HOW TO BE A SLAYER: Cosa possiamo imparare da Buffy l’ammazza Vampiri
Tanto tempo fa, in un mondo dove i vampiri non uscivano di giorno e non luccicavano alla luce del sole, dove non esistevano Netflix, Amazon Prime e Youtube (e quindi non si potevano ancora guardare 20 episodi di fila o saltare arbitrariamente da una puntata all’altra), lì ha vissuto una ragazza speciale: l’indimenticabile cacciatrice.
Per ogni generazione c’è una prescelta
che si erge contro i vampiri,
i demoni e le forze delle tenebre.
Lei è la cacciatrice.
Così si apriva Buffy – the Vampire Slayer, con il chiaro intento di omaggiare i film della Britannica Hammer Film Productions e riportare in vita il folklore di quell’immaginario dal sapore gotico in generale.
La storia invece, era ambientata in una soleggiata cittadina immaginaria della California – con la caratteristica di attirare a sé ogni sorta di orribile disgrazia poiché costruita sopra la “Bocca dell’inferno” – di nome Sunnydale.
Qui, la nostra cacciatrice preferita, aiutata dal suo Osservatore – il British gentleman anni ’90 – Rupert Giles (Anthony Stewart Head) e un gruppetto di amici – affettuosamente battezzato Scooby Gang – per sette lunghe e meravigliose stagioni avrebbe affrontato di tutto: mostri, demoni, organizzazioni paramilitari, sfighe sentimentali e tutte le schiere del male, tribolazioni adolescenziali e successive comprese. Che altro aggiungere?
She also saved the world. A lot.
“A metà degli anni ’80, ero così stanco dei cliché dei film slasher, in particolare della bionda stupida che finiva sempre con il farsi uccidere in un luogo buio dopo aver fatto sesso con il tizio di turno. Ho iniziato a pensare che mi sarebbe piaciuto vedere una scena in cui la bionda entra in un vicolo buio, un mostro la attacca ma lei lo prende a calci nel culo. Dopo tutte quelle volte in cui la povera ragazza si è fatta uccidere, volevo che riuscisse finalmente prendersi cura di sé. […] – Josh Whedon, sulla nascita di Buffy.
Anche se non se parla mai abbastanza, l’influenza di Buffy sul modo di fare televisione è stato importantissimo, non è esagerato dire che è stata La Serie che ha letteralmente dato vita a molte di quelle venute dopo, così come le conosciamo oggi (Dead Like Me, Joan of Arcadia, Tru Calling, Veronica Mars, Dr Who etc). La prima a dimostrarci che una super-eroina non ha certo bisogno di essere sexy o perfetta per essere degna di nota e soprattutto, la prima a riporre fiducia nei giovani spettatori televisivi, scegliendo di affrontare archi temporali lunghi senza nessuna paura.
Una serie tv intelligente, oscura, divertente e in una sola parola: rivoluzionaria
1. COME ENTRARE NEL GIRO GIUSTO:
“Volevo creare una persona speciale che desiderasse disperatamente adattarsi, ma che avesse una vocazione più alta.” – Josh Whedon.
Nel profondo, Buffy racconta la storia di un gruppo di “disadattati” che però non coincidono con gli stereotipi che spesso affollano i nostri schermi e non solo.
O meglio, tutti i protagonisti iniziano i loro percorsi come “noiosi personaggi stereotipati” ma finiscono con lo svilupparsi in qualcosa di più del semplice cliché che rappresentano e, così facendo rompono le catene narrative prestabilite, dimostrando che tutti possono aspirare ad essere qualcosa di più delle “solite storie”.
Per esempio, “Il giullare della scuola”, Xander Harris (Nicholas Brendon) si rivela essere un uomo coraggioso, leale e con il dono di saper vedere il bene dentro al cuore delle persone che lo circondano.
Willow Rosemberg (Alyson Hannigan), la secchiona, timida e assolutamente nerd, si trasforma in una potente strega fin a diventare praticamente indispensabile alla lotta contro il male quanto la nostra protagonista.
E non solo, dopo mille paranoie sulla sua incapacità di trovarsi un fidanzato, si innamora di un ragazzo (o quasi), per poi rendersi conto di preferire le ragazze e regalarci la storia omosessuale più positiva, naturale e bella mai vista in televisione o in qualsiasi altra serie.
E vogliamo parlare della protagonista? Buffy Summers (Sarah Michelle Gellar) non è solo la cacciatrice, è una di noi. Dal primo giorno infatti, nonostante i suoi super poteri, affronta i problemi e le ansie più comuni. Lei, come nessuna, riesce ad a essere straordinariamente ordinaria nel farlo, conquistando e difendendo il diritto di essere una ragazza qualunque ma non per questo meno speciale.
Ma le sorprese non finiscono certo qua, la serie infatti è piena di vampiri con l’anima, ex demoni affettuosi, musicisti mannari e insospettabili umani senza cuore. Senza contare che alla fine, non sapremo mai decidere chi sia il migliore tra i leggendari fidanzati morti e non di Buffy. Passano gli anni ma il dubbio è sempre lo stesso: meglio Spike, Angel o Riley?
E quindi, cosa fare per entrare nella Scooby Gang?
Semplice: essere assolutamente ordinari senza lasciarsi rinchiudere in nessun stereotipo o cliché, e soprattutto combattere tutte i possibili mostri della vita, siano essi vampiri, demoni, fallimenti, problemi familiari, guai lavorativi, insicurezze, delusioni, fidanzati sanguinari, lutti, eventuali resurrezioni non richieste e persino il Primo Male in persona.
2. COSA MANGIARE:
“Sono una brava cuoca … in teoria, devo mangiare molto.” – Buffy Summers
Con l’allenamento rigoroso e lo stile di vita fisicamente impegnativo di una Cacciatrice, è facile capire come la dieta sia l’ultimo dei problemi di una prescelta e dei suoi amici. Il super metabolismo di Buffy non viene mai menzionato come parte delle sue doti sovrumane e quindi c’è speranza per tutte noi. Il segreto? Prendere a calci i cattivi e andare ovunque a piedi, perché già… Nei lontani anni ’90, quando le chiappe palestrate e il riscaldamento globale erano ancora l’ultimo dei nostri problemi, Buffy Summers (nonostante fosse una ragazza americana, non so se mi spiego) andava già fiera di non usare mai la macchina. E non solo, nonostante per lavoro dovesse abbattere orde di mostri non ha mai utilizzato un’arma da fuoco.
Ma vediamo una giornata tipica di un’ammazzavampiri: allora, a colazione Buffy sceglie cose semplici e veloci. Solitamente pane, burro e marmellata o una ciotola di cereali e una banana. Insomma, cose facili e in qualche modo salutari, almeno per gli standard degli anni ’90, l’ultima epoca in cui nessuno era intollerante, vegano o entrambe le cose.
Per pranzo, vediamo spesso i nostri eroi mangiare letteralmente qualsiasi cosa venga servita dalla mensa o caffetteria di turno e Buffy in particolare scegliere spesso le opzioni più strane come gelatina e frozen yogurt.
Durante l’ora di cena, invece, qualsiasi cacciatrice che si rispetti è solitamente alle prese con un mucchio di dramma esistenziale e combattimenti all’ultimo sangue, ergo non c’è sempre tempo per mangiare a casa, quindi via libera a pizza, hamburger, fast food e qualsiasi snack o dolce di consolazione disponibile. Tutto, senza nessun senso di colpa. Del resto, bisogna mangiare senza fare troppe storie se si è impegnati a salvare il mondo.
3. COSA BERE:
Vi ho già detto che Rupert Giles viene da Londra, vero? Quindi il tè non può mai mancare, non solo alle 17, ma a qualsiasi ora del giorno e della notte.
L’alcol invece è bandito, soprattutto se non avete ancora l’età per bere (che negli Usa vi ricordo essere 21 anni) e frequentate ogni sera locali malfamati come il Bronze. Sono concesse eccezioni solo se siete appena scampati a morte certa/apocalisse (sempre previa autorizzazione del vostro Osservatore) o se siete dei vampiri assassini che hanno da poco interrotto una relazione sentimentale centenaria e mischiate il vostro whisky a sangue (di maiale mi raccomando, altrimenti sapete già cosa vi aspetta).
4. COME VESTIRSI:
“Anche da morta sono sempre bella, cosa che invece non si può dire di te”
– Buffy, dopo essere morta.
Chi lo ha detto che le ragazze intelligenti e impegnate non possano essere alla moda?
Esatto, assolutamente nessuno.
Perché si parla sempre e solo di “girl power” e nessuno dice nulla sul potere dell’essere “girlish”?
Non ho ancora avuto modo di sentire l’opinione del mio Osservatore, ma mi chiedo spesso in quale libro scritto in chissà quale lingua e da chissà quale dio, demonio, antico ordine segreto o scienziato pazzo sia stato scritto che le guerriere non possono essere graziose, femminili, carine, andare dal parrucchiere e indossare adorabili magliettine rosa confetto?
E soprattutto, chi lo ha detto che alle streghe non possano piacere sgargianti maglioni colorati e bizzarre collanine o che sia vergognoso per una cacciatrice avere le spalline del reggiseno in vista sotto il top o indossare il trench in pelle (qui potete comprare uno uguale uguale) con pantaloni elasticizzati e stivaletti con il tacco quadrato?
Perché non si dovrebbe poter essere potenti o rubare il cuore di temibili demoni fino a costringerli a far carte false per riavere indietro l’anima, pur indossando buffi pigiami di flanella o comode tute da ginnastica?
Cynthia Bergstrom, la costumista ai tempi, ci ha lasciato in eredità un solo utilissimo consiglio: “usare un sacco di colori e fare in modo che non combacino”. E quindi, al diavolo cliché, abbinamenti, aspettative, perfezionismo e tutte queste cose. Abbiamo una sola regola: seguire le nostre regole.
5. CHE MUSICA ASCOLTARE:
Qualsiasi cosa di irrimediabilmente anni ’90 o massimo ’00. Una delle mie migliori playlist ♡ †