I dolori della giovane libraia
Storie di libri e lettori a fumetti
Se mentre leggevate il titolo la vostra mente è corsa più veloce dei vostri occhi e avete concluso la frase con I dolori del giovane Werther invece della giovane libraia, ecco, sappiate che siete nel posto giusto, libri-dipendenti come noi. Perché il Tell a Story di oggi racconta la pagina Facebook a tema libri che più diverte e rasserena l’animo dei poveri librai che si ritrovano nei loro negozi i lettori più pazzi del circondario. Vi è mai capitato, per esempio, di nascondere un libro che volevate dietro a un altro per non farvelo rubare da un possibile acquirente ovviamente interessato all’ultima copia di qualcosa che doveva essere assolutamente vostro? A me sì e, aggiungo, in diverse librerie. I dolori della giovane libraia raccoglie tutti questi aneddoti, li disegna e li posta nel fantastico mondo del web alternandoli a consigli di lettura sempre sul pezzo. Ma bando alle ciance: qua c’è una storia da raccontare!
È il momento di svelare l’arcano: chi si nasconde dietro la pagina I dolori della giovane libraia?
È tempo di confessare. In realtà sono una trota rettiliana mandata dagli alieni nascosti dietro la luna a sondare le capacità intellettive del nostro esperimento terrestre. Per ora sono rimasta assai delusa. Ogni sera sono costretta a mandare dei trota-segnali ai miei capi attraverso dei satelliti vegani invisibili ai radar e protetti dalle scie chimiche. Non mi faranno rientrare finché non avrò fornito prove certe dell’esistenza di vita intelligente sul pianeta terra. Sarà dura.
(Non so voi, io l’amo più di prima, ndr).
Quando è nata l’idea di raccontare le avventure (e disavventure) che accadono in libreria?
Circa tre anni fa, dopo un periodo di vari traslochi in giro per l’Italia. Ero stremata, costretta di nuovo a farmi delle amicizie da capo e con molto tempo libero (quando non conosci nessuno il tempo libero è una sorta di buco nero in cui precipitare). Io ho sempre scritto ma avevo perso un poco l’abitudine così volevo qualcosa con cui esercitarmi. In più volevo parlare dei libri che leggevo e dare un senso alle nozioni della mia laurea in biblioteconomia. Ho messo tutto insieme ed è nato il blog.
Da quando ho cominciato a seguire la tua pagina non faccio altro che attendere la prossima vignetta: il disegno è una passione di quando eri bambina o è cresciuta nel tempo?
Mah, in realtà disegnavo parecchio da bambina anche perché io ho sempre passato tre mesi in estate in una casa senza tv, lontana dai miei amici soliti e con molte ore da riempire ma mi ci dedicavo solo quando non leggevo e non scrivevo. Era una passione secondaria che infatti dalle superiori non ho praticamente più esercitato. Ho ripreso tre anni fa perché volevo illustrare gli strafalcioni dei clienti ed era più facile che lo facessi direttamente piuttosto che chiedere aiuto ad altri. I miei disegni iniziali sono terrificanti, col tempo ho ripreso almeno un pochino la mano.
Da lettrice a lettrice: c’è qualche fumettista a cui ti sei ispirata per i tuoi progetti? Ne hai di preferiti?
No, non mi sono ispirata a nessuno perché sono una totale autodidatta e non ho mai avuto quella progettualità che ha chi vuole davvero diventare illustratore o fumettista. Ho sempre amato tantissimo leggere fumetti però. Alle superiori mi sono ingozzata di manga e anche un po’ Marvel, poi sono passata alle Graphic Novel. Ho una passione non velata per Zerocalcare, mi piacciono molto Alison Bechdel e Tony Sandoval. Se fossi più brava a disegnare mi piacerebbe produrre una serie vagamente simile a “Dykes to watch out for”.
Una libraia ha un libro preferito?
Ne ho più di uno, ma nel mio cuore rimane in assoluto “L’età forte” di Simone de Beauvoir.
Cosa vuol dire lavorare in una libreria nel 2016?
Prima di leggere l’esperienza da libraio di George Orwell nella raccolta di saggi “Letteratura palestra di libertà” pensavo ci fosse una grossa differenza rispetto al passato (per quanto, avendo studiato storia del libro, sapevo già che le librerie sono sempre state un posto meno mitico di quello che si usa pensare). In realtà, come in tutti i lavori a contatto col pubblico, serve molta pazienza e, a mio parere, un grosso bagaglio culturale. Sostanzialmente è come giocare a un gigantesco trivial per ore.
Questa è una domanda che facciamo a tutti i nostri ospiti: cosa è per te il sale della vita?
Agire sempre secondo coscienza. Se si è in pace con sé stessi tutto procede sempre secondo un senso.
Tutte gli schizzi che vedete in questa pagina sono stati ideati e disegnati dalla vostra nuova trota rettiliana preferita: ne potete trovare altri anche QUI.
Mentre il suo libro, uscito il 24 Novembre 2016, lo potete acquistare qui.