Give Me 5 (Malvasia Edition) | Vol. 12
Sei Luglio Duemilaquindici.
Mi sono svegliata con il ribrezzo dei lunghi periodi. Una sorta di Jack Frusciante è uscito dal gruppo con 10 anni di ritardo. Pensavo di averla superata. E invece.
Ho scelto le canzoni mentre mi stavo squagliando a Milano.
Ho sognato un igloo in mezzo a Porta Romana e ho combattuto contro orde di zanzare tigre che solo in Pianura Padana.
Ovviamente ho perso. Miseramente.
Pensieri in disordine di una giornata di inizio Luglio.
(poi mi spiegate che fine ha fatto Giugno perché io mica l’ho visto).
Playlist interamente italiana, evento più unico che raro.
Il fil rouge è un bicchiere di Malvasia. Fedele alleato di serate malinconiche che non voglio finiscano con un sapore amaro.
Un po’ come quelle sere in cui ti chiedi se la festa è già finita o se deve ancora iniziare.
Franco Battiato | Cuccurucucù
Questo è un piccolo presente per il nostro Jay, che un paio di settimane fa è andato al concerto di Battiato e il buon Franco non gli ha suonato Cuccurucucù. Non si fa, per Dio. Non si fa. Il povero Jay ha annegato la sua tristezza esistenziale in litri di Beck’s, dovevo fargli tornare il sorriso. Prossimamente su questi schermi, potrete devolvere il vostro 5×1000 alla ONLUS “Dona un sorriso a Jay Paloma Bargiani”.
Lucio Dalla | Canzone
Classicone. Il testo è di un giovanissimo Samuele Bersani che solo un anno prima, nel 1995, dominò le classifiche con Spaccacuore. Il risultato della combinazione dei due artisti, mentore e allievo, è straordinario e conferma sia le capacità cantautorali di Bersani sia l’originalità di Dalla nel sapere interpretare in chiave moderna un’iper-inflazionata serenata d’amore.
I Cani | Storia di un artista
Contenuta nell’album Glamour, uscito nel 2013, racconta la Storia di un artista della “Milano per bene”. Non serve Sherlock Holmes per cogliere i volutamente malcelati riferimenti alla biografia di Manzoni, “quello vero, Piero” come canterebbero i Baustelle. “Eri un genio e un artista, eri ricco e viziato, eri un vero profeta, eri un alcolizzato”: difficilmente i compendi Bignami avrebbero potuto riassumere meglio la figura del nostro Piero. No, non quello che va in guerra. Resta da chiedersi se nel mirino dei quadrupedi indie-electro-pop ci fosse davvero Manzoni o, piuttosto, la presunta superiorità dell’intellighenzia di più ampio spettro.
Levante | Ciao per sempre
Ciao per sempre è uscito lo scorso 27 marzo e non sono ancora riuscita a stancarmi di ascoltarla. Il primo singolo estratto da Abbi cura di te, il suo secondo album, mi ha conquistato sin dalle prime note. La ragazza di “che vita di merda” (Alfonso, ndr) è cresciuta, non serve più il Manuale Distruzione, ora si prende cura di sé: titolo puntuale di un disco che suona come il consiglio di una sorella maggiore. Ciao per sempre racconta di un amore finito, una canzone velatamente malinconica, attutita da un ritmo tutt’altro che struggente, rivelandone al tempo stesso la vena incredibilmente umana, empatica come soltanto i testi di Levante riescono ad essere. Penso spesso che i testi delle sue canzoni potrebbero essere letti nelle classi del liceo, come poesie moderne. Giù il cappello per Levante, signore e signori, che ci insegna a trasformare un addio in un ciao… per sempre.
Marta Sui Tubi | La Spesa
È il 6 luglio. Per motivazioni troppo lunghe perché abbiate la pazienza di leggerle, mi piaceva l’idea di aggiungere La Spesa alla playlist di oggi. Prendetela come una sorta di piccolo tributo a questa giornata. Folk melodico, saltiamo indietro fino al 2008 con un album che si intitola Sushi e coca: e come fai a non amarli? Curioso come poche righe in musica pensavo potessero racchiudere tutti i drammi dei miei vent’anni:
“Un’altra sera a casa a masticare noia e surgelati
La tv vomitava vacui colori, la luce dei pensieri è spenta
Programmerò il mio umore artificialmente e scriverò
un saggio su come perdere
tempo senza sprecare nemmeno un minuto.”
Momento amarcord, certo, ma con un bicchiere di Malvasia me la riascolto volentieri. Con un sorriso dolceamaro.
++ Bonus Track ++
Francesco Guccini | Autogrill
Niente, non esco dal loop gucciniano da non mi ricordo nemmeno che giorno fosse. Sta di fatto che ho dovuto obbedire all’imperativo morale, vagamente kantiano, di riservargli un posto d’onore nella playlist di oggi. Avete presente quando il silenzio è scalfito solo dalle vostre chimere che tracciate con un dito dentro i cerchi del bicchiere (di Malvasia)? Ecco. Definita da Guccini stesso come “la canzone più misteriosa in assoluto”, correva l’anno 1983 e Autogrill lasciava la sensazione atemporale di un amore a portata di mano, così vicino che pare di poterlo toccare e, invece, sfugge tra le dita.
“Non la vedi, non la tocchi, oggi, la malinconia? Non lasciamo che trabocchi, vieni, andiamo, andiamo via…”
Anche la mia playlist d’atmosfera termina in un cigolio; mancano all’appello lo sgocciolio, l’acciottolio e la coppia di sorpresa.
Nel dubbio, versatevi altro Malvasia.
Più probabilmente, nel mirino dei Cani, c’erano loro stessi.
Grazie per il regalo a sorpresa, ma soprattutto per l’istituzione della ONLUS: da queste parti c’è un disperato bisogno di sghei. Un appello ai lettori: donate, donate, donate. È per una buona causa. #SAVEJAY
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