Giampiero Mughini e l’arte di collezionare libri

Giampiero Mughini e l’arte di collezionare libri

La biblioteca personale di Giampiero Mughini racchiude alcuni dei libri più significativi (e rari) del Novecento: La Collezione ce li racconta, tracciando un affascinante percorso culturale nella letteratura italiana che è al contempo il viaggio emozionale del bibliofilo

Giampiero Mughini è probabilmente noto ai più come opinionista di talk show o in quanto tifoso sfegatato della Juventus… ma ha anche dei pregi: una penna abile e un notevole gusto in fatto di libri, oggetti d’arte o design. Qualità, queste, che si condensano in vari suoi libri, pensiamo ad Una casa romana racconta o al più recente Il Muggenheim, ma su tutti spicca La Collezione (Einaudi), un’affascinante cavalcata nella cultura del Novecento italiano attraverso alcuni dei suoi libri più segnanti, che lo stesso Mughini ha raccolto e collezionato negli anni.

La Collezione, prende le mosse dai pezzi più pregiati della biblioteca personale dell’autore per tracciare un percorso culturale che è al contempo viaggio emozionale tra la brama di possesso che sgorga dai tanti elementi di fascino del libro, la frustrazione per la difficoltà di reperire certe opere e il piacere, intenso, di avere tra le mani una rara prima edizione, esperienza che per il bibliofilo assume contorni quasi mistici e che trascende il valore culturale e materiale dell’oggetto.

Il fascino discreto del collezionismo

Collezionare, possedere: è affascinante osservare come la materialità resista alla condanna (sacrosanta) del consumismo, al lifestyle minimalista che periodicamente torna in auge (un simpatico esempio recente è questo documentario di Netflix) e soprattutto alla digitalizzazione (per intenderci: per il sottoscritto gli ebook sono il male almeno quanto lo è tifare Juventus).

Per dirla con Chatwin, il cui Utz racconta proprio di un collezionista e della complanarità tra vita e oggetti (porcellane nel caso specifico): “Un oggetto chiuso nella teca di un museo (…) deve patire l’innaturale esistenza di un animale in uno zoo. In ogni museo l’oggetto muore, mentre il possesso privato conferisce al proprietario il diritto e il bisogno di toccare. Come un bimbo allunga la mano per toccare ciò di cui pronuncia il nome, così il collezionista appassionato restituisce all’oggetto, gli occhi in armonia con la mano, il tocco vivificante del suo artefice”.

L’oggetto dunque, che in virtù della propria materialità diventa luogo di incontro ideale tra il valore intrinseco e il valore emozionale che il collezionista gli conferisce; una convergenza che ruota intorno al contenuto dell’oggetto, la sua genesi, la sua fattura, la sua storia. Ed è attraverso questi elementi che Mughini racconta la sua Collezione.

LEGGI ANCHE  Il Primo Dio, un grido selvaggio in faccia all'America
Cosa troviamo nella Collezione Mughini?

Tra gli altri, la letteratura futurista: avanguardia il cui valore artistico è stato spesso contaminato dalla prossimità al fascismo; la storia travagliata dei Canti Orfici, le cui copie in prima edizione finirono in gran parte bruciate, e del loro autore Dino Campana morto in un ospedale psichiatrico; ci sono libri di “piccoli grandi editori”: alcuni come All’insegna del pesce d’oro potreste non averli mai sentiti, altri come Longanesi sono probabilmente sui vostri scaffali e allora, forse, potrebbe interessarvi conoscerne la storia editoriale; ci sono le prime edizioni di Ungaretti o Saba, classici, ma che allora classici non erano.

Poi i “libri illeggibili” di Munari, qualche incursione nel mondo delle riviste (vedi i Quaderni Piacentini o Frigidaire, tanto per restare tra gli l’entry-level) e dei libri fotografici, e alcune opere di autori molto recenti o contemporanei: Arbasino, Balestrini, Sanguineti, Nove, o Carla Lonzi, quest’ultima ripubblicata proprio quest’anno data la sua centralità nel pensiero femminista italiano, eccetera, eccetera, eccetera.

Mughini perplesso per i libri lasciati in secondo piano dal dibattito culturale

Alla già di per sé vasta collezione di Mughini si affiancano poi libri che l’autore non possiede (ancora) ma che aiutano a completare un ritratto letterario del Novecento profondo e trasversale, ricco di sfaccettature che il dibattito culturale di oggi lascia in secondo piano o dimentica del tutto. Il tratto saggistico è in effetti un primo elemento di interesse de La Collezione.

Un secondo, gustoso, elemento è poi quello aneddotico: il dietro le quinte di libri, autori ed editori spesso decisivo per la genesi dell’opera, quasi a ricordarci romanticamente che il lavoro culturale va oltre il mettersi alla scrivania ed esercitare il mestiere, almeno per quanto riguarda i grandi libri.

 

E poi ci sono nomi, tanti nomi, alcuni dei quali potrebbero indirizzare approfondimenti o letture future, aspetto non secondario almeno per me. Personalmente, infatti, più che affidarmi ai consigli di lettura, tendo a seguire quei percorsi obliqui che sono gli stessi libri a tracciare e in cui le letture passate o presenti ci suggeriscono quelle future. In questo senso La Collezione, rientrando nel sottogenere dei libri che parlano di libri, è praticamente un gigantesco cartello autostradale rilegato, da approcciare con la consapevolezza che la vostra wishlist di letture potrebbe allungarsi a dismisura.

LEGGI ANCHE  Casa di Carte, per leggere con occhio critico
Bibliofilia portami via

A fare da fil rouge tra questi aspetti “formali” del libro, c’è l’amore per i libri, una bibliofilia non priva di parossismi, al punto che Mughini stesso parla ironicamente di bibliofollia (gli era uscita meglio Muggenheim, ma that’s it), che inevitabilmente tocca il lettore che per i libri condivide l’amore. Che, mutatis mutandis, è la ragione per cui ad un mio caro amico brillano gli occhi quando mi mostra il suo Charizard holo prima edizione, ma questa è un’altra storia…

Anche tu puoi sostenere SALT! Negli articoli dove viene mostrato un link a un prodotto Amazon, in qualità di Affiliati Amazon riceviamo un piccolo guadagno per qualsiasi acquisto generato dopo il click sul link (questo non comporterà alcun sovrapprezzo). Grazie!

NO COMMENTS

Leave a Reply