Earthlings, un film di Shaun Monson
“Poiché tutti abitiamo la Terra siamo tutti considerati terrestri. Ciò nonostante, è il terrestre umano a dominare la Terra, spesso trattando gli altri terrestri e creature viventi come meri oggetti. Questo è quello che si intende con il termine ‘specismo’, che indica il pregiudizio o la tendenza a favorire gli interessi dei membri della propria specie a discapito di quelli dei membri di altre specie.”
L’agghiacciante film-documentario Earthlings di Shaun Monson, dopo averci esposto la definizione di ‘specismo’ con la voce calda e paziente di Joaquin Phoenix, prosegue nella sua introduzione paragonandolo al razzismo e al sessismo, con cui ha in comune la violazione del principio di uguaglianza. Così come il padrone abusa dello schiavo e lo stupratore della vittima, quando un uomo si trova in condizione di supremazia rispetto ad un altro tende per natura a trattarlo come un oggetto, avendo quindi un comportamento moralmente irrispettoso. Il premio Nobel per la letteratura Isaac B. Singer in un suo romanzo scrisse: “Tutte le volte che Herman era stato testimone del massacro di animali e pesci, aveva avuto lo stesso pensiero: nel loro comportamento verso le creature, tutti gli uomini sono dei nazisti”. Il parallelo è forte ma non del tutto esagerato; il succo è il medesimo, cioè che un gruppo di esseri viventi soffre per mano di un altro, e tragicamente questo massacro è ben lontano da avere una fine.
Il documentario è diviso in cinque parti che narrano con dovizia di particolari e immagini dolorosissime, i vari modi che ha l’essere umano per sfruttare gli animali. Il primo è Animali domestici: dalle riprese nelle cosiddette “fabbriche di cuccioli” (spesso in mano a gente senza nessuna qualifica) dove migliaia di cani e gatti, di razza purissima e quindi pagati un occhio della testa, sono ammassati in gabbie senza cure veterinarie, adeguato movimento e socializzazione sana, si passa ai randagi; l’accusa è immediata e durissima. Chi si rifiuta per motivi di “lesa virilità” di sterilizzare i propri animali da compagnia, contribuisce attivamente alla strage di randagi, per incidenti dovuti alla vita di strada, ma soprattutto per la soppressione nei canili. Ebbene sì, ancora oggi, per il sovraffollamento dei canili, le povere bestie devono spesso essere soppresse, tramite iniezione letale, più “umana” ma costosa, o in vere e proprie camere a gas, economiche e pratiche, in cui ci possono volere fino a venti minuti per morire.
Dopo questa prima parte, avendo intuito l’andazzo, avrei voluto moltissimo spegnere, riprendere il libro che stavo leggendo e tornare a farmi gli affari miei: e lo dico da vegetariana convinta e ferrea animalista. Perché questo documentario mi stava mostrando cose che, sebbene io mi reputi decine di volte più informata sull’orrore dei macelli e la rovina ambientale che ne consegue della maggior parte della gente che mi circonda, Shaun Monson mi stava raccontando cose che non sapevo: e che avrei preferito non sapere. Non sapevo ad esempio che i milioni di feci degli animali da macello che vengono riversate in mari, laghi e fiumi, produce la Pfiesteria, un microorganismo mille volte più tossico del cianuro e che sta avendo, inevitabilmente, effetti disastrosi minacciando tanto la vita marina quanto quella umana: è una minaccia biologica di livello 3. L’AIDS è un livello 2.
Non sapevo che la maggior parte dei nostri capi di pelle (capitolo 3) proviene da mucche comprate in India e, poiché nel paese è illegale uccidere mucche, queste vengono condotte in atroci marce della morte, a piedi e in camion, senza cibo e acqua, sottoposte a torture per farle camminare, fino all’arrivo (vive ne arrivano più o meno la metà) dove vengono uccise per la loro pelle, spesso davanti agli occhi delle compagne e senza strumenti adeguati che almeno offrano una morte rapida. Non comprerò mai più un capo di pelle.
Se bisognasse raccontare anche il capitolo sull’intrattenimento (caccia, circhi, corse, corride ecc) non si finirebbe più, e mi ritroverei a scrivere più o meno quello che Joaquin Phoenix racconta con voce monocorde e convincente per tutta l’ora e mezza di film.
Un ultimo veloce riassunto per quel che riguarda il capitolo Scienza: si parla di vivisezione ed esperimenti vari. Il capitolo racconta, correttamente, è che i test sugli animali non sono sufficienti affinché una medicina venga approvata e diventi legale, ma sono altresì necessari nella maggior parte dei paesi industrializzati per studiare gli effetti del farmaco in esame. Fondamentalmente il regista ci suggerisce: basterebbe un trattamento meno barbaro, come regolamentato da leggi nella maggior parte dei paesi occidentali. Personalmente sono contraria alla “vivisezione”, ma non essendo una scienziata non ci tengo ad entrare in dibattiti: è vero, la sperimentazione animale serve, a differenza della carne che può tranquillamente scomparire dalla nostra dieta. Nessuno oserebbe fermare il progresso (perché no, poi?). Ma almeno si potrebbero trattare con meno inumanità queste povere creature condannate.
Il discorso purtroppo potrebbe proseguire per pagine e pagine, e Earthlings non tocca molti punti a favore del vegetarianismo, come i benefici per la salute e per l’ambiente. Le parole in molti casi -e in questo è ancor più vero, in quanto la gente non vuole ascoltare scomode verità- servono a ben poco; molto di più possono le immagini. “Se potessi mostrare un film ad ogni persona del mondo, sceglierei Earthlings” ha detto il filosofo Peter Singer. Guardate questo documentario, e poi fatelo guardare ad altri. Il mondo vi apparirà sotto un’altra luce.
“Finché esisteranno i macelli, esisteranno i campi di battaglia”. Lev Tolstoj
Valeria Osti Guerrazzi
Fotografie 2 e 3: Livia Terenzi Alfonsi
Titolo: Earthlings
Regista: Shaun Monson
Attori: Joaquin Phoenix (voce narrante)
Colonna sonora di Moby
Anno: 2005