Guardare all’insù al Macanudo di Lione
Macanudo é un termine colloquiale in America Latina che si riferisce a qualcosa di magnifico, fantastico, ma che può anche semplicemente essere la risposta presabbene a “come va”, “come ti senti”. .. ed é un aggettivo che calza a pennello per questo scaffale di America Latina fatto a bar, che riassume la straordinarietà e la bellezza del quotidiano in un menù. Anzi in due.
Si perché il Macanudo é un posto tutto particolare, e decisamente eclettico. Tale un bambino con gli occhi sognanti, non ha ancora deciso bene cosa fare da grande e, quindi, fa di tutto con enorme passione. E’ un bistrot, libreria, bar, sala concerti/proiezioni, sala da (ma)tè.
E, enfant prodige, tutto gli riesce benissimo. Perché dietro c’é un’idea forte che fa da filo conduttore per tutte le altre: condividere e nutrirsi di cultura Latino Americana, in tutte le sue più variegate forme. Far vivere dunque il luogo con iniziative di ogni tipo, creare ispirazioni, considerare i clienti quasi come visitatori di una mostra, ai quali consigliare il meglio e dare fiducia.
Si perché al piano soppalcato del Macanudo, là dove tra le altre cose c’é il divano a pois più comodo del West, sono esposti in scaffali di legno i libri in vendita. Libri nuovi che siete liberissimi di consultare in loco, a patto di non sporcarli con la vostra enchillada giusto unticcia al punto giusto. Nelle grandi casse di legno trovate tutti i fumetti, invitantissimi al punto che cominciate a sperare che i vostri amici siano in ritardo per l’aperitivo, e che potrete invece sorseggiare maté catapultandovi in una storia a colori. Tra i tanti titoli, spicca la collezione di Liniers (al secolo Riccardo Siri), che si intitola appunto Macanudo, e che ha contribuito a far sì che questa parentesi di Latinità si chiamasse proprio così. Col suo accento spagnoleggiante la cameriera mi spiega che la coppia che ha dato vita al bar era rientrata da Buenos Aires con una valigia piena delle strisce di Liniers, e che i luoghi di incontro argentini sono stati l’epifania che li ha spinti a credere veramente in questo progetto.
Aperto dalle 11 di mattina fino a notte fonda, per ogni fascia oraria ci sono specialità da degustare imperativamente. A pranzo c’é il menù con le empanadas, per il primo pomeriggio delle tisane favolose, per l’aperitivo tutte le birre sudamericane che volete, e pure il Clubmaté, una specie di gazzosa alle foglie di Yerba Maté. E per le serate da animate discussioni filosofiche e/o danze, ci si vizia con il Pisco Sour, di gran lunga il cocktail simbolo del Macanudo. Si tratta di uno schiumoso e rinfrescante frullato di lime, zucchero di canna, albume (!) e pisco, of course. Non mi sbilancio sulle origini della ricetta, né tantomeno sull’acquavite pisco, ché al bancone del bar mi hanno fatto capire che é una questione molto sensibile tra Peruviani (che l’hanno eletto a bevanda nazionale) e Cileni. Il consiglio d’amico del sudamericano che me l’ha servito é: se sei in Cile dì che é cileno, se sei in Perù che é peruviano.
Facile, ma se sono al Macanudo, fisicamente in Francia, ma con tutto il resto in tutto il Sud America, che faccio?! Il secondo menù é scritto bianco su nero su un’ardesia alta quanto me. Ci sono annotati tutti gli appuntamenti del mese, mescolando spagnolo e francese in modo geniale. E’ un trionfo di eventi, tanti concerti, un paio di presentazioni di libri, proiezione di cortometraggi e dj-sets.
Ce n’é per tutti i gusti, come le empanadas. E come se non bastasse, l’ingresso é gratuito.
Quindi bisogna arrivare presto per prendere i posti migliori (per i concerti di bossa nova i tavoli alla terrazza danno la migliore visibilità sulla scena). Ed é lì che sarete contentissimi di dover aspettare tutti i ritardatari sfogliandovi una raccolta di poesie, un fumetto o un capolavoro della letteratura sudamericana.
Mica é bella la vita?! Que aproveche!
Macanudo é a Lione, per più info, più ricette, più foto eccovelo qui.
Elisa Cugnaschi