Next Floor, di Denis Villeneuve
Il regista canadese Denis Villeneuve ci conduce nel suo personale inferno con Next Floor. Non esiste similitudine più azzeccata del girone dantesco, per raccontare la discesa di piano in piano di questo cortometraggio. Una ridda gastronomica in un palazzo apparentemente abbandonato, ad opera di un gruppo di nobili, ricchi, militari, di varie età. A servirli e ad allietarli un nutrito gruppo di camerieri e suonatori. A condurli un maitre di sala che capisce più di quanto fa credere, che ci guarda dritto negli occhi per dirlo. E che guida un banchetto prevalentemente di carne, che porta con se “pesanti” conseguenze.
Come già in Sicario, la prima cosa che colpisce nella regia di Villeneuve è una fotografia ed un impianto delle immagini eccezionale. Tutte le scene in questo cortometraggio sembrano quadri d’arte classica, nature morte per lo più, anche quando sono raffigurati esseri umani vivi (?) e vegeti. Fortissima l’allegoria verso un mondo cannibale, che conduce se stesso alla rovina, ma col sorriso sulle labbra, danzando, con la brama e la fame sempre più forti, fino a guidare ogni azione dei protagonisti, impossibilitati a distogliere le brame dal cibo. Deliziosa, infine, l’idea del lampadario, che segue la discesa inesorabile del folle banchetto, cercando di portare una luce ormai impossibile.
Astenersi vegani.
[…] regista Denis Villeneuve è molto abile, infine, a scavare con a tratti esasperante accuratezza nei meandri più orridi e […]
[…] talento visivo di Villeneuve è altissimo e pervade tutto il film. L’umana natura è rapidamente iscrivibile […]