Il rimorchio letterario sotto l’ombrellone
Guida ragionata per quagliare quest'estate.
Parliamoci chiaro.
Il rimorchio estivo e’ una cosa seria.
Anche la lista delle vostre letture e’ una cosa seria.
L’estate e’ alle porte e dovete prepararvi, psicologicamente e letteralmente. E’ inutile negare che nell’habitat naturale in cui ci troviamo a condurre le nostre esistenze – saturo di film di Nanni Moretti che in fondo non abbiamo mai del tutto capito, birre IPA e solo IPA, album di Brunori che ci fanno disidratare, conseguenti aperitivi a Monti, citazioni de La Grande Bellezza e dilemmi esistenziali sull’identità di Liberato – la scelta dell’anima gemella avviene sempre piu’ spesso sulla base di indefettibili affinita’ elettive.
E quale miglior modo per dare sfoggio delle vostre appetibilissime inclinazioni culturali che trascinarvi un tomo sotto l’ombrellone, alzando sovente lo sguardo per osservare il brulichio di vita attorno a voi – i ragazzini che strillano, le coppie alle prese con l’olio abbronzante, la sabbia sul telo (Einaudi, ça va sans dire), i resti di parmigiana – e beandovi della vostra indubbia superiorita’ d’animo in quanto heavy user di letteratura? Potrebbe pure succedere che con quel libro si rimorchi la gentile donzella hipster che dall’ombrelone accanto al vostro, nel suo candore refrattario al sole, sta divorando l’ultimo di Elena Ferrante.
Anzi, si rimorchia di sicuro.
Dunque, a beneficio vostro, della futura produzione delle vostre endorfine, vi indichiamo di seguito cinque titoli adatti al manifestarsi dei fenomeni di cui sopra.
E ricordate: gli addominali sono sopravvalutati. Le barbe sono sopravvalutate. Le tette sono sopravvalutate.
Gli Adelphi sono fighi sempre.
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Il filo del rasoio | W. Somerset Maugham
Scrittura elegante, storie umane densissime. La ricca borghesia che ogni tanto si stufa di se stessa. Fra una rombante New York, l’Europa e infine la ricerca della propria identita’ nei meandri dell’India, lo scontro fra societa’ e “inazione” dell’individuo riconducono il tutto, alla fin fine, sempre sulla stessa strada.
Quella tracciata dall’inizio.
Per un rimorchio aristocratico: attira fanciulle d’alto lignaggio, che conoscono molto meglio di voi l’intera biografia di Maugham e i suoi peregrinaggi al seguito del babbo diplomatico.
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La morte della Pizia | Friedrich Dürrenmatt
La Pizia Pannychis XI e’ vecchia, magra e incazzata: non ne puo’ piu’ dell’idiozia dei suoi stessi oracoli e soprattutto dei Greci che sono cosi’ scemi da crederle. Non per niente decide di prendersi gioco di un ragazzetto di nome Edipo confezionandogli un responso che la fa ghignare di soddisfazione: quando mai capitera’ che ‘sto pischello ammazzi il padre e giaccia con la madre?
Il resto è storia. O quasi.
Per un rimorchio umoristico: il lui o la lei ammaliati da questo librettino sanno ridere e possiedono una discreta cultura classica. Ripassate i brocardi e scoperchiate i vostri tatuaggi adolescenziali di quei bei tempi andati, quelli di quando ancora credevate al πάντα ῥεῖ.
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Propizio e’ avere ove recarsi | Emmanuel Carrère
Uno dei miglior scrittori francesi in circolazione mette insieme tutti gli articoli scritti prima di ottenere la meritata fama mondiale con Limonov. Surreali e densissimi. Ve ne parliamo per bene qui.
Per un rimorchio intellettuale: il radical-chic dei vostri sogni capitombolera’ anche solo alla vista dell’ipnotica copertina de la Collana dei Casi, Adelphi. Non degnatelo di uno sguardo e fingetevi profondamente rapiti dall’intervista a Catherine Deneuve.
Poi ordinate champagne.
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Una cosa divertente che non faro’ mai piu’ | David Foster Wallace
Il Nostro va in missione su una nave da crociera piena di americani ricchi e cafoni: ne esce fuori un saggio che e’ uno schiaffo in faccia alla cultura contemporanea del relax per forza e della stupidita’ dell’occidentale medio in vacanza. Una lettura obbligata.
Per un rimorchio all-you-can-eat: Con DFW si rimorchia. Punto.
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Quer pasticciaccio brutto de via Merulana | Carlo Emilio Gadda
Un classico di raro splendore. Durante il fascismo un furto di gioielli si trasforma in omicidio: nel Palazzo dei Pescecani, via Merulana 219, giace riversa in un bagno di sangue Liliana Balducci, amata dal commissario don Ciccio Ingravallo. Che indaga, e non trova risposte. Romanzo volutamente incompiuto, commuove ad ogni riga per l’abbagliare dei sentimenti e la bellezza della prosa gaddiana. Se non l’avete letto al liceo, fatevi un regalo.
Per un rimorchio alla romana: Nel senso che il romano lo conquisti con poco. Basta il riferimento alla trafficatissima direttrice che collega San Giovanni e Santa Maria Maggiore per farlo avvicinare con fare sornione e indurlo in conversazioni approfondite su quanto sei bbbella Roma e via discorrendo. Pure se non ha mai letto Gadda.
Bonus per la lei romana: raccontatele che Gadda riposa in quel pezzo di paradiso che e’ il Cimitero Acattolico, fra gli abeti i gatti e le statue, e non ve la scollate piu’.
Non ringraziateci, rimorchiate!