La confortevole tranquillità dei premi Oscar 2020
Ci risiamo. Siamo tornati all’evento più patinato e discusso dell’anno cinematografico. Il solito teatrino di paillette e polemiche che come ogni anno accompagna l’assegnazione degli Academy Awards, i nostri amati Oscar. E noi vogliamo buttarci a pesce nelle polemiche e nei pronostici (in quest’ordine, ma non di importanza).
Una delle polemiche più accese è stata quella riguardante l’esclusione dal premio per la “Miglior Regia” delle donne, ripreso anche dai media italiani. Greta Gerwig avrebbe decisamente meritato la candidatura, su questo non ci sono dubbi. Tuttavia, credo che a favore della polemica facile si tenda a perdere di vista il punto generale: gli Oscar sono premi per film mainstream ed eteronormativi. Tutto ciò che esce da questo chiaro ed evidente seminato, viene lasciato indietro. E non si tratta solamente di cinema indipendente. Non manca solo Greta Gerwig all’appello: dove sono le candidature per quelle bombe di Us di Jordan Peele, Midsommar di Ari Aster e The Lighthouse di Robert Eggers (candidato solo come miglior fotografia)? Dove cazzo è la candidatura per Willem Defoe che buca lo schermo, mangia la sceneggiatura e te la sputa addosso come fosse tabacco? Davvero, di cosa stiamo parlando?
Non solo donne e minoranze, gli Academy sembrano “dimenticare” qualunque film non sia il “classico” e rassicurante film da Oscar. Soprattutto se proviene dal panorama americano (come i quattro film che ho citato): è molto meglio mettere in lista un film come Parasite del coreano Bong Joon-ho. A parte essere un capolavoro, questo film non attacca nessun valore tipicamente americano (attacca il capitalismo a livello ideologico), poiché proviene da una cultura completamente diversa e prevede una fruizione completamente differente (i sottotitoli e dunque una diffusione sul suolo americano piuttosto ridotta – quasi nulla).
Gli Oscar non premiano (solo) il cinema, ma sono premi tipicamente politici. Vengono nominati e premiati prevalentemente i “film da Oscar”, categoria che tutti noi abbiamo bene in mente. Il resto viene lasciato indietro e non considerato, perché destinato ad un mercato diverso. In questa maxi-categoria rientrano pure i film targati Netflix, ma prima o poi le cose (almeno in questo) dovranno cambiare. Non questa volta, temo: non aspettatevi incetti di premi per The Irishman, insomma!
Questo non ci impedisce di lanciarci nei nostri consueti pronostici, nelle nostre consuete polemiche e nella maratona notturna!
Si comincia!
Miglior Film
Come sempre il premio che più risente di quanto scritto poco sopra: vengono premiati i film “da Oscar”, indipendentemente dalla qualità generale o dal fatto che fra una settimana ce ne saremo dimenticati. Anche se pregevoli, la maggior parte dei film in lista non ha alcuna possibilità e la gara si restringe subito a pochissimi nomi. Senza troppi giri di parole, Parasite è il film migliore. Senza se e senza ma. Il film coreano, tuttavia, è candidato anche come Miglior Film Straniero e vincerà quest’ultimo premio (esattamente come Roma un paio di anni fa).
L’epopea malavitosa dolente e nostalgica di Scorsese, The Irishman, è sicuramente molto bella, ma a mio avviso non all’altezza (se non per questioni storiche e nostalgiche, appunto). E poi Scorsese dice cose fastidiose che all’establishment non piacciono e non da ultimo è sponsorizzato da Netflix!
Restano sostanzialmente 1917 di Sam Mendes e Once Upon a Time… in Hollywood di Quentin Tarantino, che hanno fatto il pieno ai Golden Globes e ai BAFTAs. Fra i due la lotta non sarà facile: da un lato abbiamo l’eroismo bianco di Mendes, un lunghissimo (finto) pianosequenza e la guerra: tutti fattori positivi per vincere una statuetta. Dall’altro abbiamo una elegia ad un tempo che non esiste più e ad un periodo d’oro di Hollywood che forse non c’è mai stato. Questa autocelebrazione ad Hollywood piace. Tuttavia, 1917 per me ha più chances, nonostante sia un film di cui ci saremo tutti scordati fra una settimana o due, come già argomentato altrove.
Chi vincerà: 1917, con in panchina Once Upon a Time… in Hollywood
Chi vorrei vincesse: Parasite a mani basse
Miglior Regia
A parte Todd Phillips, gli altri candidati hanno tutti ottime chances. Il livello quest’anno è piuttosto alto, ma ancora Bong Joon-ho svetta al di sopra dei colleghi. Con Parasite riesce a realizzare un mezzo miracolo, coniugando un messaggio politico ed ideologico ad una regia strepitosa, capace di alternare generei e toni con una rapidità ed una fluidità incredibili.
Accanto a lui giganteggia Tarantino, che ha fatto dell’alterazione della realtà nel mondo cinematografico il suo marchio di fabbrica postmoderno. E meriterebbe un riconoscimento per il suo film che più porta a realizzazione questa idea teorica. L’incognita è rappresentata da quanto gli Academy vorranno premiare un film come 1917. Dove la regia è un trucco (ben fatto, ma pur sempre un trucco) e dove se gratti appena oltre la superficie non rimane nulla. Dal peso che verrà dato a questo film dipendono molti altri premi. Stiamo a vedere!
Chi vincerà: Bong Joon-ho o Quentin Tarantino (ma attenzione a Sam Mendes, che me lo aspetto dietro ogni angolo)
Chi vorrei vincesse: Bong Joon-ho o Quentin Tarantino, per ragioni diverse
Miglior Attore Protagonista
Fin troppo facile: vince Joaquin Phoenix e va bene così. La sua interpretazione di Joker è ciò che ha reso memorabile un film altrimenti mediocre, che l’attore si prende sulle spalle (ossute) e si porta a spasso come e dove vuole lui. Indipendentemente dal giudizio sul film, la sua interpretazione è magistrale.
Spiace soprattutto per Adam Driver e Antonio Banderas che in un altro contesto avrebbero avuto ottime possibilità, forti di due interpretazioni molto belle ed estremamente intense. Ma quest’anno non c’è storia, temo.
Chi vincerà: Joaquin Phoenix
Chi vorrei vincesse: Joaquin Phoenix (ma dove cazzo è Willem Defoe, ripeto)
Miglior Attrice Protagonista
Non altrettanto semplice, sebbene i precedenti (Golden Globes e BAFTA) sembrino indicare che Renée Zellweger con Judy sia la favoritissima. Oltre alla bella interpretazione dell’attrice, il film è il tipico film da Oscar: un biopic su una personalità forte, ma combattuta, fra luci della ribalta e chiaroscuri. Film perfetto per vincere una statuetta come miglior attore/attrice. Tuttavia, meglio tenere gli occhi aperti perché potrebbero sbucare Scarlett Johansson e Charlize Theron all’ultimo momento.
Chi vincerà: Renée Zellweger
Chi vorrei vincesse: Scarlett Johansson
Miglior Attore Non Protagonista
Nonostante un Anthony Hopkins eccellente, la corsa si riduce a due concorrenti: Brad Pitt e Joe Pesci. E se lo meritano entrambi. Brad Pitt sembra nato per il ruolo di Cliff Booth nel film di Tarantino, incarnazione stessa del cinema del regista: eterna controfigura che gira in macchina e risolve i problemi. Joe Pesci si mangia la scena e gli altri attori ogni volta che viene inquadrato. Forse la cosa migliore di The Irishman, capace di far letteralmente scomparire un gigante come Robert DeNiro.
Chi vincerà: Brad Pitt o Joe Pesci
Chi vorrei vincesse: forse Joe Pesci, ma pure Brad mi va benone.
Miglior Attrice Non Protagonista
Laura Dern sembra la favorita, ma questa categoria è fra le meno prevedibili ogni anno. Viene spesso usata per dare contentini rassicuranti a film che altrimenti avrebbe meritato e preteso di più. Quindi rimane sempre una grande incognita. Sebbene la doppia candidatura di solito non porti fortuna, mi piacerebbe vincesse Scarlett Johansson per Jojo Rabbit. In primis perché il film di Taika Waititi è molto piacevole (nonostante gli americani che liberano Berlino che, santoddio, no, dai, davvero, smettiamola, ci bastava La Vita è Bella!) e vincerà meno di quello che merita; ed in secondo luogo, perché Scarlett Johansson fa un ruolo molto bello e sempre sul filo del doppiogiochismo, che rivela nella scena (splendida) in cui interpreta se stessa ed il marito scomparso, in una recitazione tutta corpo ancor prima che viso e voce.
Chi vincerà: Laura Dern
Chi vorrei vincesse: Scarlett Johansson
Miglior Sceneggiatura Originale
Il fatto che 1917 sia candidato (e abbia pure ottime chances di vincere) in questa categoria sfiora il ridicolo. La sceneggiatura si riduce a due persone che camminano o corrono; gli incontri che fanno sono di rara banalità e tutti quanti telefonatissimi (la giovane col bambino a cui lui lascia il cibo, per esempio). Gli altri candidati, al contrario, mostrano ottime e solide sceneggiature, a partire da Marriage Story, per arrivare a Knives Out. Di nuovo, in un mondo normale Parasite vincerebbe, ma è un’ottima partita ad alti livelli questa volta!
Chi vincerà: Marriage Story o Parasite (ma mi aspetto un colpo di coda di 1917 senza motivo)
Chi vorrei vincesse: Knives Out o Parasite
Miglior Sceneggiatura non Originale
Non darlo a Jojo Rabbit sarebbe un delitto, anche perché gli altri nomi in gara sono davvero di livello inferiore. Unica alternativa: Piccole Donne. Potrebbe essere il contentino dato a Greta Gerwig per non averla candidata come Miglior Regia. Sarei soddisfatto in entrambi i casi.
Chi vincerà: Jojo Rabbit o Piccole Donne
Chi vorrei vincesse: Jojo Rabbit o Piccole Donne
Miglior Film Internazionale
Vabbè, Parasite a mani basse. Non gli daranno il premio come Miglior Film, ma questa categoria è sua. Fine.
Peccato per Dolor y Gloria di Almodovar, davvero bello.
Chi vincerà: Parasite
Chi vorrei vincesse: Parasite
Miglior Film d’Animazione
Difficile previsione a questo giro. Mi piacerebbe davvero vincesse Klaus o Dov’è il mio corpo? ma il pronostico è quantomai complicato e mamma Disney è sempre dietro l’angolo pronta a dare una zampata a questo o quel premio.
Non mi sbilancio.
Effetti speciali
Nonostante il trionfo commerciale di quest’annata, la Disney è stata parecchio snobbata dall’Academy e il premio agli effetti speciali è l’unico settore in cui ha ricevuto nomine, con ben 3 titoli candidati. In un mondo normale vincerebbe a mani basse The Lion King che ha compiuto, nella resa grafica e nel fotorealismo degli animali, un miracolo di gran lunga superiore a qualsiasi cosa avessimo visto prima (con tutti i limiti dal punto di vista emozionale che questo comporta). Tuttavia, specie in annate dense come questa, i premi tecnici vengono spesso usati come jolly: o per rafforzare la vittoria di uno dei frontrunner (togliendogli però premi in altre categorie “maggiori” – potrebbe essere il caso di 1917) o usati come premi di consolazione per titoli molto nominati che però escono a mani vuote, come The Irishman o addirittura The Avengers.
Chi vince: annata davvero troppo competitiva, ma mi sento di dire The Lion King
Chi vorrei vincesse: The Lion King
Miglior Canzone
Questa è facile: vince a mani basse “(I’m Gonna) Love Me Again” dal biopic Rocketman. La gallina dalle uova d’oro dei biopic musicali (che poi noi avevamo i musicarelli con Morandi: non era poi così diverso) non è stata ancora spremuta del tutto.
Miglior Fotografia
Come unica candidatura per uno dei film più interessanti della stagione, dovrebbe vincerla The Lighthouse. E sarebbe meritata. Il premio verrà vinto da 1917, invece. La fotografia del film di Mendes è comunque molto bella (forse il comparto migliore del film).
Chi vincerà: 1917
Chi vorrei vincesse: The Lighthouse
Qualche altro pronostico in ordine sparso:
Montaggio
Chi vince: Parasite
Montaggio sonoro
Chi vince: 1917
Scenografia
Chi vince: Parasite
Trucco
Chi vince: Bombshell
Costumi
Chi vince: Piccole donne
E ora siete pronti per la maratona? Noi sì. Che lo show inizi!
Alessandro Pigoni & Michele Chiacchio