L’Opera delle Api
L’ape, che vive nell’alveare, è un insetto sociale. C’è la ape regina, l’unico individuo della famiglia che effettui la deposizione delle uova. I maschi, o fuchi, sono più massicci e tozzi e anche un po’ stolidi di pigri. Tutto il resto della famiglia è costituito dalle api operaie.
Karl Von Frisch è premio Nobel per la fisiologia e la medicina. Capello bianco ben pettinato, uno di quegli scienziati che dimostrano l’esistenza di Dio osservando la geometria simmetrica del fiocco di neve.
Ero curioso di sapere in che modo le api fossero in grado di comunicare alle compagne la presenza di cibo in una nuova località. Quando un’operaia capita sul posto per bottinare è necessario, mentre sta suggendo lo zucchero, marcarla mediante una macchiolina colorata in modo da riconoscerla più tardi, al suo ritorno nell’alveare. Rientrata che sia, la nostra ape consegnerà la maggior parte della soluzione zuccherina alle compagne. Quindi comincia a eseguire quella che io ho chiamato una danza circolare. Per fare questo gira in tondo una volta a destra e una volta a sinistra, ridescrivendo questi cerchi più volte e con grandissimo impegno. Durante la danza le api vicine alla danzatrice mostrano una grandissima eccitazione.
Le api che si affollano dietro la bottinatrice quando comincia a danzare, percepiscono il profumo dei fiori in due modi. In primo luogo, esse tengono le antenne rivolte verso la danzatrice e annusano il profumo rimasto attaccato il suo corpo come conseguenza della sua presa di contatto con il fiore. In secondo luogo, durante le pause della danza la danzatrice nutre le api che la seguono rigurgitando una gocciolina di nettare dalla sua borsa melaria. Quanto e più dolce la soluzione, tanto più vigorose sono le danze.
Allora Karl prendeva la mano di sua moglie, raggrinzita dall’età e ancora fiera della fede all’anulare, la faceva girare, senza foga, con eleganza, la portava a sé e la baciava guardandola negli occhi.
Le api che provengono da un luogo di alimentazione più lontano danzano in maniera completamente diversa. Eseguono quella che io ho chiamato la danza dell’addome. Esse percorrono rapidamente un breve tratto in linea retta dimenando, con grande frequenza, l’addome a destra e a sinistra; quindi eseguono un’evoluzione circolare completa di 360° a sinistra, corrono in avanti in linea retta ancora una volta, quindi eseguono l’evoluzione rotatoria a destra ripetendo questo schema generale molte e molte volte.
La direzione della parte lineare della danza è in qualche modo in relazione con la direzione della sorgente del cibo. Quando scoprimmo che il tragitto lineare della danza dell’addome si spostava con la posizione del sole divenne chiaro che quelle danze indicavano la direzione del luogo di alimentazione prendendo il sole come riferimento. Dobbiamo ricordare che in circostanze normali una ape danza su favo perpendicolare all’interno di un alveare completamente buio. In una comune arnia le api non possono percepire la direzione del sole, mentre sembra invece facciano affidamento sulla direzione della gravità. Esse orientano il tragitto lineare della danza secondo un determinato angolo formato con la direzione della forza di gravità. Questo angolo è quello ottenuto dal percorso in volo fatto dall’ape per andare dall’alveare al cibo e dalla posizione del sole rispetto all’alveare medesimo. Se una danzatrice orienta verso l’alto il tragitto lineare della sua danza sul favo, questo evidentemente significa: “la sorgente di alimentazione è nella stessa direzione del sole”.
Karl prendeva il sole, stanco e soddisfatto dopo la lunga passeggiata con i due nipotini, seduto sull’erba tra i tarassachi e i nontiscordardimé, a respirare l’aria buona di montagna e ringraziare per le vette all’orizzonte.
E’ ben noto che, tra le piante superiori, esistono due tipi di “fiori”. Molte piante presentano piccole infiorescenze verdi e prive di qualsiasi profumo e il trasporto del polline avviene per via anemofila. Altre piante hanno fior vistosi e vivacemente colorati o un profumo molto intenso, o sono dotate di entrambe le qualità. Soltanto i fiori con caratteristiche del genere producono il nettare e perciò sono visitati dagli insetti che effettuano l’impollinazione volando da un fiore all’altro. E’ da tempo che i biologi hanno la certezza che i fiori siano colorati e profumati per attirare maggiormente gli insetti che li visitano. Colori e profumi facilitano agli insetti il ritrovamento dei fiori e del cibo; inoltre anche l’impollinazione risulta così assicurata.
C’è un’ape
che si posa
su un bottone
di rosa;
lo succhia
e se ne va…
Tutto sommato,
la felicità
è una piccola cosa. (Trilussa)
Titolo Italiano: Il linguaggio delle api
Titolo originale: Dancing Bees: An Account of the Life and Senses of the Honey Bee.
Karl Von Frisch, 1953
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