Knick Knack (1989) diretto da John Lasseter
I corti d’animazione Pixar sono piccole perle indimenticabili, curati nei più minimi dettagli, divertenti e intelligenti. Sembra ieri (anche se ormai sono passati più di dieci anni!) che, bambina, piangevo dalle risate davanti a questo bellissimo cortometraggio in apertura a Nemo..
Si sa che i corti Pixar piacciono ancora di più crescendo, quando riusciamo a cogliere sfumature e significati più profondi di quanto avessimo potuto apprezzare da bambini. E non è una delle cose più belle della vita, rivedere per caso un cartone amato da piccoli e sorprenderci nel ricordare ogni battuta, ogni espressione?
Esattamente così mi è successo con “Knick Knack”, parola gergale che indica soprammobili o chincaglierie. Il piccolo, adorabile pupazzo di neve souvenir che, intrappolato in una palla di plastica piena di neve finta, si ritrova impossibilitato a raggiungere il lato divertente dello scaffale, dove si trovano i fichissimi souvenir di luoghi caldi e assolati (tutti con gli occhiali da sole). Ammaliato da un sexy souvenir tettone (accuratamente ridimensionato nella versione per DVD), il pupazzo di neve Knick si ingegna in tutti i modi possibili per porre fine alla sua prigionia: dalla fiamma ossidrica alla dinamite, sembra di assistere ai tentativi di Willie il Coyote di acchiappare Beep Beep.
La scena più divertente è lo scoppio della dinamite, che fa saltare in aria il globo scompigliandone la neve all’interno.
Deliziosa la colonna sonora.