I film più attesi del 2019
11 film + 1 per affrontare con spavalderia il futuro
Buon anno e tanti auguri, avete già iniziato a pensare cosa fare a Capodanno prossimo? No? Male! Mentre ci pensate, ecco una lista più o meno randomica di film che vi faranno compagnia in questo 2019. Baci.
Gli imprescindibili
1- Once upon a time in Hollywood, di Quentin Tarantino: Non c’è niente da fare, il Taranta è un evento. Sempre. A prescindere dai gusti personali (a me mica fa impazzire, anzi), bisogna riconoscere che è uno dei pochissimi ad avere un’idea chiara di Cinema oggi. Considerato poi che sarà il suo primo film non prettamente “storico” dal 2007, che sarà anche il primo a non avere l’appoggio di Harvey Weinstein, che metterà insieme Leo DiCaprio E Brad Pitt, che ci sarà Margot Robbie…se prima aveva la mia curiosità, ora ha la mia attenzione.
2- The Irishman, di Martin Scorsese: Uno dei grandi sultani di Hollywood, dopo un’assenza ingiustificatamente lunga dal gangster-movie, rispolvera il genere che lo ha fatto insediare su quel trono, tra Brian De Palma e Francis Coppola. E come ogni operazione nostalgia che si rispetti, la squadra sarà quella dei tempi d’oro: Robert De Niro e Joe Pesci a cui si aggiunge Al Pacino, tutti a fare i mafiosi come allora. Immaginate che Sergio Leone (vivo) facesse un nuovo western con Clint Eastwood e Morricone a musicarglielo, c’è più o meno quel tipo di eccitazione lì. Ah, esce su Netflix, quindi non dovete manco pagare il biglietto.
3- Avengers: Endgame, dei Russo Brothers: Vi parlai qui del primo tempo di quest’ultimo atto di un film iniziato 10 anni fa. Già, checché se ne dica, la Marvel ha culminato un progetto le cui basi vennero gettate nel lontano 2008: 10 anni di film, di presentazioni, di sviluppi che ci permettono ogni volta che parte quel logo di sentirci come a casa. Ora il cerchio si chiude (e se ne aprirà uno nuovo, tranquilli). Chi rimarrà morto? Come sconfiggeranno Thanos? Hulk avrà finalmente una scena decente o è effettivamente la comic-relief del MCU? Per queste e altre risposte, ci vediamo a maggio.
Le curiosità che aspetto con trepidazione
4- Ad Astra, di James Gray: James Gray è un regista troppo sottovalutato e il suo ultimo lavoro (Civiltà Perduta) è uno dei film più belli che mi sia capitato di vedere negli ultimi 10 anni. Ora, dopo aver esplorato la giungla nera, ha deciso di trasportarci nello spazio profondo in compagnia di Brad Pitt. Nei vicoli dell’interweb, quando si parla di questo film viene sempre nominato anche Interstellar, vuoi per l’ambientazione siderale, vuoi perché pare raccontare di un padre che parte per una missione a senso unico, e qualcuno mormora di 2001: Odissea nello Spazio o Solaris – di certo non paragoni leggeri. Purtroppo il percorso produttivo è stato abbastanza travagliato e tuttora manca un trailer nonostante l’uscita imminente.
5- Godzilla II: King of the Monsters, di Michael Dougherty: Dite quello che volete, il Godzilla di Gareth Edwards (2014) è stato un blockbuster strano: tendenzialmente lento, sobrio, quasi con pretese di autorialità; è stato amato da qualcuno ed odiato da altri. Ma la cosa più strana fu il Kong: Skull Island che lo seguì e che, pur appartenendo allo stesso filone, presentava un approccio diametralmente opposto: mostri grossi cafoni che si prendono a schiaffi ruttando, esplosioni belle pirotecniche e arroganza generale. Questo nuovo Godzilla sarà forse la risposta alla domanda “cosa vuole essere il MonsterVerse da grande: bruco o farfalla?”
6- Il primo re, di Matteo Rovere: Non so se avete notato, ma il cinema italiano sta vivendo un bel periodo: Lo chiamavano Jeeg Robot, Smetto quando voglio, Suburra, sono tutti titoli che ridanno speranza ad un cinema che, se non veri crolli, aveva comunque registrato una certa stagnazione. Matteo Rovere è uno dei protagonisti di questa rinascita (suo il bel Veloce come il vento) ed ora ha deciso di cimentarsi in un genere ancora non toccato, raccontandoci nientepopodimeno che il mito fondante della nostra realtà storica: Romolo e Remolo Remo. Il trailer pare Far Cry Primal girato da Iñárritu con Alessandro Borghi al posto dei mammut. Direi che puó andare.
7- It: Capitolo due, di Andrés Muschietti: Vi è piaciuto il Capitolo uno? Io non è che abbia sentimenti particolarmente forti a riguardo: un film caruccio, si passavano due ore e per una volta non facevo il tifo per il mostro perché i bambini erano meno odiosi di quanto sarebbe stato facile farli essere. A dire il vero, spinto dalla curiosità, dopo sono pure andato a leggermi il libro quindi adesso un po’ di fotta ce l’ho. Anche perché diciamocelo, la prima metá era quella facile.
8- Joker, di Todd Phillips: Nuovo capitolo dell’estenuante e a tratti patetica avventura della DC. Dopo aver miseramente tentato ogni strada già intrapresa in precedenza dalla Marvel, ora hanno deciso di fare un film che non sembri scimmiottare nessuno di quelli partoriti da Kevin Feige: un capitolo tutto incentrato sul loro villain più carismatico. A interpretarlo sarà Joaquin Phoenix – uno degli attori più defilati di Hollywood – a dirigerlo, giusto per far capire la chiarezza che regna alla DC, il regista di Una notte da leoni. Cosa ne possa venire fuori non lo so; non credo lo sappiano manco loro perché quando uno dice una cosa, qualcun altro lo smentisce dopo poche ore…paiono Di Maio e la Castelli. Chissà però se a furia di gettare ami a casaccio stavolta qualcosa non abbocchi.
Film di cui non si sentiva il bisogno ma tanto già so che li vedrò
9- 47 meters down: Next chapter, di Johannes Roberts: Il primo capitolo fu una piccola rivelazione, un natural-horror di qualità come se ne vedono davvero pochi, con idee chiare e semplici che puntava tutto (e vinceva) sullo strano connubio mare-aperto/gabbia-chiusa + pesci grossi che nuotano sopra. Ora vogliono bissare. Cambia il cast (da 2 a 5 protagoniste – grosso rischio), cambia la location (dal Messico al Brasile – piccolo rischio), rimane la profondità. Per il resto non si sa molto: un’immersione bloccate sott’acqua ok, ma poi?
10- Toy story 4, di Josh Cooley: Ve lo dico sin da subito, non ho un buon presentimento su questo film. Il terzo capitolo è stato un capolavoro, forse il miglior film di casa Pixar; volerne fare un sequel mi fa temere un addolcimento di quella pillola così amara che fu il finale. Aggiungeteci che John Lasseter (padre putativo della Pixar) è stato epurato nelle purghe post-scandalo Weinstein e che due doppiatori sono morti (Woody, Mr Potato) e il quadro non migliora. Ovviamente alla Pixar non sono scemi quindi non sarà un film brutto, al massimo un film superfluo che però per una saga con cui la nostra generazione è cresciuta forse è pure peggio.
11- Il Re Leone, di Jon Favreau: Dopo la prova generale che fu Il Libro della Giungla, Topolino (come se ne avesse bisogno tra l’altro) ha messo in campo l’artiglieria pesante: il gioiello della corona del Rinascimento Disney, giusto per assicurare al CEO di poter comprare alla figlia quel pony vivo d’oro massiccio che sennò poi chi la sente. Il trailer ha raccolto 224 milioni di visualizzazioni in 24h, quasi un record, e i due miliardi al botteghino sono praticamente certi; considerando che sempre della Disney usciranno anche Star Wars IX, i sopracitati Avengers e Toy Story più altra roba sparsa qua e là, a fine anno potranno comprarsi Malta. Nota a margine: gli animali sembrano essere fatti bene, con lineamenti da animali…chissà se per una volta avremo un film di bestie che non sembrano scappate dall’isola del Dottor Moreau.
Fuori concorso perché davvero boh, di che stiamo a parlà?
12- Detective Pikachu, di Rob Letterman: Quando è uscito il trailer sono stato almeno 18 minuti a fissare lo schermo imbambolato perché no, non capivo cosa stessi guardando. Ora sono passati un paio di mesi e la confusione è la stessa. C’è Pikachu carino e coccoloso che parla con la voce di Deadpool. Chi deve andare a vedere questo film: i ragazzini di oggi o quelli di ieri? È una versione family-friendly di Ted? È il nuovo Roger Rabbit? Nessuno lo sa.