishing

Anno I edizione italiana: 2016

Sceneggiatura e disegni: Skottie Young

Colori: Jean-François Beaulieu

Lettering: Nate Piekos

Traduzione italiana: Michele Foschini

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