L’Armata dei Sonnambuli | Wu Ming

L’Armata dei Sonnambuli | Wu Ming

Desideriamo la Rivoluzione

Robespierre à la Convention le 9 Thermidor, Max Adamo, 1860

L’armata dei sonnambuli è un libro.

L’armata dei sonnambuli non è un libro, è un’influenza intestinale. Fa cagare per giorni? No, sono ottocento pagine di intreccio, contorto e palpitante, da organo digerente, che ricorderai. L’armata dei sonnambuli non è un’influenza intestinale, è un collettivo di autori al lavoro, con diversi stili e diversi dialetti, che si alternano capitolo dopo capitolo. L’armata dei sonnambuli non è un collettivo, è un intero movimento culturale di racconti, eventi e iniziative: #TIFIAMOSCARAMOUCHE, su tutto lo Stivale.

E’ una cosa grossa proprio, in testa tutta non ci può stare. Panico: sensazione del Tutto che sovrasta. Scriverci una recensione è atto tracotante, quindi non la scriverò. Ciao, alla prossima.

WLATRANCE

Il mondo di oggi va così, enorme, rapido, sfuggente, a stare da soli ci si perde la testa, come Luigi XVI sulla piazza di Parigi. Negli ambiti più disparati ci si accorge che la realtà comunitaria è l’unica possibile per governare il cambiamento, creare novità (vedi “Individuo e Comunità” di Paul Goodman). Spodestare i re e permettere che tutti vivano lo spazio politico e possano esercitare la propria libertà. E’ la Rivoluzione. 

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L’Armata dei Sonnambuli racconta il periodo in cui nacque il concetto di Rivoluzione. Dopo quella americana, che fu l’unica, grazie alle sue derivazioni anarchiche jeffersoniane, ad avere veramente successo, fu la volta di quella Francese, e quindi del Regime del Terrore.

AdS_BicetreMentre a Parigi vengono scritte le pagine dei libri di storia, sulle strade, tra la gente che chiede il pane, si distinguono le vicende di Leo Modonnet, attore italiano caduto in disgrazia, che torna a recitare spostandosi direttamente tra il suo nuovo pubblico di folle inferocite. Veste la maschera di Scaramouche, l’AmmazzaIncredibili, giustiziere degli usurpatori e degli accaparratori per conto del Popolo, combattente di strada sotto gli insegnamenti del celebre maestro d’armi Bernard detto La Rana. Dietro alla figura di Scaramouche si muove Marie Noziere, ragazza violata, in cerca di riscatto. Nel frattempo, nelle campagne del Nord, Orphée D’Amblanc, medico, indaga su una serie di misteriosi eventi collegati al mesmerismo, insieme di tecniche e teorie per il controllo dei fluidi magnetici che regolano gli atti vitali del corpo e della mente. Obi Wan con le bretelle e la baguette. Nei suoi viaggi scopre e svela a poco a poco la figura del Cavaliere d’Yvers, avvolta nel mistero delle terre d’Alvernia. Intanto, a Bicêtre, manicomio di Parigi, un uomo, che si fa chiamare Auguste Laplace, si esercita con le tecniche mesmeriche del sonnambulismo. E’ il sonno delle menti la sola possibilità per spegnere gli ardori della Rivoluzione e ultimamente nascondere gli ideali libertari nel sangue (un po’ lo stesso sonno che prese i black bloc il primo maggio a Milano) e liberare il Delfino di Francia, Luigi Carlo, dalla torre del Tempio dei Templari, per riportarlo al trono.

Wu Ming, che già abbiamo conosciuto sulle pagine di SALT, scrive libri di Rivoluzione, nella forma e nella sostanza. Tanti autori per cogliere e raccogliere i nuovi racconti che si inseguono da sé, uno dopo l’altro. Anche dopo la pubblicazione, l’armata dei sonnambuli è rimasto un libro vivo. Il collettivo Wu Ming fa infatti parte della Wu Ming Foundation, che comprende anche altri progetti: la punk-rock band Wu Ming Contingent, il blog Giap e l’officina di narrazioni Wu Ming Lab. All’interno di Giap sono nati, a partire dall’iniziativa di Pietro Pace, Mauro Vanetti e Alessandro Villari, nuovi racconti attorno alla figura di Scaramouche, uno per ciascuno dei 75 lustri che corrono dal 1640 al 2014: 75 autori diversi, coordinati da Simone L. Scaffidi (copertine di Alessandro Caligaris digitalizzate da Francesca Simona, vedi l’articolo su Giap)

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Esempio di Tifo Letterario, #TIFIAMOSCARAMOUCHE, è poi uscito potente dalle pagine a portare la Rivoluzione su tutto lo stivale, dal giorno di pubblicazione del libro fino agli ultimi giorni (date un occhio a Twitter).

Scaramouche ribelle, Scaramouche anarchico, Scaramouche magio zoroastriano. Con lui la Rivoluzione scende dai cieli: la nozione di moto eterno, irresistibile e ricorrente degli astri, viene accostata ai movimenti disordinati e accidentali, agli alti e bassi del destino umano (questa l’ho rubata ad Hannah Arendt, profetessa libertaria. Leggetevi il suo “Sulla Rivoluzione”).

Ecco il migliore augurio per il 2016: mettiamoci la maschera, riconosciamo le stelle e de-sideriamo la Rivoluzione, sempre.

 

titolo | L’armata dei sonnambuli
autore | Wu Ming
editore | Einaudi
anno | 2014

 

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