Helsinki in un giorno – come cogliere lo spirito di una perla del baltico
Ci sono persone che ucciderebbero quelli che pretendono di visitare una città in un solo giorno, non prima di aver urlato che probabilmente farebbero meglio a starsene a casa e visitarla con Google Earth. L’idea ovviamente non è quella di fare una visita esaustiva, ma semplicemente di cogliere “i barbagli” dello spirito di una città, farsene un’idea e vedere le attrazioni più famose. Piutòst che nient, l’è mej piutòst si dice dalle mie parti; quindi ho visitato Helsinki in un giorno.
Certo, se dovete prendere un aereo appositamente per vederla in un giorno e tornare la sera ve lo sconsiglio, ci sono città più vicine e con voli più economici che sono perfetti per queste visite mordi e fuggi. Ha senso invece accorpare la visita di Helsinki con una città scandinava o baltica vicina: Stoccolma e Tallinn ad esempio, che distano poche ore di traghetto.
Quando ho deciso di usare una giornata per questa città sul baltico, di cui conoscevo solo l’elevato costo della vita e il fatto che avrei trovato qualcosa riguardante l’architettura grazie a un gruppo australiano che si chiama “Architecture in Helsinki”, non mi aspettavo granché, non mi ero informato ed ero convinto -sulla base del nulla- che capitali come Copenaghen e Stoccolma avessero molto di più da offrire rispetto alla loro vicina finlandese.
Avevo visto solo le foto di alcune attrazioni, le due chiese più famose, qualche edificio contemporaneo. Niente male, certo, ma l’imponenza di questi edifici, quando me li sono trovati davanti, mi hanno fatto capire di essere in una delle città più sottovalutate del continente.
Il patrimonio storico di altre città affacciate sul baltico è in parte superiore ad Helsinki che invece, come Rotterdam, vale la pena di essere visitata soprattutto per l’impressionante fioritura artistica e architettonica degli ultimi decenni.
Helsinki ha letteralmente cambiato faccia e l’apporto degli edifici architettonici del nuovo millennio scolpiscono il suo skyline formando un orizzonte che differisce da quello delle città costellate di grattacieli grazie ad un profilo ancora più attuale. Dagli anni ’70 ad oggi gli architetti più famosi del mondo hanno donato ad Helsinki alcune delle opere più famose del movimento contemporaneo. Primi tra tutti Alvar Aalto: se visiterete Helsinki diventerà uno dei vostri dèi personali anche se non siete appassionati di architettura.
Il fatto che la città sia abbastanza raccolta e che i mezzi di trasporto siano frequenti e comodi permette di vedere, almeno da fuori, gli edifici più belli in un giorno di cammino, senza ammazzarsi di fatica.
Già proseguendo lungo la trafficata Mannerheimintie, a partire dalla stazione e andando verso il lago Töölö, si può abbracciare con lo sguardo la zona visivamente più interessante, parte del quartiere che prende il nome dal lago: la libreria centrale Oodi, che spicca per il suo colore giallo e per la sua somiglianza con un’arca in mezzo a una vasta area verdeggiante pedonale su cui si affaccia anche il Musiikkitalo, una sala concerti in gran parte vetrata inaugurata all’inizio del decennio. A pochi metri di distanza, quasi nascosto tra i due edifici appena citati, si snoda il museo Kiasma: uno dei più famosi al mondo per quanto riguarda l’arte contemporanea e performativa.
Dalla parte opposta del vialone trovano posto edifici nati prima dell’esplosione culturale della nuova Helsinki come la camera del parlamento e il museo nazionale di Finlandia. Dal 2018 in questa area ha trovato posto anche l’Amos Rex, un museo di arte contemporanea che sta crescendo per fama e per pubblico in modo vertiginoso; d’altronde è difficile non rimanere affascinati dal fatto che l’edificio spunti dal suolo con una serie di costruzioni sferiche, come se fosse una superficie acquea in ebollizione.
Le sue mostre, come quelle del Kiasma, si caratterizzano per essere particolarmente immersive e se i tempi non sono troppo stretti è obbligatorio fare un salto in entrambi i musei, ma attenti, la cosa potrebbe farsi letterale: al Kiasma mi sono ritrovato a saltare sul posto su di un palco -di fronte a turisti attoniti- perché in una stanza la didascalia appesa al muro chiedeva ai visitatori di indossare delle cuffie ed eseguire gli ordini. L’esperienza può essere imbarazzante, ma siamo nel 2019 e la cosa non differisce molto dal fare una storia instagram ubriachi.
La camminata lungo la via principale di Helsinki porta in meno di mezz’ora al lago Töölö: un’oasi in cui natura e città si fondono per formare un equilibrio che rasenta la perfezione. Qui l’elemento principale è la Casa Finlandia di Alvar Aalto, un centro congressi costituito da due grandi blocchi rivestiti in marmo di Carrara, che nonostante la mole e l’imponenza appare leggero come un cumulonembo, donando all’intera zona un’atmosfera di pace assoluta: l’edifico eburneo affacciato sul lago, il caos della capitale impercettibile nonostante disti solo pochi metri, un mare d’erba da cui sorgono isole dalle forme curve e armoniche, costeggiate da un brulicare pacato di cittadini che passeggiano, fanno jogging, o che semplicemente si rilassano in mezzo a uno dei quartieri più vivibili del mondo intero.
Ma la zona di Töölö non è un’eccezione ad Helsinki. Anche passeggiando per zone più residenziali, stretti tra i tipici palazzi con mattone a vista, l’impressione è quella di essere in una città che esplode di vita senza diventare scomoda, caotica, snervante.
La zona più turistica e viva è sicuramente quella del porto nel quartiere Katajanokka Skatudden. Rilassarsi sul molo mangiando qualche specialità locale presa al mercato Kauppatori è il modo migliore per evitare i prezzi alti dei ristoranti; se vi sentite abbastanza eretici c’è anche il banco del kebab di renna (io l’ho assaggiato, è una turistata, ma è bello raccontarlo).
Dal porto, volgendosi a nord, è ben visibile lo scambio di sguardi delle due chiese principali di Helsinki: la Cattedrale di Helsinki, luterana e bianca, e la Cattedrale della Dormizione, ortodossa e dal colore del laterizio tipico di molte chiese baltiche. Entrambe sono poste su piccole colline e, raggiungendo una delle due, è possibile osservare direttamente l’altra sorgere sopra i tetti della città. La zona della Cattedrale della Dormizione, ovvero la piccola penisola di Katajanokka accanto al porto, è una delle più pittoresche della città, attraversata da una piccola rete di canali e sovrastata dal cumulo roccioso su cui poggia la cattedrale. Passeggiare su una delle piccole strade lungo il mare è uno dei modi migliori per godersi l’inspiegabile senso di calma che riesce a donarci lo sciabordio pacato del Baltico.
Lasciate per la luce del pomeriggio la cosa più bella. Emerge nel mezzo di una piazza sulla sommità di un lieve colle, a tre chilometri circa dalla via principale di Mannerheimintie, una delle chiese più suggestive e singolari del mondo: la Temppeliaukion Kirkko.
Questa infatti è costruita sotto la roccia che copre la piazza, una vera e propria collina su cui è possibile camminare e che pare impossibile che nasconda una chiesa sotto di essa. Solo la vetrata che circonda la sommità della cupola permette di far entrare il sole nella Temppeliaukion Kirkko, scolpendo i profili interni con la tenue luce del tramonto.
Difficile descrivere l’atmosfera sospesa, quasi mistica, che si respira all’interno della chiesa sotto la roccia, tra il bronzo del soffitto e la porpora delle panche, accompagnati dalle note dell’organo. Se ci si ricorda di essere sotto una collina di roccia nel mezzo di una capitale europea tutto diventa ancora più surreale.
Una volta usciti camminare sul tetto della chiesa è uno dei modi migliori per captare lo spirito di Helsinki in pochi minuti: la roccia si mischia all’asfalto in mezzo a un quartiere residenziale, schiere di palazzi novecenteschi in mattoni, che altrove sarebbero stati alienanti, digradano dalla collina verso il mare, brillando in color granata sotto il blu ultramarino del cielo scandinavo.
Non sai esattamente cosa te lo fa pensare, ma forse in fondo qui davvero ci vivresti.