Non mi sono mai piaciute molto le biografie.
Chissenefrega di quante mogli ha avuto Enrico VIII (tante, comunque).

Il mio è un gusto legittimo, visto che anche Plutarco, il biografo per antonomasia, era in realtà relativamente disinteressato alla Storia. Poco ortodosso nel suo metodo storiografico, nelle Vite Parallele (Βίοι Παράλληλοι, raramente ho sentito qualcosa di più eufonico) ha preferito concentrarsi su vizi e virtù di alcuni pezzi grossi del mondo greco e romano – e sappiamo tutti quanto kinky potessero essere i Greci.

Poi magari tutta questa storia di Plutarco non è neanche vera, ma non importa, a me piace pensare che lo sia. Se avessi avuto a cuore la verità storica avrei studiato archeologia, invece di vomitare sulla mia confezione di Egittologia.

Egittologia
“Ma che ne sanno i 2000”

Quindi, se siete appassionati di storia o in generale siete molto precisi, abbandonate subito quest’articolo. Ripeto: MAY DAY, ABBANDONARE LA NAVE! Se invece siete persone sufficientemente approssimative come me, send me love.

A PROPOSITO DI VERITA’ STORICA! Piccolo aneddoto: nel 1938 Orson Welles interpretò alla radio un libro di fantascienza intitolato La guerra dei mondi. Lo show simulava un notiziario radiofonico che raccontava in diretta uno sbarco alieno. La gente che si era sintonizzata dopo gli avvisi iniziali precipitò nel panico, convinta che quella fosse la vera cronaca di un attacco alieno. Fu il caos: gente che si è suicidò per non finire preda degli alieni, città deserte. Per gli ascoltatori QUELLA era la realtà, così reale da farli temere per la propria incolumità fisica.

[Leggo ora sul Telegraph che forse questa cosa del panico diffuso per la lettura radiofonica di Orson Welles non è mai successa davvero. Chissà. Sarà vero? Sarà leggenda? L’uomo è andato davvero sulla luna? L’olio di cocco sta davvero idratando i miei capelli? Chi può dirlo.]

Tornando alle biografie, secondo me, Plutarco, scegliendo il titolo per la sua opera, ha involontariamente evidenziato l’aspetto più interessante (forse l’unico) di questo genere letterario: poter fantasticare su vite parallele.

MTV era un gran canale
MTV era un grande canale

Mi riferisco in particolare alle vite parallele che derivano dalla Teoria dei Mondi Molteplici (qualcosa che ha anche qualche fondamento scientifico e che ha a che fare con la meccanica dei quanti, credo): ogni volta che compiamo una scelta, scegliamo un determinato futuro al posto di un altro. Cosa succede al futuro che non abbiamo scelto? La Teoria dei Mondi Molteplici insinua che quel futuro continui a vivere in un mondo parallelo.

A questo punto deve esistere una varietà di mondi infinita, e il nostro mondo presente non è che uno dei possibili. Ogni scelta quindi è una rinuncia, e mi torna sempre in mente quell’ebreo di Jonathan Safran Foer quando diceva “sento il peso di tutte le vite che non sto vivendo”.

Che poi è quello che in maniera molto intricata e talvolta barbosa voleva dire anche Kundera. Purtroppo l’espressione “L’insostenibile leggerezza dell’essere” è ormai così inflazionata da farci pensare subito ad una foto su tumblr dove faccio-la-smorfia-che-non-mi-accorgo-che-mi-stai-fotografando, ma in realtà Kundera era un cazzo di genio. Cioè, ha messo insieme un romanzone (bellissimo) speculando sul contrario di quello che voleva dire Nietzsche (credo). Altro che fabbrichètta del papi, questo si che è vivere brillantemente di rendita.

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Le biografie sono la realizzazione tangibile di questa varietà di mondi infinita. Mentre un romanzo, per quanto sicuramente si basi su input reali, attinge da innumerevoli campi di realtà che difficilmente si possono circoscrivere ad una sola vita, la biografia è solo un mondo parallelo reale, che si è avverato. In un’unica persona.

E, visto che tendenzialmente si legge la biografia di persone interessanti, è bello pensare che quella vita parallela esiste e che potrebbe anche essere la tua, se solo avessi fatto delle scelte diverse.

Per me, poi, funziona così: più l’oggetto della biografia è banale, “basso” (certo non arriverà mai al mio metro e 60), attuale, più sento la Vita Parallela vicina.

Questo è ciò che mi ha spinto a venerare e sottolineare in maniera frenetica due biografie ultimamente:

Cioè, probabilità di immedesimazione +1000! Non saremo mai la Regina Elisabetta o Caterina d’Aragona, ma potremmo essere una giovane squattrinata sotto i ponti di Central Park in cerca di una vita da artista. Non saremo mai Napoleone, ma potremmo essere poetesse di mezza età, di indubbio ma scarso successo, capaci solo di attaccarci alla bottiglia di vino.

Just Kids è un capolavoro, è FOMO allo stato puro. Racconta la vita di Patti Smith con Robert Mapplethorpe, in una New York pazzesca e sognante. Questo libro per me è stato Il Rimpianto Per Eccellenza, la vita che vorrei, che non ho, ma di cui ho già nostalgia, l’aspirazione costante.

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Bukowski in a sundress è talmente assurdo che ti ritrovi ad adorare e mitizzare persone che nella vita reale ti disgusterebbero (non a caso, si tira in ballo Bukowski). Onesto e diretto, è la biografia di Kim Addonizio, una poestessa californiana piuttosto esecrabile ma divertentissima.

E tu leggi questi due libretti e pensi: ma io che sto a fare qua in ufficio? Alla fine entrambe erano persone ordinarie, come te. Anzi, tu hai ricevuto un’educazione migliore della loro. Vieni da una condizione sociale migliore. L’unica differenza tra loro e noi è che loro ci hanno provato. Nel momento della scelta, quando i due mondi possibili si sono scissi, loro hanno scelto l’emisfero destro.

Le biografie tengono aperte le porte del rimpianto.

Con uno sforzo minimo! Possiamo stare sul divano a leggere e a pensare a TUTTO quello che potremmo fare, che potremmo diventare, senza effettivamente DOVERLO FARE! Esiste qualcosa di meglio che crogiolarsi nel “Se solo mi ci mettessi, anche io potrei farlo?”? Io non credo. E nessuno vi potrà mai smentire.

Quindi viva le vite parallele, viva i rimpianti, viva le occasioni mancate, i treni persi, le ore vuote!

E se mi è concesso parafrasare il grande maestro: “Teneteveli stretti i vostri pezzi di rimpianto! Vi capiterà di averne bisogno una notte senza luna, quando tutto vi sembrerà inutile e avrete la sensazione di essere davvero su un altro pianeta (parallelo), ma per fortuna in una posizione privilegiata per guardare le stelle.” (bla bla bla caos bla bla bla stella danzante grazie Fred abbiamo capito).

"De nada, baby"
“De nada, baby”




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