H 22:00, sono nel letto.

Con la stessa agitazione di Paolo Brosio preoccupato per il suo gatto che sanguina in diretta nazionale, dopo aver spizzato la libreria di Netflix per la ventordicesima volta ed aver preso una medaglia d’oro con punteggio massimo nel salto ad ostacoli per aver schivato la telefonata serale di Madre, mi assale il male di vivere della domenica, quello brutale, quello fastidioso, quello che credo abbia Rocco Casalino ogni volta che legge il suo nome sull’internet.

Perché domani è lunedì, di nuovo. E non è un lunedì qualsiasi, quello banale a cui siamo abituati, quello quasi rassicurante. Domani è il Blue Monday, ché per farvela davvero breve può essere riassunto come la digievoluzione del lunedì normale: insomma è un lunedì, certo, ma è un lunedì più stronzo.

Ma un lunedì può essere peggiore di tutti gli altri lunedì sparsi nei 365 giorni dell’anno? Fino a che punto può fare davvero schifo? Ed essendo il peggiore di tutti – in teoria – cosa devo aspettarmi? Posso sperare che sia l’eccezione e magari a sorpresa diventi il più bel lunedì mai avuto nella vita, oppure è proprio come viene descritto e basta, cioè una sediata dritta sulla schiena nuda?

The National | I Need My Girl
Nico | These Days
The Smiths | Please, Please, Please Let Me Get What I Want
Radiohead | I Promise
Elliott Smith | Between The Bars

 

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