Give Me 5 (Deep Edition) | vol.29
Settimana 30 - 36 novembre 2015
Nelle profondità della musica. Per cullarvi in cose che non esistono, o che esistono male, deformi e bellissime.
Freaks di Tod Browning.
Suoni profondi, per persone profonde.
Le persone profonde non esistono. Eta Beta aveva una guaina retrattile calda e umida, gli squarci che abbiamo noi nel corpo non vanno abbastanza a fondo da assicurare una profondità.
Le nasche, i bulbi oculari, la cavità orale, lo sfintere anale e la vagina foderata sono simulazioni cibernetiche di spazi tutto sommato angusti. Le cibernatiche. Mica viaggi periastrali.
Ecco, di sicuro esistono i buchi neri e la Nasa. Le persone profonde, quelle, non lo so. Ché spesso, poi, a essere profondi si recita a fatica, s’indossa la maschera della profondità per mentirci quanto siamo piatti, 2D, qualche semina di pixel sfuocato, nulla più. Zelda. La chirurgia estetica o un paio di tatuaggi non bastano.
“E allora 800 euro per la reflex, 200 per yoga e 300 per i peli del culo e 600 d’affitto per emanciparsi.”
Di fronte a questa verità non resta che il silenzio.
Le persone profonde non esistono, esiste la deep house.
Chaos in the Cbd | Midnight in Peckham
Un senzatetto post-moderno scrive un codice binario impregnato di rugiada mentre un pianista senza dita lo osserva dal monte di Venere a mezzanotte.
Bondax (Darius Remix) | All I See
Un’imbarcazione mesopotamica affonda nella solitudine di uno sguardo che si squaglia sulla luna.
Lovebirds con Stee Downes | Want In You in My Soul
Un belzebù distratto si dimentica l’anima nella valigia di una vergine nipponica dopo l’amplesso.
Moon Boots | Off My Mind
Una nonna racconta la storia del coccodrillo in lacrime che ballava tra le lenzuola del fiume.
Satin Jackets | You Make Me Feel Good
Una bambina del sud si sposa con uno sconosciuto nonostante sia innamorata degli orsi bianchi e le birre scure.