GiveMe5 (Autocommiserazione IT-Pop Edition) | vol. 156
Niente, mi è presa così: autocommiserazione totale. Sarà il caldo. Sarà la primavera con l’estate alle porte… [oddio, mo chi erano questi che cantavano sta roba?]. Sarà che qui c’è una capacità livello pro nel cacciarsi in situazioni da neuro e l’unico avviato sulla strada della psichiatria che abbiamo in redazione non vuole andare in conflitto di interessi. Sarà che lo scirocco soffia così forte che il cielo è giallo di sabbia del deserto e l’umidità è a livelli da sauna finlandese senza essere in Finlandia. Sarà che se aggiungo un altro punto vi sparate.
Ecco. Ma sarà che il Capo e la redazione di Sound si sono distratti un attimo e puff. Mi è scivolata fuori dalle mani una playlist di autocommiserazione pop italiana che un po’ le canti in macchina, un po’ ci fai la doccia, un po’ Bridget Johnes levate e làvate, un po’ speri che condividendole a ripetizione – tra un tweet sparato nell’aria come un razzo segnalatore qualunque e l’altro – poi passi (il messaggio). O passi proprio a te.
Ma no, non passa. Perché in fondo autocommiserarsi, a volte, è DIVERTENTISSIMO. Diciamocelo.
Quindi basta con sta storia che la Pausini* è da sfigati.
Smettetela di vergognarvi, che lo so che poi ai karaoke (che sono il nuovo must delle serate indie) la cantate a squarciagola.
*si informa la gentile clientela che – sempre all’insaputa del Capo e della redazione di Sound – potreste trovare addirittura due sue canzoni nella playlist che segue.
Laura Pausini – Non è detto
“A non rischiare niente non vai all’inferno e neanche sull’altare”.
Perché mettervi La Solitudine era troppo prevedibile e Marco ormai sarà andato in pensione con “quota 100”. Quindi sparatevi questo pezzo neoclassico (ove per “classico” si intende pre-2000).
Elisa ft. Calcutta – Se piovesse il tuo nome
“Non ci siamo mai detti le parole
Non ci siamo mai detti le parole giuste
Neanche per sbaglio
Neanche per sbaglio in silenzio”
Filo del ragionamento: forse se ci metto una canzone che ha dentro pure Calcutta si nota di meno. Conseguenza: pure sto testo bello però peso eh.
Marco Mengoni – Ti ho voluto bene veramente
“Sognando ad occhi aperti
Sul ponte di un traghetto
Credevo di vedere dentro il mare
Il tuo riflesso”
Il must. Da sentire attraversando la Manica a bordo del suddetto traghetto (clinicamente testato – ehm). Tuffo triplo carpiato assicurato. Ma va bene anche il ponte della Musica a Roma eh. O quello del Naviglio.
Tiziano Ferro ft. Carmen Consoli – Il conforto
“Per pesare il cuore con entrambe le mani ci vuole coraggio
E occhi bendati, su un cielo girato di spalle
La pazienza, casa nostra, il contatto, il tuo conforto
Ha a che fare con me“
Al netto del consueto paroliere Ferresco (alias: apri il dizionario a caso, trascrivi, metti in musica e boh, sicuro farà piangere), qui ci siamo proprio superati. Con il delizioso contributo di Carmen Consoli e del nostro dotto lacrimale, ecco il conforto (non nostro, ovviamente).
Laura Pausini ft. Ivano Fossati – Troppo Tempo
La punta di diamante di questa playlist che è iniziata come una boutade ed è finita come una cosa quasi seria.
“Che è troppo tempo che ti aspetto
È troppo tempo che ti voglio
Tu sai di cosa sto parlando
Mi fa sentire bene perfino il silenzio
Intorno a me”
Il testo del maestro Fossati che entra a un certo punto anche con la voce. Un duetto tra i più belli e sottovalutati della musica italiana recente (perché mai commercialmente sfruttato).
“Dio salvami oggi oppure quando vuoi
Restituiscimi all’amore quando vuoi”
Sì.