Feynman, quando la scienza è divertente
Per questo appuntamento estivo voglio parlare di un’iniziativa che sicuramente accompagnerà le mie vacanze con nuovi e interessantissimi fumetti. L’edizione del sabato di Repubblica, in collaborazione con Le Scienze, per 8 settimane sarà accompagnata da un albo a fumetti, ognuno riguardante un importante scienziato, per comporre la collana “I Grandi della Scienza a Fumetti”. Oltre all’opportunità di reperire in edicola titoli non sempre rintracciabili nelle fumetterie, oltretutto a prezzo vantaggioso per un’edizione sicuramente dignitosa (una pecca: non mette adeguatamente in risalto i nomi degli autori), la collana permette di venire a contatto con alcune delle menti più straordinarie del genere umano attraverso un formato molto accattivante per il pubblico. Non smetterò mai di insistere sulle enormi potenzialità didattiche e divulgative del fumetto, che nel caso del primo numero della collana, “Feynman” di Jim Ottaviani (anche ingegnere nucleare btw) e Leland Myrick esula dalla pura pedagogia per presentarci il grande fisico Richard Feynman prima di tutto come persona e, solo in seconda battuta, come scienziato.
C’è da dire che il personaggio probabilmente rende più facile un racconto accattivante della sua biografia. Feynman è stato, infatti, un uomo animato da sempre da una sincera curiosità (e perspicacia) verso il mondo che lo circondava, oltre a nutrire innumerevoli interessi in campi anche molto diversi (per esempio era un bravo suonatore di bongo e provetto scassinatore di casseforti) e ad avere un senso dell’umorismo fuori dal comune. La sua vita, caratterizzata dalla continua ricerca della prossima avventura, è ben rappresentata nel fumetto, che salta continuamente da un episodio all’altro in base a successione cronologica o, a volte, solo per collegamenti logici. Leggendolo sono stata travolta dal ritmo velocissimo e incessante della narrazione e penso che questa scelta dell’autore sia volta anche al farci avere una percezione della velocità e dell’eclettismo con cui la mente di Feynman doveva lavorare.
Ma stavo parlando della sua incredibile biografia. Lo scienziato, talento matematico precocissimo, può vantare la partecipazione al progetto Manhattan, un premio Nobel per i suoi studi sull’elettrodinamica quantistica (o QED) e la risoluzione del mistero dell’esplosione del Challenger. Nel fumetto, ciò che viene messo più in risalto è la sua continua ricerca di un modo per rendere davvero comprensibile la scienza ai suoi studenti. Celebri sono, infatti, le sue lezioni all’università, che sono state raccolte in molti libri, diventati poi bestsellers. Sempre nell’ottica della sua ricerca sul rendere la scienza comprensibile, Feynman ha sviluppato la sua teoria dell’elettrodinamica quantistica sotto forma di “disegnetti strani” come diceva lui, che gli servivano a meglio illustrare le interazioni delle particelle che compongono materia e luce e, nonostante le iniziali reticenze, attualmente vengono utilizzati con il nome di Diagrammi di Feynman.
Soprattutto verso la fine del fumetto viene dedicata un’ampia sezione alla spiegazione delle basi dell’elettrodimanica quantistica. Ammetto che, nonostante l’estrema semplificazione, il tutto è risultato un tantino oltre la mia possibilità di piena comprensione, pur permettendomi di intuirne la genialità. Ma la cosa più importante che emerge dal racconto è la capacità rara dello scienziato di avere sempre uno sguardo alternativo sul mondo, un punto di vista completamente rivoluzionario ed è questo che lo ha condotto fino alle sue più brillanti intuizioni. Chissà cosa avrebbe pensato di essere diventato un personaggio dei fumetti? Dopo quello che ho letto, ho pochi dubbi a riguardo.
Penso che questo “Feynman” rappresenti la divulgazione scientifica proprio come dovrebbe essere fatta. E’ allo stesso tempo un racconto intrigante ed emozionante, e dona a una “fredda” teoria scientifica un volto molto umano e divertente. Serve ad intrattenere il lettore, ma anche ad informarlo, a lasciargli al termine della lettura qualcosa in più di prima. Sicuramente non è esaustivo per quanto riguarda l’elettrodinamica quantistica, ma non è un libro di testo, né tantomeno un saggio monotematico e, per fortuna, non cade nella pericolosissima trappola della pura (e noiosissima) pedagogia. Scusate, ma ora scappo perché vado a divorare uno di quei libri enunciati nell’interessantissima bibliografia commentata, perché voglio davvero saperne di più!
Testi: Jim Ottaviani
Disegni: Leland Myrick
Anno di pubblicazione in lingua originale: 2011
Edizione: Le lezioni de Le Scienze n.1 2017
Prima edizione italiana: 2012 per BAO Publishing