Give Me 5 (La Trappata Edition) | vol.57

Give Me 5 (La Trappata Edition) | vol.57

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Settimana 18-24 luglio 2016

I cistercensi della stretta osservanza, o trappisti (in latino Ordo Cisterciensis Strictioris Observantiae), sono un ordine monastico di diritto pontificio: i monaci trappisti pospongono al loro nome la sigla O.C.S.O.

Il trap è un genere musicale che si è originato a cavallo della metà degli anni 2000 nel sud degli Stati Uniti d’America, attingendo dal miami bass e ispirandosi al southern rap,[1] per poi prendere forma negli anni successivi in tutti gli Stati Uniti e l’Inghilterra.

I trappisti si dedicano alla vita contemplativa:[1] sono religiosi di clausura dediti alla preghiera, sia individuale che comune, alternano gli studi e il lavoro manuale, specialmente agricolo (alcuni monasteri sono rinomati centri per la produzione di olio, vino e birra). Ogni monastero è canonicamente autonomo, ma tutti sono legati all’ordine per la comune origine e tradizione e per l’osservanza delle stesse costituzioni.

La trap (si aggira attorno 140 bpm) si caratterizza per l’utilizzo massiccio della drum machine Roland TR-808 o di macchine ad essa affini e presenta una struttura ritmica aggressiva, sincopata, per lo più cadenzata dalla caduta del rullante sul terzo quarto della battuta (elemento in comune con la musica dubstep) e un suono aggressivo composto da basso profondo tipicamente dub, tastiere e spesso anche da parti vocali, che però solitamente hanno una funzione di mero accompagnamento sonoro e sono interessate da pitch.

Noto col diminutivo di Trap e definito da Salvatore Lo Presti il tecnico più rappresentativo del calcio italiano del secondo dopoguerra, è uno dei teorici e massimi interpreti della Zona mista,schema tattico che coniuga le caratteristiche di catenaccio e calcio totale;[3] è l’allenatore italiano più vittorioso a livello di club nonché uno dei più titolati al mondo[4] avendo conquistato i campionati di lega d’Italia (un record di sette), Germania, Portogallo e Austria (uno a testa) per un totale di dieci titoli nazionali.

Intrappolati nella trappata.

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Tedua | Buste della spesa

« Chiedersi perché […] Genova sia l’epicentro storico della musica d’autore italiana e fucina ineguagliabile di talenti è un po’ come domandarsi perché i Beatles sono nati proprio a Liverpool e il Rock’n’Roll negli Stati Uniti. »
(La Repubblica[1])

La Scuola genovese è un movimento culturale e artistico sviluppatosi e radicatosi a partire dagli anni 1960 nel capoluogo ligure e prevalentemente legato alla canzone d’autore.

Marracash e Gué Pequeno | Salvador Dalì

Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech, marchese di Púbol (Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989), è stato un pittore, scultore, scrittore, fotografo, cineasta, designer e sceneggiatore spagnolo.

Dalí fu pittore abile e virtuosissimo disegnatore[1], ma celebre anche per le immagini suggestive e bizzarre delle sue opere surrealiste. Il suo peculiare tocco pittorico fu attribuito all’influenza che ebbero su di lui i maestri del Rinascimento[2][3]. Realizzò La persistenza della memoria, una delle sue opere più famose, nel 1931. Il talento artistico di Dalí trovò espressione in svariati ambiti, tra cui il cinema, lascultura e la fotografia, portandolo a collaborare con artisti di ogni settore.

Faceva risalire il suo “amore per tutto ciò che è dorato ed eccessivo, la mia passione per il lusso e la mia predilezione per gli abiti orientali”[4] ad una auto-attribuita “discendenza araba”, sostenendo che i suoi antenati discendevano dai Mori.

Dalí, dotato di una grande immaginazione e con il vezzo di assumere atteggiamenti stravaganti, irritò coloro che hanno amato la sua arte e infastidì i suoi detrattori, in quanto i suoi modi eccentrici hanno in alcuni casi catturato l’attenzione più delle sue opere[5].

Achille Lauro | Bonnie & Clyde

Achille Lauro (Piano di Sorrento, 16 giugno 1887 – Napoli, 15 novembre 1982) è stato un armatore, politico, editore e dirigente sportivo italiano.

La parabola della sua leadership politica fu l’espressione di un fenomeno politico-sociale definito come “laurismo”, caratterizzato dalla costituzione di “un esteso e ramificato sistema di interessi” su cui convergeva un largo consenso “di stampo populista fondato sul culto del ‘Comandante'”, appellativo con cui era chiamato dal popolo napoletano[1].

Ghali | Cazzo Mene

Picatrix è un’opera in lingua latina di fondamentale importanza per l’occultismo astrologico del Tardo Medioevo e del Rinascimento.

Si tratta di un libro tradotto dall’arabo nella Spagna dell’XI secolo.[1] Il titolo originale è Gāyat-al-hakīm, cioè il fine del saggio, scritto da Abū- Maslama Muhammad ibn Ibrahim ibn ‘Abd al-da’im al-Majrītī[2] , oriundo di Cordova morto nel 1007-8 d.C.

In base ai manoscritti latini l’opera risulta tradotta de arabico in hispanicum nel 1256 sotto il regno di Alfonso X di Castiglia, detto el Sabio. Il Picatrix latino ebbe un enorme diffusione durante tutto il Rinascimento: una copia del Picatrix era presente nella biblioteca del mago Cornelio Agrippa, ma anche del dotto Pico della Mirandola così come del pio Marsilio Ficino.

Il Picatrix non venne mai stampato, ma ebbe una grande diffusione manoscritta nel corso del XV e XVI secolo. Il libro contiene elenchi di immagini magiche nonché consigli pratici di magia, espressi nella cornice filosofica dell’ermetismo. «Questo trattato è dunque diviso in quattro libri e alcuni di essi sono, a loro volta, divisi in parti».[3]

Caneda | Unpodi

Fluxus è un network internazionale di artisti, compositori e designer conosciuti per aver mescolato negli anni ’60, diversi media e diverse discipline artistiche lavorando nel campo della performance, del Neo-Dada, del rumorismo, nelle Arti visive, nella pianificazione urbanistica, nell’architettura, nel design e nella letteratura.
Fluxus ebbe una corrente interna dalla sensibilità fortemente anti-commerciale ed anti-artistica.

Nel descrivere Fluxus viene spesso utilizzato il termine Intermedia, coniato da Dick Higgins per descrivere attività artistiche interdisciplinari di vario tipo. Fluxus fu poi fortemente influenzato dalle idee di John Cage sulla sperimentazione, che prevedeva l’inizio di azioni, senza sapere a quale risultato avrebbero eventualmente portato, dando così molta più importanza al processo di creazione che al prodotto finale[1].

Altra figura che influenzò il movimento fu l’artista francese Marcel Duchamp; ideatore del concetto di ready-made ed originariamente attivo nel movimento Dada, fu attivamente coinvolto anche in Fluxus[2]. George Maciunas, che del gruppo fu il fondatore, coniò il nome nel 1961 come nome della rivista del movimento[3].

Willy Smith | The Fresh Prince of Bel Air

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