Guida di Milos | Le spiagge e il tramonto migliore

Guida di Milos | Le spiagge e il tramonto migliore

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Firopotamos

Perché è meglio di Santorini: perché è meno turistica e più varia. Ci puoi trovare il paesino cicladico, così come la casetta remota lontano da tutto; ci puoi trovare spiagge rocciose e sabbiose e tutte le varianti in mezzo.

Perché è meglio di Mykonos: perché non avete più vent’anni, dai, non fatemi essere cattivo!

Poliochorio
Niente male questo mare!

Introduzione

Siamo capitati a Milos un po’ per caso, su consiglio di amici, senza conoscerla. Si tratta di un’isola delle cicladi, vulcanica, arrotolata intorno ad un’ampia baia centrale. Il paesaggio è brullo, punteggiato di macchia mediterranea, olivi e viti, di paesini bianchi e azzurri e piccole cappelle ortodosse, che spuntano sui rilievi montuosi.

Ci sono pochi supermercati (ne abbiamo contati 3) e qualche bottega a conduzione familiare, non esattamente fornitissime. Se dovesse venirvi voglia di avocado alle 3 del mattino, ecco, mi spiace. L’isola è diventata turistica solo da pochi anni. Originariamente, si tratta di un’isola che ha sempre vissuto dell’estrazione e delle miniere. Fin dai tempi degli antichi greci, qui si estraeva ossidiana, poi quarzo, zolfo e altre pietre. Ancora oggi, l’industria estrattiva rimane la principale, nonostante il turismo stia iniziando a diventare molto importante.

Le strade sono solo parzialmente asfaltate, motivo per cui, col senno di poi, consiglio di noleggiare un 4×4 per poter raggiungere anche le spiagge più remote (quelle dell’ovest). Noi, sprovveduti, abbiamo preso una 500 ibrida rossa, che fa molto dolce vita, ma sullo sterrato non è il massimo. Tutto quello che vi racconto, tuttavia, è stato fatto con la nostra macchinina. Quindi, è fattibile in maniera abbastanza facile. Il nord è la parte più abitata e turistica: qui si trovano i paesi più grandi e le spiagge più famose; il sud è più selvaggio e verace, meno gente, più sterrato, pochi paesi; l’ovest è quasi disabitato e troppo selvaggio per avventurarsi con una machina come la nostra, purtroppo. Per andare ad ovest viene consigliato dai locals di usare solo 4×4 e fuoristrada. Ci torneremo la prossima volta, attrezzati!

Agia Kiriakis
Il paradiso di Agia Kiriakis

 

Per le strade, vi capiterà di incontrare diversi animali: le capre, ovviamente, onnipresenti, ma anche lepri, uccelli vari (pernici). E ovviamente i gatti, che sembrano essere ovunque. Non sterilizzati, si riproducono (come conigli) e in ogni taverna avrete il gattino che vi passa tra le gambe chiedendo un pezzo di carne.

Per quanto riguarda il cibo, le taverne sono tutte molto buone. Non aspettatevi grandi quantità di pesce: i greci, come già insegna Omero, sono un popolo prevalentemente di pastori: nell’Odissea i banchetti sono sempre a base di carne. E Milos non fa differenza. Troverete qualche pesce qua e là, ma è soprattutto la carne (gyros, souvlaki, agnello, montone) che fa da padrone. Se ad Atene vi omaggiano in tutte le taverne dell’acqua, che di solito non viene neppure conteggiata nel conto, sull’isola l’acqua è preziosa. Ma spesso le taverne vi offriranno a fine pasto dell’anguria, che cresce sull’isola.

 

Paesi da vedere e taverne dove mangiare

Il paese principale è Adamantas, super turistico, invaso dagli americani. Qui si trova il porto principale, dove arrivano i traghetti da Atene e da Santorini, e dove si noleggiano le auto. Ecco, è più che sufficiente come visita. Anche qui si possono trovare delle buone taverne, come Zygos, un grill di ottima carne greca a conduzione familiare un po’ fuori dai radar turistici.

I paesi maggiori si trovano tutti nella parte nord, abbarbicati sulle pendici dei rilievi montuosi oppure a livello del mare, a sfioro dell’acqua. Plaka è il cuore del turismo. Pieno di americani e di tutto quello che vi aspettate di trovare in un paese cicladico: basse case banche e azzurre, piccole stradine tortuose piene di negozietti e di taverne; una bella chiesa ortodossa e un castello veneziano. Vi diranno che il miglior tramonto si vede da qui. Cazzate. Leggete oltre e vi daremo il miglior sunset spot dell’isola. A meno che non vi piaccia guardare il tramonto con orde di americani che fanno i TikTok; in questo caso, è perfetto. Dove mangiare: a Diporto abbiamo mangiato un’ottima capra locale. Consigliato.

Klima
Klima al tramonto

 

Appena sotto Plaka si trova Tripiti, molto più tranquillo, molto più tradizionale. Un paio di strade che passano fra basse case bianche, qualche taverna, e qualche reperto archeologico. È da qui, infatti, che si può arrivare (a piedi) fino al luogo di ritrovamento della Venere di Milo, che ovviamente è al Louvre, ma viene qui ricordata con una copia, al teatro romano di Milos (molto ben conservato e dove ancora si fanno rappresentazioni) e alle catacombe romane. Consiglio culinario: la taverna Methismeni Politia, che affaccia sul tramonto.

Ai piedi di Plaka e Tripiti, sul mare, si trova Klima. Case colorate di pescatori a sfioro sul mare, molto caratteristiche: si passa davanti all’ingresso di ogni casa, su un percorso su cui ribattono anche le onde del mare. Se le onde sono particolarmente forti, l’acqua non solo vi bagna i piedi ma entra nell’ingresso delle case stesse! Anche da qui si può godere un bel tramonto, direttamente dall’acqua. Il paese è minuscolo: c’è un solo bar/ristorante, che puntualmente risulta pieno all’ora del tramonto.

Sempre a nord, si trova Firopotamos, minuscola località molto fotografata, anche questa sul mare. È dotata di una piccola spiaggia (se volete rimanere qui, andateci al mattino) e di un paio di ottimo punti per fare le fotografie al mare.




Seguendo la costa, si arriva a Pollonia. Pur essendo un centro più grande, rimane relativamente fuori dal turismo di massa e quindi risulta molto tranquillo. È dotato di una spiaggia, fornita di alberi sotto cui ripararvi dal sole (SPOILER: fa caldo) ed era in origine un villaggio di pescatori, come ricordato anche dai polpi appesi ad asciugarsi al sole. Qui potete trovare anche del buon pesce: noi ci siamo fatti tentare dal polpo di Akrotiri. Qui, inoltre, si trova l’unica cantina dell’isola, la cantina Kostantakis, scavata nella roccia calcarea. Si può fare la degustazione di vini locali, tutti derivati da uve del luogo, fra cui l’uva di assyrtiko è quella più importante. Uno dei migliori rosé mai assaggiati e uno strepitoso Retsina, il vino addolcito con la resina tipico delle tavernacce greche. Purtroppo non spediscono, poiché la produzione è troppo piccola: se avete spazio in valigia, prendete qualche bottiglia!

Firopotamos
Firopotamos dall’alto

Al sud, gli agglomerati di case quasi mai raggiungono la dimensione di un vero paese: il sud rimane più selvaggio ed autentico. Passerete spesso da Zefiria, unico paese degno di questo nome al sud: una bella chiesa e una taverna, Zykos, dove i locals passano le serate. Si mangia comunque molto bene, in maniera verace e semplice.

Ultimi due consigli culinari, fuori da qualunque paese o simili. Non distante dall’aeroporto, su trova una taverna a conduzione familiare che affaccia sul mare, ottima per il tramonto. Si chiama Lliovasilema ed il cibo è ottimo. Ma non abbiate fretta! Né troppa fame. Il servizio è spesso lento, come le giornate afose sull’isola.

Ultimo avamposto prima del selvaggio ovest, infine, è la taverna Empourios: per raggiungerla serve seguire una strada sterrata, che scende a strapiombo sul mare (senza guardrail o altre protezioni), completamente buia di notte. Ma la difficoltà è ben ricompensata: la taverna è ottima, sul mare, con le onde che entrano a bagnarti i piedi (sì, andate con le ciabatte) e i gatti che le scansano.

 

 

E ora le spiagge

Come dicevano, le spiagge del nord sono le più famose; quelle del sud sono più selvagge e meno turistiche; quelle dell’ovest non sono raggiungibili se non con un fuoristrada. L’acqua è splendida ovunque, anche al porto, cristallina e turchese. Ovunque andrete, troverete un mare meraviglioso. I locals dicono che ci sono più di 70 spiagge con un nome; e chissà quante altre senza nome, sconosciute, in cui imbattersi per caso prendendo la mulattiera sbagliata che Google Maps vi suggerisce.

L’isola d’estate è spazzata dal Meltemi, il vento del nord. Vi consigliamo di munirvi di una app dei venti, tipo WindFinder (che serve per trovare i venti, ma noi la usiamo pure per evitarli!) perché quando soffia il Meltemi il mare delle spiagge de nord potrebbe essere più mosso, mentre quelle a sud sono maggiormente riparate.

 

Spiagge del nord.

Togliamoci subito un sassolino calcareo dalla scarpa: Sarakiniko, la spiaggia più famosa, quella lunare, una stretta gola fra bianca roccia calcarea. È molto affascinante, l’ambientazione molto bella. Ma è anche l’unica spiaggia che abbiamo trovato francamente sporca. Per la conformazione della stessa e per la presenza massiva di turismo, mozziconi e plastica sia sulla spiaggia che in mare sono molto frequenti. Troppo frequenti. È bellissima da vedere, ma andateci al mattino presto perché poi si guasta.

Plathiena: una piccola baia chiusa fra due costoni di roccia. Ci si arriva direttamente con la macchina, c’è una taverna; consigliata per famiglie. Ha anche l’accesso all’acqua per i disabili!

Firopotamos: come dicevamo, piccolissima. Arrivate presto oppure fermatevi solo per le foto.

Algomandra: bella spiaggi da cui si accede ad una minuscola baia riparata sotto una sorta di grotta calcarea. Non lasciate il borsone sotto la grotta perché l’acqua arriva e ve la porta via (abbiamo visto inseguimenti di borse e ciabatte nel mare).

Pollonia: altra spiaggia molto comoda, ombreggiata, adatta a tutti, con molte taverne ad un passo.

Sarakiniko
Sarakiniko abbacinante

Spiagge del sud

Il sud è più selvaggio e molto meno turistico. Troverete delle spiagge bellissime e quasi deserte, dove passare la giornata, raggiungibili con uno sterrato accettabile e non troppo complesso.

Paleochori: ampia spiaggia sabbiosa, ben servita, facilmente raggiungibile con la macchina. Acqua cristallina, che digrada abbastanza rapidamente.

Agia Kiriaki: bellissima spiaggia (forse la migliore, per noi) di ciottoli bianchi e sabbia, facilmente raggiungibile in macchina. C’è una taverna. L’acqua turchese e piena di pesci digrada abbastanza rapidamente. Abbiamo avuto la fortuna di trovare alloggio a 1 minuto da questo angolino di paradiso! Da qui, inoltre, partono le gite in barca di mezza giornata, assolutamente consigliate perché vi permettono di vedere due altre location stratosferiche: Kleftiko e Gerakas.




Gerakas: bellissima spiaggia sabbiosa, raggiungibile sono con la barca. Tutto il sud è ancora attivo in termini vulcanici, con piccole solfatare subacquee vicine alla costa, ma qui è particolarmente attivo. Nelle basse acque della spiaggia, è facile sentire delle zone più calde, con la sabbia che inizia improvvisamente a scottare sotto le vostre mani.

Tsigrado: splendida gola con acqua cristallina, minuscola ma bellissima. Si raggiunge con la macchina un parcheggio; dopodiché, bisogna scendere in una stretta fenditura nella roccia friabile (si scende uno alla volta) e calarsi da due scale a pioli, che non trasmettono esattamente un senso di stabilità! Ci è capitato di vedere turisti che rinunciavano all’ultima discesa, quella più alta! Ma la difficoltà è ampiamente ripagata dalla bellezza del luogo. Dal momento che è molto piccola, è meglio arrivarci presto al mattino.

Tsigrado
Tsigrado vista dalla mare: la vedete la scaletta storta??

Friplaka: accanto alle difficoltà di Tsigrado, c’è il ristoro di Friplaka. Lunga spiaggia sabbiosa, con acque cristalline che rimangono basse per molti metri. Si può percorrere la costa rocciosa per raggiungere una seconda parte della spiaggia, oltre uno spuntone di roccia, più remota e meno frequentata. Ottima per passare pomeriggi interi a mollo!

Provatas: spiaggia di sabbia, attrezzata; mare basso per decine di metri. Se volete la comodità senza rinunciare alla bellezza del paesaggio.

Kleftico: ultima ma non ultima del sud. Raggiungibile solo via mare, si tratta di una zona di roccia calcarea che forma pinnacoli, grotte e isolotti, che spuntano da un mare incredibilmente limpido e cristallino. Ci siamo divertiti a nuotare in ogni anfratto, in ogni caverna e ponte di roccia. Probabilmente una delle acque più belle di tutta l’isola, un piccolo paradiso per nuotare.

 

Le vecchie miniere di zolfo. Avete mai visto l’acqua del mare tingersi di giallo? Tiorichia, una spiaggia sperduta a sud est, merita una menzione a parte. Si trova all’interno di un sito minerario, abbandonato alla fine degli anni ’50. Per raggiungerla, si prende la strada asfaltata a est di Zefiria (NON credete a GoogleMaps che vi propone altre alternative. Mente. Passate da Zefiria!) e poi si scende lungo una sterrata non agevolissima. Nel caso vi sentiate pavidi, come noi, l’ultimo chilometro lo potete fare a piedi! La spiaggia è ai piedi della vecchia miniera di zolfo, con cunicoli tuttora aperti da esplorare (se avete delle scarpe; sconsigliate le infradito!). Gli edifici della miniera sono ancora lì, diroccati e pericolanti. L’area è costellata di vecchi macchinari arrugginiti, che sorgono come idoli pagani lasciati o vestigia di un tempo ormai per noi incomprensibile. La stessa sensazione dei manufatti alieni di Picnic sul ciglio della strada dei fratelli Strugackij. Il colore dell’acqua è influenzato dall’importante quantità di zolfo delle pietre e si tinge di strane sfumature giallastre, che conferiscono al luogo un aspetto ancora più alieno. Vale l’esperienza, nonostante non sia proprio agevole da raggiungere.

Tiorichia - Old sulphur mines
Le vecchie miniere di zolfo

Il miglior sunset spot

Ve l’avevo promesso, eccolo. Lasciate stare Plaka e scendete a Tripiti. Seguite la strada verso l’antico teatro romano: da qui, raggiungete il luogo in cui è stata trovata la Venere di Milo. Vi troverete in mezzo a campi e pascoli di capre. Dovreste vedere una piccola cappella, dedicata a Sant’Elia, in cima ad una collina. C’è una scala di pietra che sale fino alla piccola chiesa, partendo da un pascolo di capre. Qui, vi troverete davanti al tramonto, praticamente da soli, immersi nel silenzio, e potrete ammirare il sole che si immerge nell’Egeo, la corsa del carro di Apollo che finisce nel regno di Poseidone.

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tramonto
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