La scienza di facile comprensione (circa)

La scienza di facile comprensione (circa)

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Di musei di scienze naturali sparsi in Europa.

Special thanks to Dinosauri Onesti.

Solitamente hanno dettagli in legno sparsi un po’ ovunque, odorano di vecchio e rispecchiano tutto ciò che è sapere. Poche volte hanno spaventato, solitamente quando li si visitava da bambini e ancora non si capiva bene il labile confine tra finzione e realtà; molto più spesso, invece, ci hanno affascinato talmente tanto da farci tornare infinite volte. Eppure, ovunque vai, sono sempre così, congelati nel tempo e circondati da un’aura di mistero (e polvere) che è impossibile non desiderare di restarci ancora un poco, giocando al piccolo ricercatore. Insomma, l’arte di innamorarsi di pezzi di passato è sempre un cliché che ci piace assecondare eppure ci sono luoghi che ti obbligano a cascarci, a lasciare spazio alla fantasia nonostante l’eccesso di realtà e giocare a conoscere tutto ciò che non sai o, spesso, hai dimenticato. È il fascino dei musei di scienze naturali, di qualunque città, regione, nazione, la cui bellezza si avvicina alla risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto ed è riconducibile alla più semplice delle verità ovvero  incantare grandi e piccini con ciò che di più semplice c’è al mondo: il pianeta terra.

E se c’è una cosa che lega le tre città in cui ho vissuto e che più ho amato sono proprio i musei di scienze naturali, tutti diversi eppure così uguali, piccoli ma immensi spazi pronti a raccontare tutto ciò che è simile in qualsiasi lingua e dialetto.

Museo Civico di Scienze Naturali – Bergamo
museo-di-scienze-naturali BGIl mammut all’ingresso è stato motivo di disagi esistenziali per diversi anni. A sei anni non lo si capisce che è tutto finto – vero e in ogni caso una piccola testolina ci rimane secca nel ritrovarsi davanti un elefante dal pelo lungo. In Piazza Cittadella, a due passi dalle mura venete e dalla bellezza di Città Alta, il museo racconta faune e flore senza dimenticare il passato, quello paleontologico, che ovviamente ha segnato parte di quell’infanzia in cui sognavo di ritrovare fossili nel giardino di casa.

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Museo Civico di Storia Naturale – Milano
Poi uno cresce, pensa di essersi dimenticato di quel senso di inferiorità che si prova quando ci si ritrova sopra la testa un cetaceo non vero ma abbastanza realistico o quanto meno riprodotto nelle sue dimensioni reali e invece no: quella meravigliosa sensazione di spaseamento è sempre lì. Botanica, zoologia e paleontologia si ritrovano nei Giardini Indro Montanelli per andare a spasso con l’entomologia e la mineralogia, tutti paroloni che noi finti amanti della scienza ammiriamo.

Natural History of the National Museum of Ireland – Dublin
Ricordo, prima di tutto, che ci avevo messo una decina di minuti a capire quale fosse l’entrata o quanto meno a scovare l’antro perfetto per ripararmi dalla pioggia lanciata dal vento irlandese. Soffitti altissimi e stesso odore di legno messo lì da tempi non troppo prossimi, anche a Dublino non ho resistito al fascino di animali finti – veri per capire che il paleontologo no, non lo potrei mai fare, eppure quella che passeggia ammirando animali finti- veri sì perché forse non c’è niente di più bello che rimanere stupiti e stupefatti dalla realtà delle cose – e di certo è più sicuro di farsi due passi nella savana.

ireland

Bon voyage aventurier!

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