Non ho l’età | Hangover Edition
Storia di un hangover da quasi ventiseienne
Ho googlato hangover, e ho letto veramente parecchie perle (grazie Urban Dictionary): c’è il book hangover, food hangover, love hangover, addirittura moral hangover. SEH. Proprio moral.
Comunque l’hangover a cui mi riferisco io è un altro, è quello vero, the one and only. È quello che ti becchi il giorno dopo una serata che avresti potuto tranquillamente evitare, perché hai fatto l’abbonamento a Netflix, e hai un letto da una piazza e mezzo che ti vuole bene più di qualsiasi essere sulla faccia della terra, persino più di colei che ti ha partorito. Poi ti arrivano telefonate, messaggi, civette potteriane, e ti dicono tutti più o meno la stessa cosa: “Dai, un giro. NON FACCIAMO TARDI, PROMESSO”. E torni a casa alle cinque del mattino, dopo vari bicchieri di vino e un paio di amari. Così.
Questa mattina mi sono svegliata – cioè non sono sicura di essermi svegliata, non sono sicura di essere sveglia nemmeno ora – male, molto male. Vi risparmio i dettagli sul mio stato fisico. Per caso mi sono imbattuta nello specchio del bagno, e il male di vivere mi ha assalito: era come se su quel maledettissimo specchio ci fosse scritto col sangue “oh, rincoglionita, guarda che non c’hai più il fisico per certe cose” (cosa che una volta disse anche mia madre, vedendomi tornare distrutta. Sempre per tornare alla teoria del lettodaunapiazzaemezzochetiamapiùdicoleichetihapartorito).
Dopo un paio di messaggi di compassione dagli amici, me ne è arrivato uno che mi ha fatto riflettere, che recitava più o meno così: “Lascia stare. È venuta mia sorella a trovarmi, abbiamo bevuto lo stesso numero di cocktail, lei era sobria e io no. E continuavo a dirle che era ubriaca. E ha nove anni in meno di me”.
Quindi, dopo aver realizzato che il problema non è la stanchezza, non è il fatto che non esistano più le mezze stagioni, non è Saturno contro, ho pensato che la cosa più utile da fare durante la giornata fosse vagare per casa in tuta e calzini antiscivolo con la bottiglia da un litro e mezzo di Uliveto (pubblicità occulta) in braccio, con uno chignon da prima ballerina e le cuffie nelle orecchie, con la musica giusta per accettare che non sono più una teenager. COL CAZZO! – perdonate il francesismo. Io non voglio darla vinta alle teenager col culo arrampicato sulla schiena e la capacità di smaltire una sbronza con poche ore di sonno. Ennnò, così sono brave tutte. Io rimango e combatto. Poi magari però mi riposo. Perché sarò ancora teen dentro, ma fuori no. Abbiate pietà.
Ah, il fatto che i cantanti e/o gruppi inizino tutti con la B, è puramente casuale – non faccio parte di nessuna strana setta, ziuro.
Le Quattro Volte – Brunori Sas
Si può nascere un’altra volta, poi rinascere ancora un’altra volta se ti va. Darione ci regala la speranza. Ci sono un sacco di prime volte nella vita, non tutto è perduto. E se vuoi, hai la possibilità di rinascere. Se ti va, eh. Magari la prima volta ti è andata di culo e stai bene così. Oppure sei talmente sfigato che una vita di inculate ti basta e avanza. Come desiderate.
What’s My Age Again? – Blink 182
I never want to act my age. C’hai ragione, Mark. Questa è la mia canzone giustificacappellate, lo è sempre stata. Quindi se voglio giocare alla playstation mentre le mie coetanee partoriscono fagottini di gioia, oppure voglio sbronzarmi come se non ci fosse un domani, non me ne vogliate, la vita è già abbastanza dura. Perché se nobody likes you when you’re 23, immaginatevi quanto potreste piacere a quasi 26. Volete un indizio? Not so much.
Charlie Fa Surf – Baustelle
Non è micaaa faaacileee. Non me lo dire Bianconi, guarda, è ‘na vitaccia. Però ti ringrazio per la gioia che mi regala urlare IO NON VOGLIO CRESCERE, ANDATE A FARVI FOTTERE.
Hold It Now, Hit It – Beastie Boys
I come out at night ‘cause I sleep all day
Well, I’m the King Adrock and he’s M.C.A.
Well I’m cruising, I’m bruising, I’m never ever losing
I’m in my car, I’m going far and dust is what I’m using – perché noi ce la sbulleggiamo, e l’età è solo un numero.
Song 2 – Blur
Perché non sarò più teen, ma volume a palla, air guitar e I (still) feel heavy metal.
WOOHOO!
[…] che si sbronza con noi durante il weekend per dimenticare, e che ci accompagna fino all’hangover della domenica: i ricordi legati alle storie […]