Le regine della filosofia. Le donne che hanno fatto la storia del...

Le regine della filosofia. Le donne che hanno fatto la storia del pensiero

Le regine della filosofia

“Siamo sempre state filosofe. Lo eravamo anche prima di poter seguire un corso universitario, di poter pubblicare libri, di poter tenere conferenze pubbliche. Lo eravamo prima che iniziasse a collassare l’idea granitica secondo cui una donna che studiava fosse un abominio. Lo eravamo già, ma non potevamo dare spazio al nostro desiderio di riflessione, di studio, di dialogo, di speculazione, e per questo il mondo ha perso migliaia di filosofe che forse nei millenni avrebbero potuto imprimere un altro corso alla storia umana” (Dalla prefazione di Maura Gancitano)

Ammettiamolo pure, anche chi di noi ha un po’ di dimestichezza con la storia della filosofia e magari a scuola era estremamente attratto da quelle pagine sistematicamente (e inspiegabilmente) rigide ed austere, ha immaginato spesso i filosofi, tutti maschi, tutti con la barba e tutti piuttosto anziani.

In effetti verrebbe da chiedersi come potrebbe essere altrimenti: il nostro immaginario quando parliamo di filosofia non può che rifarsi a quello che siamo abituati a vedere e a sentire: dai dipinti alle foto fino, appunto, a quei nomi altisonanti che riecheggiano nelle aule anche accademiche e che sono tutti, ma proprio tutti, nomi di uomini. Sembra proprio non esserci mai stato spazio per le donne nella storia delle idee e molto raramente ci si è domandati o ci si è sentiti domandare: ma le donne hanno mai fatto filosofia? Hanno concorso alla storia del pensiero? Ebbene la risposta è sì. Nella storia della filosofia non solo non ci sono stati soltanto uomini: le donne, seppure così spesso dimenticate, hanno avuto un ruolo non trascurabile sin dall’antichità.

“Ignorare così tante filosofe perché non rientrano nel tipico canone filosofico è una perdita per tutti noi.” (Dall’Introduzione all’edizione italiana)

Le regine della filosofia. Eredità di donne che hanno fatto la storia del pensiero (Tlon, 2021) ha il merito di aver riportato alla luce nomi, opere e pensieri di quelle donne che in molti casi hanno anche pagato un prezzo molto caro per il loro essere profondamente libere.

Le pensatrici che troviamo in queste pagine provengono da periodi storici e percorsi molto diversi tra loro e, non potendo inserire in un solo libro la miriade di filosofe che hanno popolato il mondo, le curatrici Rebecca Buxton, che si occupa di filosofia politica, e Lisa Whiting, ricercatrice di etica e filosofia pratica, ne raccolgono venti. Alla fine della nostra lettura ne troviamo altre grazie all’aggiunta di una lista che comprende alcune delle innumerevoli regine della filosofia da scoprire oltre a una ricca bibliografia e letture consigliate.

Nel libro, inoltre, ogni pensatrice è accompagnata da una splendida illustrazione di Caterina Ferrante e questo rende ancora più ispirante e piacevole sfogliare, studiare, immergersi in una storia del pensiero polifonica e profondamente affascinante.

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Diotima
La poetessa Jadwiga Łuszczewska, che utilizzava il nome d’arte Diotima, in posa come l’antica veggente in un dipinto del 1855 di Józef Simmler.

Non c’è assolutamente un rigido ordine da seguire, la scelta è tutta del lettore che può procedere in ordine cronologico quindi così come ci vengono man mano presentate a partire da Diotima (400 a.C.) fino ad arrivare ad Azizah Y. Al-Hibri (1943) oppure cominciare da un capitolo che può suscitare maggiore curiosità.

“Qualcuno potrebbe rimanere sorpreso dal fatto che Platone, spesso considerato il ‘padre fondatore della filosofia’, abbia incluso una donna come personaggio-chiave in uno dei suoi dialoghi. Le discussioni con Diotima di Mantinea sulla natura dell’amore e della bellezza sono immortalate in una delle sue opere più famose, il Simposio.”

Diotima di Mantinea è proprio la prima figura, molto emblematica, che troviamo nel libro. Nonostante sia una delle poche donne a comparire nei dialoghi di Platone molte delle notizie intorno a lei continuano a sfuggirci tanto che la sua stessa esistenza ci appare, ancora oggi, quasi mitologica. Diotima non compare direttamente nei dialoghi ma è Socrate a riportare gli scambi avuti con lei.

Il fatto che venga menzionata ci porta a pensare che abbia avuto quindi una importantissima influenza ma, ancora oggi, si continua a dibattere sulla sua reale esistenza tanto che alcuni studiosi ritengono che si debba considerare piuttosto come una creazione di Platone stesso: un espediente letterario; è importante, però, non soffermarci su questo punto quanto sulla potenza delle idee che vengono attribuite a Diotima nei dialoghi in cui insegna a Socrate quello che noi conosciamo bene come “metodo socratico”, infatti si legge:“Socrate ricorda di aver imparato dalla sua grande saggezza: racconta infatti di essere stato, da giovane, introdotto da Diotima in quello che poi diventerà noto come ‘metodo socratico’, una conversazione con una persona a cui vengono poste una serie di domande sulla sua visione delle cose e che, potenzialmente, può essere condotta su posizioni alternative.”




Al di là, quindi, della sua esistenza o meno e per quanto possa apparirci come un vero e proprio enigma la figura di Diotima si carica di una forza che ci porta ad immaginarla determinata e sicura di sé, delle sue idee, del suo metodo ed è questa forza che è importante custodire ed è altrettanto importante trasmettere alle filosofe di ogni luogo e tempo.

Le filosofe che ci vengono presentate possono catturare, quindi, la nostra attenzione per tanti motivi diversi, uno di questi può essere l’azione concreta sottesa alle loro idee, la ferma volontà e necessità di applicare quelle idee per cambiare davvero il mondo. In questo senso Mary Wollstonecraft è esemplare, nata a Londra nel 1759 è conosciuta soprattutto per il suo Sui diritti delle donne ma i suoi scritti sono molti di più e tanti di essi si concentrano sull’educazione e sul diritto delle donne a ricevere un’istruzione pari a quella data agli uomini.

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John Opie, Mary Wollstonecraft, 1797
John Opie, Mary Wollstonecraft, 1797

La sua vita privata nell’infanzia e nell’adolescenza le diedero modo di conoscere bene cosa significasse essere una donna senza diritti e la sua fu un’educazione da autodidatta, queste esperienze la condussero a fondare una scuola femminile e, seppure quell’iniziativa finì per non durare molto, questa esperienza fu assolutamente determinante per lei, convinta che per legittimare il loro posto nella società le donne avessero bisogno prima di tutto di istruzione. La peculiarità degli scritti di Wollstonecraft sta nella sua capacità di dare delle vere e proprie istruzioni avendo ben chiaro che il suo compito è di cambiare il corso della storia e dei destini, di consigliare un concreto rimedio alla sofferenza ma solo dopo averne studiato e analizzato le cause profonde.

“Wollstonecraft non è l’unica filosofa ad aver sottolineato l’importanza di un’istruzione migliore per le donne e che le loro capacità intellettuali fossero uguali a quelle degli uomini. Né è stata la prima a denunciare le convenzioni sociali che impedivano alle donne di realizzarsi. Ma è stata una delle prime a difendere tali idee e a sostenere la necessità di applicarle subito. Non sono semplici suggerimenti. Che si tratti di storie per bambini o di trattati di filosofia politica, i suoi scritti presentano sempre delle istruzioni pratiche per attuare subito il cambiamento.”

La figura di Mary Wollstonecraft è fondamentale proprio per il suo invito continuativo e coraggioso a una riforma totale dell’istruzione e anche nel suo libro più conosciuto, Sui diritti delle donne, si coglie un’inesausta attenzione verso le riforme educative, un impatto non trascurabile sul mondo che conosciamo e, nonostante questo, ancora così poco conosciuto e valorizzato.

Leggere le idee di queste grandi pensatrici, esposte in maniera tanto cristallina quanto coinvolgente, può contribuire attivamente a riportarle in vita e strapparle finalmente da un quasi assoluto e ingiusto oblìo e non solo: un libro come Le regine della filosofia riesce anche a stimolare, proprio grazie al confronto con le grandi pensatrici del passato, la curiosità, la riflessione e, soprattutto, il nostro pensiero critico che non dovremmo mai dimenticarci di alimentare.

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Veronica Di Gregorio

Titolo: Le regine della filosofia. Eredità di donne che hanno fatto la storia del pensiero
A cura di: Rebecca Buxton, Lisa Whiting
Casa editrice: TLON
Anno: 2021



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