Maledetta balena
Delle avventure di marinai firmati Walter Chendi
In Irlanda, a poche decine di metri da quella che era temporaneamente la mia casa, c’era una vecchia costruzione con a fianco una torre nemmeno troppo alta ma con una finestrella che guardava dritta sul mare. La notte, quando il vento fischiava forte e le onde si lamentavano contro gli scogli, qualcuno diceva di riuscire a sentire il lamento di una giovane donna il cui marinaio, forse un secolo prima, era partito per i mari senza far più ritorno. È una di quelle leggende così semplici e forse evidentemente inventate ma che mi portarono, ogni notte di burrasca, a cercare di evitare con lo sguardo la vista della torre, come se non scorgerla potesse aiutarmi a non interpretare i fischi più acuti del vento in un sofferto pianto dal passato. Ripensare a quelle notti mi ha portato a riflettere sull’incredibile effetto che le storie di marinai hanno sulle persone, come questo andare e tornare di uomini impavidi e coraggiosi siano così dotati di significato da rimanere così impressi nella mente. Eppure i racconti di mare, quelli veri, non hanno al loro centro solo gli uomini più valorosi, anzi, spesso sono i marinai più semplici e più deboli i protagonisti delle storie più avventurose e pericolose, quelle dove ci sono spari, bombe e pure tradimenti. Maledetta balena, l’ultimo graphic novel edito da Tunué e firmato Walter Chendi, ne è un piccolo esempio.
È il 1943 e Giovanni Dardini, dopo esser stato ferito in guerra, viene spedito su una grande nave ormeggiata in un canale del nord per diventare il cuoco di una ciurma di soli quattordici uomini (più una presenza segreta molto speciale..). La nave, o la balena come la chiamano i marinai, doveva essere venduta alla Svezia ma lo scoppio della guerra ne ha impedito lo smercio e ora la ciurma si occupa perlopiù di difenderla da possibili furti e rapine. Di conseguenza, i marinai scelti per questa missione sono semplici uomini strappati ai loro pescherecci, militari feriti o rifiutati che per il volere della nazione si ritrovano in balia del mare a rischiare la vita per un grande ammasso di ferraglia. Una situazione che dopotutto parrebbe quasi tranquilla se non fosse per i loschi contatti del capitano che, come tutti i veri capitani, nasconde fin troppo segreti.
Quella di Maledetta balena è una storia che Walter Chendi ha deciso di spezzettare e dare in pasto a tavole in cui domina il blu del mare, lo scenario di ogni azione di questo graphic novel fresco di stampa. Maledetta balena, poi, è un continuo navigare tra passato e presente a cui il lettore viene sottoposto cromatura dopo cromatura, riferimento temporale dopo riferimento temporale, in tratti netti e ben precisi e dalle tonalità forti che meglio accompagnano gli innumerevoli colpi di scena che scuotono la nave. Leggere questo graphic novel è inizialmente un percorso lento che però riesce presto a trascinare il lettore negli abissi più profondi di una storia che pare voler emulare un thriller, uno di quelli ad alta tensione che si divorano in pochi istanti per poter arrivare al più presto al lieto fine.
Ancora una volta, arriva una storia di onde e vento forte che si arena sugli scogli insieme a novelle di capitani e galeoni e ancora una volta è un albo di Tunué a destreggiarsi fra poppa e prua, una casa editrice che dopo La scimmia di Hartlepool di Wilfrid Lupano e Jérémie Moureau, porta nelle librerie ancora una storia che profuma di salsedine e avventura. Fatevi avvolgere dalla bravura di Walter Chendi: il tratto duro del fumettista è solo una copertura alla dolcezza che si nasconde nel cuore di un vecchio marinaio.
Buona lettura mozzi!
titolo | Maledetta balena
autore | Walter Chendi
editore | Tunué
anno | 2016
[…] c’è storia, leggenda o avventura ambientata fra le onde che non mi sia rimasta nel cuore, che non mi abbia fatto sentire il vento fra i capelli mentre […]