Fed Up
Fed Up è un illuminante documentario su un problema che, in America, viene ormai definito epidemico. Negli ultimi anni, nel paese delle democrazie e delle infinite possibilità, il telespettatore viene regolarmente bombardato da soluzioni per perdere peso, da apparecchiature ginniche casalinghe a cinture contenitive, da polveri magiche a trattamenti chirurgici: dietologi più o meno appartenenti alla categoria dei ciarlatani si arricchiscono spropositatamente: i supermercati espongono una miriade di prodotti low fat, low calories, 0% zuccheri, e via dicendo: eppure i bambini americani sono sempre più grassi.
Le linee guida del governo americano, le piramidi alimentari, e sopratutto l’amato slogan “eat less, exercise more”, essenzialmente incolpano il singolo individuo sovrappeso: “se sei grasso, è solo colpa tua, devi fare più movimento e mangiare un po’ di meno, non è così difficile!”.
Sono tutte sciocchezze.
Tra il 1980 e gli anni 2000 le iscrizioni in palestre americane sono più che raddoppiate, ma è raddoppiato anche il numero di persone sovrappeso, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui 2 americani su 3 sono obesi o sovrappeso. Come si spiega?
La giornalista Katie Couric intervista nell’ora e mezza del documentario quattro bambini obesi, per dare un volto al problema. Maggie ha 12 anni e pesa 96 chili: i dottori le dicono che deve fare più esercizio e mangiare sano e lei sta andando quattro volte a settimana in piscina (!) e cammina con i suoi cani. Eppure il suo peso rimane invariato. La mamma pensa di poter risolvere il problema da sola e le compra i suoi cereali preferiti in versione low fat, così come tutti gli altri alimenti industriali e ultra processati che riempiono la credenza.
Alla base del problema c’è questa ossessione del bilanciare le calorie: nutrizionisti indipendenti dal governo concordano sul fatto che sia assolutamente senza senso, in quanto se una persona mangia tot bocconi al giorno, e brucia con l’attività fisica tot -1, sarà presto o tardi sovrappeso. E naturalmente dottori e nutrizionisti e dietologi non vogliono scoraggiare grandi e piccini dal fare movimento: il fulcro del problema è che ciò che viene quotidianamente consumato dall’americano medio è talmente pieno di zuccheri da rendere il conteggio delle calorie impossibile. Ad esempio per “smaltire” un bicchiere di Coca Cola, un bambino dovrebbe pedalare la sua bicicletta per un’ora e mezza!!
Lo zucchero è ovunque, e in alimenti complessi, quindi privi di fibre, viene direttamente convertito in grassi. È così semplice da dare il capogiro. Eppure il governo, essendo schiavo delle multinazionali, non riesce a trovare il coraggio per avvertire la popolazione.
Michelle Obama cerca di combattere il problema dell’obesità infantile dai primi mesi della sua permanenza alla Casa Bianca: il suo lodevole progetto si è ben presto, per non dire immediatamente, trovato tra le ruote il gruppo Coca Cola, ad esempio, che si è prestato umilmente a questa campagna. La first lady è stata quindi prontamente zittita e il suo programma nutrizionale rivoluzionario si è dovuto reinventare a movimento per aumentare l’interesse dei bambini nel fare sport. Punto. Le multinazionali dell’industria alimentare spendono milioni di dollari ogni anno per finanziare studi pseudo-scientifici per dimostrare che non c’è alcun nesso tra obesità e soft drinks. Pubblicità-lavaggio del cervello convincono bambini e genitori della bontà dei prodotti spazzatura, della loro convenienza economica, del loro accorato interesse per salute dei consumatori, trasmettendo di generazione in generazione falsi valori e falsi miti. In più, dottori e avvocati vendono la loro anima al diavolo e mentono sulla televisione nazionale, sulla verità sullo zucchero (nota già nel 1977 dal governo) e sui cibi processati, mentono apertamente e senza pudore a bambini come Maggie che piangono la notte perché il loro peso rimane invariato.
Come logica e voluta conseguenza di questa stretta presa delle industrie alimentari sul governo, i bambini in tutta America mangiano ogni giorno nella mensa della loro scuola pubblica Pizza Hut, hamburgers, patatine fritte, e sopratutto bevono letteralmente litri di Coca Cola, Pepsi, Fanta e via discorrendo -nonostante gli sforzi di molti governi democratici volti all’introduzione di frutta e verdura obbligatorie in ogni pasto nelle mense di tutte le scuole del Paese, la presa del gruppo Coca Cola non si allenta, e il governo Obama è stato “costretto” a considerare la pizza (per via della “salsa di pomodoro”) e le patatine fritte come porzioni di verdura.
Ad aggiungere la classica ciliegina sulla torta, ci si mettono le assicurazioni sanitarie che naturalmente danno molto più valore al loro portafogli che alla salute dei bambini. Persone obese vengono sottoposte più spesso ad interventi chirurgici bariatrica (come la riduzione della superficie assorbente dello stomaco) di quanto vengano invece reindirizzati verso diete seguite da medici.
Il 40% degli americani è obeso; della parte della popolazione non-sovrappeso ben il 40% soffre delle stesse disfunzioni metaboliche degli obesi: più della metà degli americani è insomma malato per colpa dell’industria alimentare. Sull’obesità c’è da guadagnare così tanto che le lobby alimentari e sanitarie non hanno alcuna intenzione di fermarsi, continuando perciò ad immettere sul mercato prodotti privi di zucchero ma pieni di dolcificanti, o zuccheri non raffinati, stevia ecc, tenendo allo stesso tempo la popolazione all’oscuro del fatto che non vi è alcuna differenza tra di essi, in quanto è scientificamente provato che nostro corpo reagisce in maniera esattamente uguale ad ogni tipo di “roba dolce”.
Fed Up è illuminante anche per noi europei, perché anche se il problema dell’obesità in Europa non è (ancora) ai livelli americani, quello di cui le multinazionali ci tengono all’oscuro è sempre doveroso sapere, in quanto diventare consumatori consapevoli, sotto ogni possibile punto di vista, è una responsabilità morale di ognuno di noi.
Chiudiamo in triste bellezza con una citazione dallo splendido libro Sapiens. A brief History of Humankind di Yuval Noah Harari (anche questo da conoscere assolutamente!):
“Each year the US population spends more money on diets than the amount needed to feed all the hungry people in the rest of the world. Obesity is a double victory of consumerism. Instead of eating little, which will lead to economic contraction, people eat too much and then buy diet products – contributing to economic growth twice over.”
Titolo originale: Fed Up
Anno: 2014
Regia: Stephanie Soechtig
Narratore: Katie Couric