L.A. Salami | Dancing With a Bad Grammar

L.A. Salami | Dancing With a Bad Grammar

“I try to put her down, but she’s always on the run,
I want to catch her, but I can’t slow her down”

C’è dell’energia propulsiva, fresca e declinante in “Dance With a Bad Grammar”, l’LP di debutto del poeta londinese L.A. Salami dalla consistenza del vento e innamorato del passato. Dice di amare la musica (il blues) anni ’60 e ’70 e che il suo cuore è lì e io ci credo nelle affinità elettive, nell’amore per Nick Drake e per i selvatici orizzonti. Ma quello che mi piace del suo sound è lo sguardo lucido che spazia sulla realtà presente senza sacrificare una certa dose di pungente e fragile ironia.
Dancing With a Bad Grammar” è un lavoro intimista e rissoso, ricercato ma immediato, decisamente e malinconicamente folk e molto molto nero. Nero in senso di determinata ribellione. Profondo e ricercato come i lunghi lavori riflettuti.
C’è della dolcezza nella denuncia di L.A. Salami, un folk libero e intenso che non si allontana mai dalla poesia urbana (ed è quasi MEP) di sentimenti sfuggenti e sospirati (& Bird) nei giorni che declinano all’autunno e invitano alla reazione, a schivare le unghiellate dello spleen e della saudade della quotidianità. A guardare con occhio critico e scettico il mondo che ci circonda, senza dimenticarne la dolcezza (Anything’s Greener Than Burnt Grass).

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Ironico ma non disincantato, Lookman Adekunle Salami alterna un rock scompigliato (I Wear This Because Life is War) al nostalgico accordo di una chitarra classica e si cala nel presente e nell’atmosfera urbana attraverso parole scandite e incisive che ammiccano a un hip hop di sentimenti profondi.
Un po’ dell’impegno e della chitarra di Bob Dylan (e un’armonica sospetta nella meravigliosa Day to Day (6 days a week) e in Defo(a)rmation Days) si mescolano a una dolcezza senza tempo e a una voce vagamente ruvida e indignata. L’atmosfera preautunnale si trasforma in poesia beat, blues e rime serrate nel singolo “The City Nowadays” che è aggressivamente provocante in una condizione di sensuale abbandono. Le reminiscenze anni ’70 si sentono forte, si sentono tutte.

l.a.salami

 

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