Give Me 5 | (Recollecting in Tranquillity Edition) | Vol. 131

Give Me 5 | (Recollecting in Tranquillity Edition) | Vol. 131

“Tu sei come la rondine

che torna a primavera.

Ma in autunno riparte;

e tu non hai quest’arte”

Umberto Saba, A mia moglie

Festeggio con voi il mio ventisettesimo anno di vita e dopo questa affermazione importante, non so bene cosa aggiungere. Metterò una pausa, perché mi sono già esposta più del dovuto. E quindi.

  • Horses | Patti Smith

Ecco, questo è uno scarno sommario di tutto ciò che ho imparato: non si sfugge al proprio karma agreste. Non si scappa ai richiami gucciniani della parietaria attaccata ai muri, sono i piccoli dubbi che accumuli da anni sotto il letto, insieme alla polvere e alle malinconie, che ti acchiappano per gli alluci quando meno te lo aspetti e ti chiedono un tete a tete decisivo, un confronto apocalittico, un appuntamento. Niente di fetish, o quasi.

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  • Cinder and Smoke | Iron & Wine

Riflettere e maturare, e aspettare. Cosa, non lo so nemmeno io. Forse una rivoluzione rimandata per anni, o l’innalzamento dei dazi doganali. L’olio nuovo. Forse finalmente la quadratura del cerchio, la fine del pagamento in scomode rate del peso di una testa creativa. Ha un suo peso e un suo costo specifico, la creatività, scritto in Helvetica 8 sul fondo di un foglio che ti hanno fatto firmare quando sognavi di fare l’archeologo o la scrittrice.

 

  • I’ve been to the Mountain | Kevin Morby

Una playlist per chi ha voglia di ridisegnarsi e di togliersi lo sfizio di parlare con gli spettinati, piccoli e pelosi demoni dentro l’armadio. Una playlist per chi non quadra. Per chi è bravo in quello che fa e tutti lo cercano e tutti lo vogliono, ma da sempre e per sempre non rientra nel sistema.

Ho provato a parlare di un mondo senza produzione, al centro del quale ci sia il sociale e non il consumo. Mi hanno guardata e detto “Lei è uno spirito inquieto”. O forse deve crescere. O forse si deve arrendere. Torni a fare la rappresentante di istituto. Peccato, sembrava proprio una ragazza in gamba.

  • L’automne est las | Manu Chao

Volevo prendere del tempo per riflettere su questo sistema di produzione, di oggettistica e acquisto. Volevo leggere “The Ecology of  Freedom” e  Rosa Luxemburg ed Eric Fromm prima di arrendermi alle quaranta ore lavorative. Al sentirmi riconoscente perché ho avuto il meglio del meglio, e ora mi comporto da ingrata.

  • Mitski – Happy – 

Alla ricerca di una macchina nuova. All’allevamento industriale. All’easy talking quando fuori piove e te non hai niente da dire, a parte che sei accidentalmente atterrata qua mentre eri in viaggio per un altro universo, motore in avaria, collegamenti interrotti, nebbia autunnale. Ai rapporti consumativi. Ai confini chiusi. Alle bibite gassate. Alle spiagge invase dalla plastica. All’attesa del weekend e dei trenta giorni di ferie. A prestare il mio cervello e la mia sconclusionata persona a un grande fine ultimo. A essere tonica e sorridente, perché questo è il luccicante, plastificato, prodotto che rappresento. Ma oggi è il mio compleanno. Oggi sono pigra.

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