Give Me 5 (Gosling Edition) | vol.55

Give Me 5 (Gosling Edition) | vol.55

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Settimana 4 - 10 luglio 2016

The Light of Your Dress_ College// Nightdrive With You_ Anoraak (Paura delle Tigri Remix)// Innocence_ Electric Youth// To The End_ Marsheaux// Nasa_ Futurecop!// Drive_ Nicolas Winding Refn con Ryan Gosling

Luglio, col bene che ti voglio.

Sento spari nella notte. O più probabilmente fuochi d’artificio. Fuochi artificiali. Fuochi finti. Non fuochi fatui, non tracce di spiriti, niente di trascendente, nessun messaggero di mondi paralleli o di mondi che sono qui e ora ma che noi non vediamo. Solo spari nella notte. E tu sei il mio personalissimo uno. Le capanne, una tribù.

Cullo la tua vanità, curo il tuo ego, lenisco le tue ferite, autoinflitte, menisco le tue salite, autosomministrate. Non è onesto voler fare l’autoscontro con la macchina di altri.

Quando ti vedo, vedo capricci e moda. Parole inutili e droga. Vaneggiamenti e atteggiamenti vani. Scomparti vuoti, cassetti piani. L’estrema materialità dei soldi e l’estrema sterilità di uno spirito sordo, che cerca se stesso invano e quando si incontra non si riconosce. O non vuole riconoscersi.
Non ti facevi così brutta, eh? C’era una volta una gatta che aveva una macchia nera sul muso e una vecchia soffitta vicino al mare, con una finestra a un passo dal cielo blu. 5.000 euro/mq.

Il luna park ha tanti giochi, ruote e luci. Questo soffitto viola, no, non esiste più.

Non cercarmi.

Trovare lodi e comprensioni assolute, a senso unico. Questo vuoi, giustificazioni. Senza fine, tu sei un attimo senza fine. Sei un legno consunto, un osso spolpato, un ghiacciolo sciolto, una bambina vecchia, un seno che così non si era mai visto prima. E io un accusatore stupido, un po’ bevuto e sdentato. Un marinaio al porto, che rimpiange la nave salpata e maledice l’equipaggio che non l’ha voluto. Lo stesso equipaggio che quando lo rivede a terra gli fa: “ehi, vecchio lupo di mare! Come butta? Raccontaci una delle tue storie affascinanti, dai.” E quando la storia finisce, ad ascoltare non c’è più nessuno. “Dannati voi.” E sputa. Puuuuu. E sputa forte. Pppuuuuuu. Ma perchè sei andata via? Mi son persa nella notte.

Quindi lasciamo stare tutto. Dimentichiamo le scadenze, i brogli elettorali e i sondaggi d’opinione. Le notti coi piedi freddi e le stufe a pellet. L’aria fresca e le persone condizionate. Scordiamo tutto. La chitarra, gli accordi e i disaccordi. La coda dell’elefante e pure quella del pianoforte. I sassi scagliati e i sassi suonati.
Sono stanco.

Ti saluto, con l’amore che solo io posso. L’amore ancora capace di essere tale, nonostante cortei, processioni e manifestazioni contrarie in piazza.

Ti saluto, e vado via. Tacchi a spillo e sguardo da star.

E tu, per Dio, non cercarmi. Non cercarmi più.
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