L’autobiografia di Kabi Nagata, un coming out a fumetti
La storia dietro a "La mia prima volta" e "Lettere a me stessa"
Mi ci sono voluti 10 anni per trovare il cosiddetto “dolce nettare”, per diventare un’adulta e vivere accettando me stessa. È una lunga storia.
Questa lettura non poteva che arrivare nel mese di giugno, durante un Pride Month in cui cause di forza maggiore non ci hanno portato a riempire le strade di colori e diritti da rimarcare. Lo facciamo allora leggendo e raccontandovi la storia di Kabi Nagata, mangaka protagonista di due autobiografie a fumetti: La mia prima volta – My Lesbian Experience With Loneliness e Lettere a me stessa – Dopo la mia prima volta, entrambi editi in Italia da J-Pop Manga.
Il desiderio (e bisogno!) di raccontarsi passa attraverso entrambi i volumi, il primo maggiormente concentrato sulla scoperta di sé e del proprio corpo; il secondo più focalizzato sull’importanza di non smettere mai di continuare a lottare per se stessi. Quella di Kabi Nagata è una storia che come tante parte dall’abbandono di una quotidianità amata, un cambio repentino nella vita che avviene al termine degli studi e al primo approccio con il mondo del lavoro. Il desiderio di trovare un posto dove appartenere e il sentirsi parte di un luogo diventa così fondamentale per l’autrice, ancora adolescente, che nel momento in cui viene a mancare, Kabi cerca un “dolore falso” per distrarsi dal “dolore vero” (come li chiama lei), finge di non soffrire questa evoluzione e si crea altri problemi da affrontare per distanziarsi da quello che in realtà sente nascere nel proprio cuore: un continuo senso di inferiorità.
Essere in uno stato d’ansia e paura è come avere sulla testa un bicchiere pieno d’acqua e doverlo portare senza versarne nemmeno una goccia.
È un periodo, questo, in cui nella vita di Kabi Nagata si intervallano periodi di depressione e disturbi alimentari. Mentre scopre cosa si muove nella propria testa, riesce a comprendere meglio anche cosa si sta formando nel suo cuore: un senso di amore nuovo, che non aveva mai considerato prima, il bisogno di sentirsi amata ma in un determinato modo, ben specifico. La prima volta di Kabi Nagata è un primo passo per comprendere il sesso, nel capire che più spesso di quanto possa sembrare è comunicazione e necessità di raccontare qualcosa. Kabi lo scopre in un love hotel con una escort, alla fine di un decennio in cui il suo corpo porta i segni della salute mentale bisognosa di attenzioni. Alopecia e autolesionismo sono solo alcuni degli aspetti che la protagonista dovrà affrontare per capire capire che è solo attraverso lettere scritte a se stessa che potrà aiutarsi a voler bene a quel corpo.
Quella di Kabi Nagata, dopotutto, è più che altro una prima volta nella vita, con tutti i sensori accesi pronti a captare ogni singola vibrazione. È la necessità di non sentirsi diversa, è il desiderio di non essere identificata come genere ma semplicemente come persona: è ancora solo un’anima, che deve imparare a comprendere ciò che ama e come vuole amare. I manga, con il loro metodo espressivo, diventeranno per Kabi Nagata un primo passo per aiutarsi, per raccontare il suo amare il corpo delle donne, creando uno stile quasi ironico eppure perfetto per affrontare temi fortissimi.
Alla fine, si tratta sempre di capire il modo migliore per poter stare meglio.
Titolo | La mia prima volta – My lesbian experience with an escort
Autore | Kabi Nagata
Casa editrice | J Pop Manga
Anno | 2019
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Titolo | Lettere a me stessa – Dopo la mia prima volta
Autore | Kabi Nagata
Casa editrice | J Pop Manga
Anno | 2020